27 aprile 2009

Due giorni a Fossa

Con pioggia, scosse continue e una macchina a far da mulo da carico, son stato due giorni a Fossa, a pochi km dall'Aquila, a dare una mano nella rete di Epicentro Solidale, giovedi' e venerdi'.
Due giorni son pochi per avere giuste prospettive.
Pero' venerdi' ancora c'erano persone che chiamavano per avere da mangiare: pasta, pelati, verdura. Si tratta di persone fuori dai campi grandi della Protezione civile, gente che non ha potuto o non ha voluto lasciare i propri luoghi per alienarsi nelle tende comuni, fare le file per pisciare, o semplicemente perche' avere la sbarra con i carabinieri all'uscita del campo fa una pessima impressione.
E poi li' fa freddo, poco sopra Assergi c'e' la neve, e tra i vestiti mandati in aiuto ci sono sandaletti tacco 12 o boa di piume.
E pero' una signora che e' venuta a chiedere un gioco per i nipoti, del caffe' e dell'olio, ci ha regalato del formaggio in cambio. Una forma di provolone e' finita in un altro campo, l'altro pezzetto ce lo siamo mangiati noi: nessun pecorino di Fossa è mai stato così buono.
E poi gli sciacalli organizzano i loro festini, tanto perché quel territorio non è abbastanza stressato.
E poi da Napoli quattro medici, giacca e cravatta, in giro a far visite, con un camper pagato dalle realtà di movimento campane.
E poi la paura, di tutti, di qualcosa che non si vede ma c'e', e chissà se tornerà.
E altro, che pero' tanti altri stanno raccontando meglio.

(si veda anche: Andata e Ritorno)

You dont have to take this crap
You dont have to sit back and relax
You can actually try changing it
I know weve always been taught to rely
Upon those in authority -
But you never know until you try
How things just might be -
If we came together so strongly

Are you gonna try to make this work
Or spend your days down in the dirt
You see things can change -
Yes an' walls can come tumbling down

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