15 marzo 2007

Ma come fanno i democristiani...

Dopo una serata in cui si è parlato anche di questo con vari intellettuali di riferimento (?) della sinistra italiana

Io me li immagino, questi, quando finalmente rifaranno la grande DC, questi vecchi marinai del Parlamento che si rivedono, finalmente nello stesso gruppo parlamentare, "ti ricordi, eh, quando mettemmo su Spadolini". Qualcuno è vivo, per fortuna, qualcuno è morto, c'e' una vedova da andare a salutar...
Eccoli, reduci da amplessi con fascisti, postfascisti, comunisti veri, italiani e rinnegati, socialisti e atei radicali. E si baciano con tutti, non solo tra di loro, e rimangono veri democristiani, però...ma come fanno i democristiani?
Mastella e Pomicino, sempre in cerca di una rissa dentro alla buvette, sempre capaci di riconoscere le stelle, migliaia di volte su quella rotta inconcludente tra l'Irpinia e Roma.
Non moriremo democristiani, noi nati negli anni Settanta. Ma solo perché penso (e spero) che Max Planck avesse ragione quando diceva:
“Una verità scientifica nuova non trionfa convincendo i suoi oppositori e rivelando loro la luce, ma piuttosto perché a un certo punto gli oppositori muoiono e cresce una nuova generazione che ha familiarità con essa”.
E anche Rutelli, prima o poi muore.

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