06 giugno 2005

Sensazioni da seguire...

Nelle case non c'è niente di buono,
appena una porta si chiude dietro a un uomo
succede qualcosa di strano, non c'è niente da fare
è fatale
quell'uomo comincia ad ammuffire.
Basta una chiave che chiuda la porta d'ingresso
che non sei già più come prima
che ti senti depresso;
la chiave è tremenda, appena si gira la chiave
siamo dentro a una stanza:
si mangia, si dorme, si beve.

Nelle case non c'è niente di buono,
appena una porta si chiude dietro a un uomo
quell'uomo è pesante e passa di moda sul posto,
comincia a marcire e a puzzare molto presto.
In casa non c'è niente di buono
c'è tutto che puzza di chiuso e di cesso:
si fa il bagno, ci si lava i denti,
ma puzziamo lo stesso.
Amore ti lascio, ti lascio...

C'è solo la strada su cui puoi contare,
la strada è l'unica salvezza;
c'è solo la voglia, il bisogno di uscire
di esporsi nella strada e nella piazza.
Perché il giudizio universale
non passa per le case,
le case dove noi ci nascondiamo,
bisogna ritornare nella strada,
nella strada per conoscere chi siamo.
C'è solo la strada su cui puoi contare
la strada è l'unica salvezza;
c'è solo la voglia, il bisogno di uscire
di esporsi nella strada, nella piazza.
Perché il giudizio universale
non passa per le case,
e gli angeli non danno appuntamenti
e anche nelle case più spaziose
non c'è spazio per verifiche e confronti.

Perché abbiamo esperienze diverse
non può finir male,
perché abbiamo una chiave moderna,
abbiamo una Yale.
Perché è tutto un rapporto diverso
che è molto più avanti...
ma c'è sempre una casa, con altre aspirine e calmanti.
E di nuovo mi trovo a marcire
in un'altra famiglia, la nostra, la mia;
abbracciarla guardando la porta
e la mia poesia.
Amore ti lascio, vado via.

C'è solo la strada su cui puoi contare
la strada è l'unica salvezza;
c'è solo la voglia, il bisogno di uscire
di esporsi nella strada, nella piazza.
Perché il giudizio universale
non passa per le case,
in casa non si sentono le trombe,
in casa ti allontani dalla vita,
dalla lotta, dal dolore e dalle bombe.

Perché il giudizio universale
non passa per le case,
le case dove noi ci nascondiamo,
bisogna ritornare nella strada,
nella strada per conoscere chi siamo.

C'è solo la strada su cui puoi contare
la strada è l'unica salvezza;
c'è solo la voglia, il bisogno di uscire
di esporsi nella strada, nella piazza.
Perché il giudizio universale
non passa per le case,
in casa non si sentono le trombe,
in casa ti allontani dalla vita,
dalla lotta, dal dolore e dalle bombe.


(Giorgio Gaber)

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