27 agosto 2008

Il Diavolo veste Prada

Puntatona di Sex and the City, ma hanno cambiato l'attrice che fa Miranda, e le scarpe non sono solo di Manolo.

Un Cipollaio per due

Forte dei Marmi - Castelnuovo Garfagnana, 97.5 km con ascesa dei due versanti del Cipollaio (più di 1300m di dislivello), velocità media poco superiore ai 22km/h.
Ma anche sgambatina a Capriglia, sempre partendo dal mare.

La solitudine dei numeri primi

Caso letterario dell'ultima stagione, con uno Strega vinto da un fisico teorico di 26 anni, Paolo Giordano. Un po' di roba non torna proprio, le vite difficili dei due protagonisti non sono poi così difficili, se non a sprazzi. Sarà che Giordano è un teorico, ma reality bites, e non possiamo dimenticarlo.
Dunque: Alice da bambina ha un trauma enorme sugli sci, che la lascerà menomata mentalmente e fisicamente; Mattia pure, perdendo una gemella e trasformandosi in un genio della matematica, un disadattato sociale ma di intelligenza fuori dal comune. I due si sfiorano ma non si incontrano. Il risultato, purtroppo, è un po' deludente: quadretti color pastello con tanta sofferenza e cornice dorata, sterili e solo superficialmente emotivi.
Per quel che mi riguarda, la mia teoria letteraria prevede o azione o emozione. Qui c'è poco, dell'una e dell'altra.

L'uomo a rovescio

Fred Vargas: altro romanzo di irrealtà. In palese contraddizione con il profilo biografico sulle alette delle prime edizioni Einaudi, anche qui il crimine è complicatissimo, piuttosto cervellotico. Si legge bene e appassiona pure, però siamo sempre di più di fronte a protagonisti che in Italia non sarebbe fuori nemmeno con la legge 180, e quindi fastidiosi oltremodo.

Tutta la vita davanti

Film di Paolo Virzi', liberamente ispirato al libro di Michela Murgia Il mondo deve sapere. Commedia all'italiana, fatta bene anche se con qualche sottotrama di troppo, sul precariato dei call center e dei venditori porta a porta.
Lettura politica più o meno assente, com'era prevedibile (e realistico); sindacati inadeguati, come nella realtà.
Attori bravi a fare le macchiette che son loro richieste.
Insomma, buon film come poteva essere un Verdone anni fa, o Alberto Sordi.

p.s. Leonardo ne ha scritto di più e meglio.

18 agosto 2008

Maruzza Musumeci

Favoletta di Andrea Camilleri. Niente da segnalare.

16 agosto 2008

Un sottile brivido postumo

Fa un certo effetto sapere che una turista olandese è morta di un virus contratto dai pipistrelli della bat cave della foresta di Maramagambo, dove son passato due mesi fa a guardare un pitone.

15 agosto 2008

The Road

Romanzo di Cormac McCarthy, accolto come un capolavoro. Mi lascia perplesso: da un lato è assolutamente avvincente, ansiogeno, non ti lascia andare e rimani là a leggere; dall'altro, irrita per l'assoluta assenza di eventi, per l'ossessiva ripetitività, la desolazione trasmessa e per un personaggio che a tratti sembra un po' McGyver.
Estremamente americano, ma il mito della frontiera diventa semplicemente sopravvivenza, senza speranza. Mantenere il fuoco di un'umanità smarrita, quasi un mito post-diluvio. Forse un po' poco per fare di questo libro un grande classico e un capolavoro, ma sicuramente una buona metafora dell'America contemporanea, convinta di sé, che pensa alla sua gloria passata, e assediata da nemici brutti e cattivi.

p.s. una lettura più arguta dello stesso romanzo.

12 agosto 2008

L'uomo dei cerchi azzurri

Il primo romanzo di Fred Vargas che inscena il commissario Adamsberg. Un poliziesco assolutamente non procedurale, un giallo abbastanza ben congegnato ma spesso con dialoghi surreali che sembrano usciti da Ionesco. Per fortuna questi caratteri sono stati mitigati nei successivi libri. Qui i personaggi sono tutti fuori dal mondo, a creare un giardino di matti che difficilmente ti immagini in un commissariato, per quanto di fantasia. Troppo spesso inoltre ci sono riferimenti a un passato poco chiaro e che comunque influenza pesantemente il comportamento del protagonista. A parte queste pulci da fare, è un'ottima lettura estiva.

Esperienze antropologiche

Un weekend a Forte dei Marmi. Mare e bici sulle Apuane, ma anche: ferrari nei parcheggi degli stabilimenti, celtiche di 20cm tatuate su bicipiti in vista, pellicce di visone in vendita al mercato in strada, il 9 agosto.

08 agosto 2008

Tango e gli altri

Guccini e Macchiavelli continuano nella serie Santovito (Feltrinelli, 2007). Nel 1960 una lettera mai spedita arriva al maresciallo, che torna al paese in montagna e indaga su una strage del 1944: fu incolpato un partigiano ventenne, immediatamente giustiziato dai suoi compagni. Santovito riapre l'inchiesta, ovviamente la risolverà, esplorando le proprie memorie e quelle degli altri, tra la Russia e la Resistenza, tra i togni e gli sten.
E fa un lavoro di memoria sui partigiani: piccoli stralci di documenti originali, pezzi di vita in montagna, la violenza necessaria e l'orrore della guerra, anche se dalla parte giusta. E la delusione e la rabbia quando qualcuno sporca quella memoria, o se viene negata l'esistenza di una parte giusta. Bello, malinconico, a tratti comico, e speriamo non l'ultimo.

06 agosto 2008

E' estate

Fa caldo, devo scrivere un progetto per un postdoc (titolo: Rino Gaetano aveva ragione, Carlo Rubbia no), e quindi non voglio perdere tempo. Quindi, giocateci voi a sto giochino.
Che tanto la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto, già la sappiamo.

04 agosto 2008

Tre giorni in Padania

Vicenza, Brescia, il lago d'Iseo, Monza. Tutto in treno, scontando l'incapacità dei software trenitalia di suggerire collegamenti decenti e scontrandosi con l'afa di questi giorni, parzialmente allontanata solo a Brescia e per la serata al lago.
A Vicenza, il Teatro Olimpico palladiano è bellissimo, così come molti altri edicifi del Palladio, nume architettonico di quella zona. Vista dal Monte Berico, la zona dove dovrebbe essere costruita la nuova base americana è chiaramente un posto poco adatto: è praticamente in mezzo alle case. Il baccalà mantecato è buono, anche a 34 gradi.
Brescia è invece santificata dalle montagne che le fanno da spalliera, fa più fresco, e contrariamente a molte delle città padane, le colline consentono di avere un orizzonte. Anche la stazione FS è peculiare: sembra presa di peso da Gardaland.
A Sarnico, sponda bergamasca del lago d'Iseo, c'era un festival di artisti di strada: pagliacci, giocolieri, acrobati, una cantante, mangiafuoco, ballerini, una banda. Molto divertente, in un posto che probabilmente senza il festival ha l'aria di un ricovero di ex-nazisti, ma con le palme appena piantate e ancora sorrette da tiranti, in attesa delle radici. La birra costa poco, il lago non è male, e gli indigeni parlano una lingua strana.
A Monza, quasi un ritorno all'infanzia: cresciuto in quel di Sesto, il parco di Monza era un giro che ogni tanto si faceva. Son passati più di vent'anni, comunque. Il parco è ancora molto bello, nonostante l'assurdità del rombo dei motori, e il fatto che intorno ci sia Monza, cioè un paesone con molti soldi e apparentemente poca vita.

Ultima cosa: Chef Express, la ristorazione che viaggia (e ho un consiglio per dove viaggiare...), per i vegetariani ieri offriva praticamente nulla. I panini tutti con carne, e l'insalata industriale costava soli 7.5 euro (!!!, senza pane). In alternativa, una caprese al tavolo (8.5 euro più 3 di servizio, e per l'anima de li mortacci vostra). E non solo a bordo, ma anche a terra: domenica a Firenze non c'era un panino senza qualche animale morto al suo interno.

Poi qualcuno mi deve spiegare come mai un'insalata costa il doppio di un panino con formaggio e prosciutto, ammettendo che questi ultimi due siano di provenienza naturale e non sintetica.

La corsa più pazza del mondo

Visto che mi sto organizzando per andare in Sardegna in bici, dopo 4 sardi ecco qui la bici. Ma bici strana, o forse bici più vera del vero: il Tour du Faso e una corsa in Mali. Il libro è di Marco Pastonesi, edito da Ediciclo, uscito nel 2007.
Molto divertente, e accoppia il racconto - piuttosto umoristico - delle tappe del giro del Burkina Faso (la più importante corsa ciclistica in Africa) con il viaggio e l'incontro con le persone che corrono, organizzano e seguono a vario titolo il Tour.
A volte abusa di luoghi comuni, ma il difetto è assolutamente veniale, per un libro che porta lontano, lontano quanto può arrivare una bici, cioè ovunque.

I Veri No Global

Sono loro.

via Piovono Rane