30 marzo 2009

Gran Torino

Film di Clint Eastwood. Nulla di eccezionale, né in un senso né nell'altro. Divertente, anche autoironico, brevi pezzi molto intensi. Ma in generale sembra una lunga puntata di uno dei telefilm edificanti che grondano americanismo. Tra i suoi film che ricordo, forse il più brutto.

25 marzo 2009

Se si cerca bene

Si finisce per trovare qualcosa di positivo persino negli Spandau Ballet:

Billy Bragg has even attributed his decision to become a performer to them: "One day [i] saw Spandau Ballet on Top of the Pops wearing kilts and singing Chant No 1 and something in me snapped. I was waiting for a band to come along to play the kind of music I wanted to hear, and none was forthcoming, so it was that moment I finally realised it was gonna have to be me"

via The Guardian

La menzogna

Spettacolo teatrale di Pippo Delbono. Una cosa che prende spunto dalla morte degli operai alla Thyssen Krupp di torino, e poi combina una riflessione sul corpo e la devianza, e la loro disciplina, nella società contemporanea. O almeno, così ho intuito, perché in realtà l'ho trovato piuttosto criptico: dovrei leggere un po' d'altre cose, che mi spieghino quello che penso. Pero' gente che frequenta più i teatri, la danza et similia, ha detto: "banale" o "didascalico" o "vecchio, anni Settanta". Dunque: a pelle non una cosa noiosa, anche se non riesco a dare un senso complessivo. Forse non c'e', forse c'e' ma non riesce a comunicarlo, forse c'e' ma e' banale e vecchio. Boh. Pero' lui è piuttosto simpatico nel mettersi in scena.

23 marzo 2009

Italian Left

La London Review of Books dedica un articolo alla sinistra italiana. Interessante, per quanto semplicistico, soprattutto per dare un'idea di ciò che si vede dall'esterno. La chiusa è indicativa, sperando che si riferisca ai telai delle bici e non alle auto.

Putting behind it the dangerous tools of the carpenter and the farmer, the Italian left has adopted one symbol after another from the vegetable kingdom, or thin air – the rose, the oak, the olive, the daisy, the rainbow. Without some glint of metallurgy, it seems unlikely to make much headway.

22 marzo 2009

Un amore supremo

Raccolta di racconti di Luca Ragagnin, ovviamente sul jazz. Charlie Parker e John Coltrane sono i principali protagonisti, e insieme a Thelonius Monk sono i termini ad quem cui si riferisce tutto il resto. Ogni racconto parla di un personaggio o un gruppo di jazz. Narrazioni di episodi veri, altri sono dei sogni o divagazioni immaginate a partire dalla musica: 64 pezzi più pagine di consigli d'ascolto. 64 pezzi divertenti da leggere, anche se un po' ripetitivi alla lunga, che costituiscono una dichiarazione d'amore al jazz e in particolare al bebop e alla New Thing che lo segue subito dopo. Libro comunque piacevole, soprattutto se si conosce già un po' di jazz e si ha la possibilità di ascoltare le cose di cui parla.

p.s. uno dei pezzi più citati nel testo è My Favorite Things, un cavallo di battaglia di John Coltrane, e anche di Franco Califano.

16 marzo 2009

Evangelizzazione o Spam?

Ho ricevuto una mail pubblicitaria non richiesta dal movimento politico cattolico Azione e Tradizione, in cui non solo si elogia la messa in latino, ma anche si loda un'azione di Casa Pound Bari.
Ma lo spam è parte del concetto cattolico di evangelizzazione?

15 marzo 2009

The Wrestler

Mickey Rourke interpreta se stesso, anche se lo fa facendo finta di essere un lottatore professionista che non riesce più ad andare oltre il circuito della periferia del New Jersey. La sua vita è squallida quanto i luoghi che frequenta, e si sente vivo solo se può combattere. Nel mezzo cerca di gestire il rapporto con una figlia, si innamora di una spogliarellista, e vive in una casa mobile quando ha i soldi per pagarsela.
Un bel film, con Rourke bravissimo, una buona regia e Marisa Tomei splendida. Qualche scena è piuttosto forte e sanguinolenta. Se il film fosse stato sul mondo del wrestling, sti cazzi. Ma il film è su una persona, ed è ben riuscito. Non un capolavoro, ma vale le due ore in sala.

Casa di Bambola - L'altra Nora

Spettacolo teatrale al Teatro Valle. Mi dicono piuttosto fedele a Ibsen anche se ambientazione modificata. Forse il lato di critica sociale (sul ruolo della donna) presente nell'originale non è più così forte, ma lo spettacolo alla fine non è mai noioso ed è piuttosto piacevole. Bravi gli attori, per quel che ne posso capire.

13 marzo 2009

The medium is the message

Paolo aka Rotafixa sta imparando a usare la macchina da cucire, e ci tiene a farlo sapere al mondo.

11 marzo 2009

La sensazione di essere presi per il culo

Per qualche strano motivo, l'Istituto Beck mi manda mail che non ho mai richiesto su di roba che non mi interessa. Un annetto fa avevo provato a disiscrivermi, non c'ero riuscito, avevo lasciato perdere per pigrizia. Oggi ci riprovo, seguo il link da loro indicato alla fine delle loro mail spammatorie, riempio un modulino. Dopo dieci minuti mi arriva una mail da loro:
Questa è una risposta automatica. Per le vacanze di Natale, l'Istituto Beck rimarrà chiuso fino al 7 gennaio 2009 . Auguriamo delle serene feste a tutti.

09 marzo 2009

Fare una scelta

Questo tratto di strada è normalmente usato da bancarelle di ogni tipo, come si vede anche dall'immagine. Da oggi, alle bancarelle fatte su scatole di cartone e banchetti vari, si sono affiancati dei banchi piu' solidi, con tanto di tende di plastica bianca, pedane in legno, ecc. Hanno l'aria di essere stabili. Ovviamente, non sono state messe sulla stradam, ma su un marciapiede largo meno di tre metri: con il risultato che si cammina con difficoltà, tra pali, alberelli, fermate dell'autobus. Ovviamente, nessuno ha pensato che il benessere di migliaia di persone che camminano li' giornalmente (è uno degli accessi alla città universitaria) valesse la perdita di una decina di posti auto (ovvio, a pagamento).
E d'altra parte dalla mia finestra vedo: posti motocicli occupati dalle auto e 60-80 cm di marciapiede racchiusi da due file di motocicli.

06 marzo 2009

Assistenza

L'ordine dei medici, per bocca del suo capo, viene in aiuto al sindaco. E punta il dito sulle manifestazioni come un problema per l'assistenza sanitaria a Roma.
In effetti, la tangenziale est si blocca tutti i giorni per colpa delle manifestazioni; la Nomentana pure, sempre bloccata per i cortei; e dovessi vedere tutti i cortei sul raccordo!
Tutti fatti da persone in macchina, da sole, che manifestano, senza striscioni, senza slogan, ma danno fastidio alle ambulanze: cortei silenziosi, se non fosse per i motori accesi e qualche clacson e bestemmia ogni tanto.

Dunque, si parlava di sicurezza

A me Veltroni come sindaco per un po' e' piaciuto. Dopo un po', no. Tra le colpe che gli attribuisco, la sterzata securitaria assolutamente inutile e gratuita, e la volontà di scendere sullo stesso terreno della peggiore destra nel gestire emergenze sociali. Con il risultato, ovvio e scontato, che la destra la fanno meglio i fascisti, e quindi portare Alemanno al Campidoglio.
Ora, dopo quasi un anno, le buche sempre li' stanno, le Notti Bianche sono diventate Serate Futuriste, la Festa del Cinema è rimasta, l'Ara Pacis di Meyer lì sta e non scappa. Via Nazionale è stata rifatta con l'appalto fatto dalla precedente giunta, e la scriteriata (imho) scelta di tenere i sampietrini. Via dei Fori Imperiali è invece un patchwork: tratti non rifatti e impossibili da usare in bici, un marciapiede di terra, un tratto di strata in asfalto liscio, un altro in sampietrini rifatti (ma già si iniziano a formare avvallamenti). I progetti di nuove metro completamente bloccati, ma si pensa al gran premio, bloccando ovviamente lo sviluppo della mobilità ciclabile.
Una cosa comunque va notata: l'omicidio Reggiani, che praticamente diede il colpo di grazia alle residue speranze rutelliane, fu risolto in pochissimo tempo. Lo stupro della Caffarella, nonché quello di Primavalle. Alemanno, è solo percezione, ma tu e il tuo governo siete dei cialtroni incapaci di essere anche veramente securitari? O forse non ve ne frega un cazzo, e si cerca solo la scusa di mandare in giro squadracce la notte e sostituire la mafia veltronica con la vostra?
Magari con la splendida scelta di festeggiare la festa della donna con un concerto di Franco Califano?

Cinacittà

Romanzo di Tommaso Pincio. Noioso, inutilmente razzista, trama esile e sbrindellata. Immagina una Roma futura dove fa sempre un caldo oltre i 40°C, e il centro della città è diventato una città cinese. Il protagonista si fa prendere per il culo dal proprietario di un bar di mignotte e un po' da tutti. Se per caso avesse voluto dire qualcosa sul cambiamento climatico, o sul tema dell'immigrazione, beh, ha clamorosamente fallito. Se invece la storia e' solo quella terra terra di un cretino stile Forrest Gump, è noiosa e decisamente al di sotto di una qualsiasi attesa. L'unica cosa vagamente interessante, è il gioco con il mito romano e della Dolce Vita, ma tutto visto con l'ottica di uno studente fuorisede che gioca con i luoghi comuni: poco più che mettere i baffi alla Gioconda. Acquisto inutile se non ci tenete a parlarne male nei salotti chic per i quali già alla marranella sunt leones.

Nuovi feed

Ormai lo sanno tutti, ma ci tengo a segnalare che questi qua hanno aperto un nuovo blog.

03 marzo 2009

Milk

Film di Gus Van Sant. Godibile, un po' retorico, ma bilanciato nel contrapporre lato pubblico e privato del personaggio. Racconta di un mondo dove le donne sono completamente assenti, e culturalmente molto lontano dalla vecchia Europa. Sean Penn bravissimo nei panni di Harvey Milk: noi ci teniamo il luca che guarisce, ma anche Lucky che ora è un po' trans.

Traslochi

Da sabato dormo in una nuova casa, non da solo. Una casa dove ho gia' abitato una decina d'anni fa. Sono cambiati i vicini, nel frattempo. La casa è stata radicalmente rinnovata, con lunghe e perigliose spedizioni ikea, scelte edili-pittoriche discutibili ma di sicuro effetto, e ancora operai per casa che si chiamano tutti nello stesso modo.
Ora abbiamo sulle pareti una cosa che comprende albume e latte scremato, e varie pozioni per curare pitture, parquet e altre robe. Quanto meno, la casa ora è molto più calda di quando ci abitai tra il 1999 e il 2000.
La cosa che pesa di più rispetto ai 30mq di largo Argentina è l'addio a Roscioli.

Romanzo Criminale (La serie)

Il Libanese sotto la pioggia, tutta la banda davanti a lui, il Dandy l'unico con l'ombrello e tutti che si chiedono: chi ha tradito, chi ha osato?
Finisce così la prima stagione di Romanzo Criminale, decisamente la migliore fiction italiana mai prodotta (se escludiamo dal novero fiction il Montalbano). Nel mio personale gradimento ha superato le prime serie hardcore della Squadra. A tratti eccesive le caratterizzazioni dei protagonisti, ma per il resto tutto funziona bene, a momenti benissimo.
Assolutamente da vedere.