29 dicembre 2008

No, non è Ugo

Ughi smette di essere il 4 verticale di tre lettere di tanti cruciverba (da cui il titolo del post) per diventare il mio personale uomo di fine 2008. In due frasi consecutive riesce a dare del "modestissimo" ad Allevi e del "ridicolo" a Fini. Chapeau.

26 dicembre 2008

Noccioline a sinistra

Per lavoro sfoglio anni lontani dell'Unità, 1969 e dintorni. Trovo trafiletti intitolati "Appassionante dibattito su Lenin", un dossier di articoli dedicati a un "Viaggio in Siberia dove l'URSS combatte la battaglia per il primato produttivo mondiale", una campagna contro "l'assurda caccia al capellone" in Piazza Navona lanciata dai fascisti e "raccolta con sconcertante celerità dalla polizia", notizie su arresti a Praga per vilipendio a bandiere sovietiche, ecc ecc.
Ma trovo anche, la domenica, le strisce dei Peanuts.
Come mai Paietta (allora direttore) li trovava adatti al suo pubblico? Snoopy, era comunista? E sarà mica per questo motivo che poi Veltroni si è appassionato alla cultura pop americana? Se fosse così, le colpe storiche di Charlie Brown sarebbero enormi.

p.s.
Sempre nel 1969, si annunciava il nuovo orario estivo, con i nuovi treni rapidi che andavano da Roma a Napoli in un'ora e trentasette minuti. Oggi l'alta velocità ci mette un'ora e ventuno minuti, mentre un normale eurostar ci mette un'ora e cinquantatre minuti,

25 dicembre 2008

Jpodders

A vedere i contatti on line in questo momento, sembrerebbe un qualsiasi martedi mattina lavorativo.

24 dicembre 2008

L'esatta sequenza dei gesti

Secondo romanzo di Fabio Geda. Ancora ragazzi, dopo l'esordio molto apprezzato. Questa volta ci si muove solo tra Torino e Val d'Aosta, in un mondo ben conosciuto dall'autore: educatori e case-famiglia per bambini. La conoscenza della realtà di cui parla fa sì che tutto sia piuttosto credibile, anche se decisamente le parti più belle sono quelle dei bambini, quando sono loro i protagonisti. Romanzo che vola via molto veloce, e decisamente consigliato.

20 dicembre 2008

Non è un paese per giovani

A parte il fatto che oggi abbiamo perso 3-2 contro una squadra con età media ben oltre i 40 (per dire, il loro capitano ha 51 anni...), c'è uno scenario che non capisco bene se si potrebbe avverare oppure no.
Cioe': crisi, disoccupazione dilagante, deflazione, gli unici redditi garantiti sono le pensioni di chi è già in pensione ora. Di fronte a prezzi più bassi, gli ex-ceti medi ora pensionati si ritrovano ad essere gli unici con capacità di spesa garantita.
Un'orda di 65-70enni arzilli che acquistano tom-tom, ipod, portatili, case, istruzione, ecc. ecc. da regalare ai figli (cioe', la mia generazione). Non che sia molto diverso da ciò che succede ora, ma certo rischia di diventare una fenomeno su vasta scala.

18 dicembre 2008

Tifosi scientifici

Mi è appena arrivata una pubblicità del New Scientist, settimanale scientifico di alto livello, paragonabile a una sort di Espresso dedicato alla scienza: più pop di Scientific American - Le Scienze, ma milioni d'anni luce più serio di Focus et similia.
La pubblicità offre ai lettori del New Scientist l'accesso a prezzi scontati al "Club Wembley", cioè una corsia riservata per acquistare biglietti per ogni evento nello stadio londinese: partite di calcio, rugby, concerti, ecc.
Non vuol dire molto, ma a me piacerebbe molto se Le Scienze, o Galileo, offrissero ai propri lettori un'opportunità simile con lo stadio Olimpico. Chissà che effetto avrebbe. Probabilmente nullo, ok, ma introdurre un po' di cultura e curiosità, aiuterebbe a rendere lo stadio un po' più ospitale?

Gestione risorse umane in contesto istituzionale

Mi chiama una Gentile dipendente del Comune di Roma, due giorni fa, per dirmi che posso andare a ritirare un mandato a mio nome, in tesoreria, prima della fine dell'anno, ottantacinque euro lordi, sessantotto netti. Vedi, bravi, mica se li vogliono tenere i soldi, mi avvertono pure che devo andarli a prendere (stanno li' da fine maggio).
Oggi mi presento, con il mio numero di mandato. Cinque minuti di fila, chiedo all'impiegato giovane, giacca blu su camicia gialla e cravatta colorata, occhiali, pettinatura BellaBrèndone Beverly Hills soooo 1991: "No, il numero e' sbagliato, troppo corto, non lo trovo. Vada alla ragioneria, li' lo trovano anche per nominativo." Nel frattempo litiga con un collega perché gli dice qualcosa a proposito della pratica, Brendone risponde male "aho non vedi che sto a parla' iooo!" e un altro paio di frasi scorbutiche.
Vado in Ragioneria, una decina di minuti con il primo impiegato che ho trovato (leggeva il giornale, mi ha aiutato subito) per cercare il mandato. Non lo trovo. Chiamiamo, insieme, l'Ufficio che mi ha pagato, dove la Gentile dipendente mi dice: guardi, il numero e' questo, noi abbiamo una contabilità separata, in tesoreria lo dovrebbero sapere, nel caso chieda di XXX".
Ringrazio il Ragioniere, ringrazio la signora per telefono, torno giu'. Fila, 15 minuti, per poi sapere che a quello sportello i mandati non si ritirano. Ovviamente non c'è scritto nulla da nessuna parte, e quello sportello è identico agli altri due.
Cambio fila, cinque minuti, trovo l'impiegato con cui Brèndone ha litigato prima. Un minuto e mezzo, e il simpatico ed efficiente signore (pelato, camicia jeans chiara, del tutto informale) riesce a: chiedere cosa voglio, farmi una battuta, chiedermi "che è delle biblioteche?" (sì, è delle biblioteche), prendere il mandato, copiare il numero del documento, darmi il mio mandato da firmare e darmi i miei sudatissimi sessantotto euro. Io non resisto: "lo spieghi al suo collega che il numero del mandato esiste, anche se è corto, e che per colpa sua ho perso 40 minuti". Me ne vado mentre Brèndone dice che io non sono andato da lui, che io glielo dovevo dire, che lui non c'entra un cazzo, ma dimmi tu, ecc ecc; mentre il simpatico ed efficiente signore gli dice tranquillamente: si ma questo per colpa tua ha perso 40 minuti, le cose le devi chiedere, è lavoro pure questo, la gente non può perdere tempo per colpa tua, ecc ecc.

A parte la piccola (e inutile) vendetta, la piccola vicenda dice che per 68 euro, io avuto a che fare con quattro (4) dipendenti del Comune di Roma: la Gentile dipendente che mi ha chiamato, Brèndone, il Ragioniere, il Simpatico signore. Le istituzioni si sono letteralmente fatte in quattro, per me. Forse ci si deve lamentare per le dimensioni dell'amministrazione pubblica?

17 dicembre 2008

Dietrologie

Se la tempesta giudiziaria di questi giorni farà qualcosa di buono, tipo cacciare veltroniani e rutelliani dalle sedi del PD, da queste parti si sorriderà con piacere.
Dopodiché, il commento di BernardoP merita una lettura.

15 dicembre 2008

Verdi e Neri

Due uscite VerdeNero Edizioni Ambiente: Lucarelli, Navi a perdere; Wu Ming, Previsioni del tempo.
Entrambi angoscianti, tetri, nebbiosi, brevi e di buona lettura. Lucarelli scrive una puntata di Blu Notte dedicata a rifiuti via mare e misteriosi naufragi, dal Mediterraneo fino alla Somalia di Ilaria Alpi.
Wu Ming è invece un racconto breve su tre personaggi del business camorristico, con tir che non viaggiano mai vuoti dal sud al nord e viceversa, dove non c'è rifugio da Gomorra, e l'unica via sembra essere la diserzione, andare in montagna, in attesa forse di riuscire a rimettere insieme una qualche resistenza.

La Zia Julia e lo Scribacchino

Romanzo di Mario Vargas Llosa. Perù anni 50, il diciottene Mario (autobiografia, in forma di romanzo) lavora scrivendo giornali-radio, si innamora di una lontana zia boliviana e incrocia il suo personale romanzo con quelli che lo "Scribacchino" scrive per la radio. Da qui tutto il gusto del romanzo, comico susseguirsi di episodi tra realtà e fantasia, una distinzione che viene meno per i suoi stessi protagonisti. Da leggere, con gusto, sull'amaca, qualche alcolico fresco vicino. (Io l'ho finito in Lapponia).

10 dicembre 2008

Collezione di figurine

Dopo i panda, gli scimpanze', i gorilla, i leoni rampicanti, abbiamo aggiunto alla collezione anche le alci.
La Lapponia (almeno, quella piccola parte di Lapponia svedese) è un posto strano. Pieno di neve ora (e fino a maggio circa), bianco a perdita d'occhio. La neve è il paesaggio. Cammini sulla neve, atterri sulla neve, guidi sulla neve.
Poi sulla neve capita pure che ci fai una gita con una slitta trainata da cani. I cani non sono husky, ma una serie di bestie che sembrano lupi o bastardi presi per strada: magrissimi, multicolori, e caciaroni finche' non si parte: un attimo prima fanno un rumore impressionante, primordiale, poi si muovono e allora senti solo i pattini della slitta sulla neve, e ogni tanto i comandi vocali della guida.

Suggerimenti per turisti a Kiruna.
Camp Ripan è lussuosetto, ma molto bello. In 4 non costa tanto, ma in 2 un pochetto. La cosa bella è che stai a 5 min dalla città (a piedi), ma hai la foresta fuori e loro sono gentili e utili per organizzare tutto.
Lo Yellow House è invece molto piu' spartano.
La visita alla miniera, è molto bella.
Le altre attività nella neve, pure.
Il ristorante di Camp Ripan è caro, ma buono. Café Safari è buono e economico.

Dall'aeroporto, in inverno, non ci sono bus: affittare una macchina li' costa meno che prendere un taxi, e la puoi lasciare in città.

Per arrivarci, c'e' l'aereo (economico se acquistato presto), ma anche il treno: 16 ore da Stoccolma, ma il ritorno lo fa di notte: quindi si risparmia una notte d'albergo. In questo periodo, la neve finisce solo intorno alle 9.30 del mattino, prima di arrivare a Uppsala.

01 dicembre 2008

E nel frattempo...

Dopo 5 partite siamo terzi, a 5 punti dalla prima. Una sconfitta, due vittorie 3-2: l'ultima ieri, assolutamente un punto buttato, ma addirittura un matchpoint salvato. Una palestra nella quale non sono mai riuscito a fare una bella partita. Il genius loci mi è contrario evidentemente.

La Promessa e Il Sospetto

Due brevi capolavori di Durrenmatt, regali di compleanno ("cosi' almeno capisci che tutti gli altri gialli che leggi so' monnezza...") che hanno allietato un paio di pomeriggi e qualche viaggio in bus.

La Promessa gioca sul giallo e sul realismo del poliziesco classico, che è spesso un'idealizzazione: la realtà non sempre lascia chiari indizi, e le persone ci si rompono la testa per cercare una logica agli eventi. Poi nei fatti, o esci pazzo, ti compri un distributore di benzina e diventi un ubriacone, o magari pubblichi la "Fenomenologia dello Spirito" (e fai uscire pazzi tanti altri che non vogliono guardare la realtà ma preferiscono leggere tra le righe dei tuoi libri).

Il Sospetto è invece un noir, intriso di terrore e morte, di necessaria violenza di fronte al male. Il moribondo cerca il mortifero, lo trova, ma è il sopravvissuto a chiudere la partita. Piu' bello questo che l'altro, anche se con maggiori pretese etiche.

Traduzioni ambedue a tratti balzane, come se fossero di un tedesco che ha studiato bene italiano. Forse meriterebbero una rinfrescata.

Il silenzio del panico

Il blog non viene aggiornato perché si sta sperimentando quanto sia più difficile scrivere un libro piuttosto che leggerlo.
Aver fatto due tesi e scritto centinaia d'articoli aiuta, ma il panico da prova, rimane lo stesso: non più professori, non più voti, ma un vero editore, e poi anche una domanda piuttosto importante da fare.
Vabbe', comunque, è andato: doc e pdf, 230.000 battute bibliografia compresa. Quasi la tesi di laurea, metà di quella di dottorato. Parla di miti e gamberi, di vermi e di filosofia.
Se ne parlerà più avanti: intanto l'ho spedito, momento di calma dopo le corse di questi giorni.
Domani si parte per Stoccolma, poi altro panico da consegna.