31 dicembre 2006

IP: no, non è Internet Protocol

IP sta per proprietà intellettuale. Sarà che dopo un po' di tempo sono tornato a leggere di queste cose, ma sembra che si stia muovendo qualcosa anche nei quartieri alti, nelle pagine che contano e fanno opinione.
Nelle ultime due settimane per esempio, l'ex direttore del fondo monetario internazionale, e premio Nobel per l'economia, Joseph Stiglitz ha scritto un bell'articolo per il British Medical Journal. Rilancia l'idea di ricerca pubblica di base, soprattutto in ambito medico-farmaceutico.
Poi, questa settimana, Time (mentre i blogger di tutto il mondo son lì a farsi pugnette quanto sia bello essere nominati person of the year) pubblica i risultati di un report del congresso americano relativi alla ricerca all'interno di Big Pharma. Negli ultimi dieci anni, il 60% dei farmaci nuovi sono i cosiddetti me-too: piccole variazioni su farmaci già esistenti. Sostanzialmente inutili per l'innovazione medica, ma poco rischiosi e molto remunerativi per le case farmaceutiche. L'articolo finisce con una proposta interessante, anche se probabilmente miope: aumentare a 25-30 anni il brevetto per i farmaci realmente innovativi, e ridurlo a 10 per gli altri, i me-too. A occhio pero', il risultato sarebbe però che proprio dove c'e' bisogno di innovazione continua ed efficace, si mettono maggiori limiti, aumentando la copertura brevettuale. Così una volta aperto un campo cerchiamo di tenerlo immobile per i più tempo possibile.
Ultima cosa: un tema del genere, Time lo tratta nella sezione Nation. Alla faccia della globalizzazione....

via Against Monopoly.

Ancora Gianni Mura

Tra ieri e oggi, nelle ultime due puntate (di tre) dei 'cento nomi dell'anno', Gianni Mura infila un paio di cose musicali su cui mi trovo completamente d'accordo, e sono le mie personali scoperte musicali di quest'anno: Alessio Lega e Gianmaria Testa. I dischi che hanno fatto nel 2006 non sono perfetti, ma nascono entrambi da progetti molto interessanti che danno a tratti frutti eccezionali. Alessio Lega lo trovate qui e qui, con molte cose da scaricare. Gianmaria Testa non ha bisogno di molte presentazioni (né della mia pubblicità), pero' canzoni come Il passo e l'incanto e Ritals meritano una segnalazione.

Autobiografia di un picchiatore fascista

Dopo gli anni Settanta visti dalla sinistra del Movimento armato, un racconto in prima persona dell'Italia dei primi anni Cinquanta, quelli delle manifestazioni per avere Trieste italiana, di Scelba, della guerra appena finita e dell'adesione italiana all'area atlantica. Giulio Salierno è il segretario della sezione giovanile del MSI di Colle Oppio. Chi è di Roma sa di che si parla: fascisti veri, organizzati e forti sul territorio. La lotta politica è vissuta in ogni suo aspetto, dalla militanza di sezione fino all'attentato (che non è che si distinguessero poi così tanto). Disprezzo per la borghesia e la direzione del partito che vuol far dell'MSI un servo della DC, del capitale; esaltazione delle armi. Mentre Pino Rauti e Julius Evola delirano di nazionalsocialismo spiritualista, di ario-romanità. Salierno finisce in carcere presto, dopo un omicidio e la legione straniera.
In carcere, il suo odio antiborghese lo spinge all'opposto, a combattere contro il carcere e l'oppressione classista. Uscito di galera nel 1968, è diventato uno dei maggiori attivisti della lotta contro l'istituzione carceraria. E' morto pochi mesi fa, nel 2006.
L'autobiografia è carica di violenza alternata all'inizio della riflessione carceraria, della coscienza di un istituto che non ha altro scopo se non quello di far scomparire l'umanità delle persone, per mezzo dell'oppressione e dell'umiliazione. Leggere, leggere.

29 dicembre 2006

Facile, no?

Chiesa cattolica
Pinochet sì, anche i suicidi sì, e Welby no. Voto 2.


Gianni Mura, su Repubblica.

L'ultimo sparo

Romanzo di Cesare Battisti, con molta autobiografia e molta storia vera. Un criminale comune in fuga si trova quasi per caso nel Movimento del Settantasette per finire nella clandestinità totale della lotta armata. Va via tutto d'un fiato, tra la politica, la guerriglia e ciò che passa per la testa di Claudio, il protagonista. Storie d'amore iniziate male e finite peggio, rapine riuscite, omicidi politici, fughe reali e fughe ideologiche. Dal quadro generale, ne escono malissimo le Brigate Rosse, con il loro delirio di sigle e di militarismo esasperato, totalmente incapaci di capire e accettare la sconfitta, per poi sbracare appena arrestati.
E' un libro non solo bello da leggere, ma anche utile.

1.2.3.Stella

- Pero' adesso vieni al sodo perché di cazzi di giochi da fare ne ho fin sopra i capelli.
- Dunque, diciamo che, in via del tutto eccezionale, potrei sistemare l'affare in un paio di giorni. Pero' devi darmi le foto e le generalità.

[Cesare Battisti, L'ultimo sparo]

Gentilmente lanciatomi da Auro, rigiro il gioco di società 2006 ad altri tre: Footblog, Tracert, pwd.

Istruzioni per l'uso: prendete il libro che state leggendo, contate fino a p.123, contate fino alla quinta frase, copiate le tre seguenti, rilanciate ad altri tre blog. We're sooooo viral......

28 dicembre 2006

Ragionevoli dubbi

Ultimo romanzo di Carofiglio, protagonista l'ispettore Guerrieri. Si legge bene, appassiona anche. Pero' lo spunto iniziale poi rimane un po' sospeso, alcune vicende finiscono per essere poco verosimili, altre sono eccessivamente cinematografiche. A tratti, sale la sensazione di mangiare qualcosa di buono, ma troppo elaborato, troppo condito, come alcuni piatti francesi con la salsa troppo dolce.

27 dicembre 2006

Il solito nepotismo

Il senatore Guzzanti, volendo trovare un posto di lavoro ai propri figli di professione comici, ha aperto un blog.

La vita agra

Era metà del regalo per mio fratello. Il quale pero' l'aveva già letto, e mi ha caldamente consigliato di leggerlo (gli è rimasto un Philip K. Dick). Detto, fatto. La vita agra di Luciano Bianciardi è il ritratto del precariato metropolitano. Scritto nel 1961-1962, nella nebbia inquinata di Milano. Rispetto all'oggi, mancano internet e metropolitana. Per il resto c'e' tutto. Davvero bello, in tutti i suoi aspetti.

26 dicembre 2006

Tu hai visto la luce?

E' morto il reverendo Cleophus James.
For the day of the Lord cometh as a thief in the night.

25 dicembre 2006

Ad occhi chiusi

Secondo romanzo di Gianrico Carofiglio. Protagonista l'avvocato Guerrieri. Scritto meglio del primo (meno legalese), anche se continuano a fiorire orpelli a mio giudizio inutili intorno alla storia principale. Si legge bene.

24 dicembre 2006

Le Ali della Sfinge

Un Montalbano di Camilleri. Né più, né meno. Basta, e avanza.

Be my enemy

Ultimo Brookmyre a disposizione. Ora me ne manca solo uno, che pero' deve anora uscire in paperback. Qui il protagonista è il giornalista investigativo Jack Parlabane, insieme a un gruppo di persone chiuse in un castello scozzese. Alcune parti decisamente splatter, ma anche molte risate. L'ultima parte si legge tutta d'un fiato, e non molla la presa fino alla fine.

I diritti fanno male?

Un post molto interessante di Against Monopoly su Windows Vista e il sistema di Digital Rights Management: pare che il nuovo sistema operativo sia stato di proposito reso meno potente per consentire un miglior DRM.

23 dicembre 2006

City of Gods

Via Nero, segnalo City of Gods, bella iniziativa dell'intelligence precaria.
D'altra parte, ieri sera i "compagni" del TG3 hanno mandato in onda un vomitevole servizio sui precari del giornalismo, con due interviste a Roma e in Sicilia, facendo credere che la difesa dei precari sia il vero scopo di questo sciopero.
I giornalisti per gran parte si comportano in modo corporativo, e quindi sono da tutti percepiti come "privilegiati". La reazione tipica è: togliamo loro i privilegi. Imho, il ragionamento andrebbe invertito: i giornalisti hanno diritti che altri non hanno, e allora estendiamoli a tutti, 'sti diritti. Studenti, metalmeccanici, autonomi, contadini, ecc ecc.

22 dicembre 2006

E' Natale, intasiamo le reti

Mentre ai giornalisti veri arrivano regali che fanno sbavare la mia parte piu' nerd, a me arrivano soprattutto email di auguri dagli uffici stampa. Il podio delle cose più brutte per il momento è occupato da (dal bronzo all'oro):
- un video di 7 mega e mezzo con storiella idiota su Babbo Natale e i 3 porcellini;
- una mail con un centinaio di indirizzi in chiaro (e a parimerito, la risposta di uno dei destinatari, che non solo ha lasciato gli indirizzi in chiaro facendo reply to all, ma anche ha lasciato sotto la mail precedente, con tutti gli indirizzi riportati anche nel corpo della mail);
...and the winner is...
- una mail sobria, in arial rosso e blu, con frase di Teresa di Calcutta e auguri per il "Santo Natale": a questi lo scontro di civiltà je fa 'na pippa....

Menzione speciale della giuria: una foto della formazione della Fiorentina con maglia bianca e sovrimpressione artigianale (fucsia) del nome dell'azienda: gli auguri sono solo per il 2007, politically correct.

21 dicembre 2006

E' morto Welby.

Visto che sono in sciopero i maggiori siti di notizie, la notizia che Piergiorgio Welby è morto non circola quanto dovrebbe. Come mi dice Leti, il problema fondamentale è di questo non si parlerà più, visto che non ci sarà piu' nessuno a ricordarcelo.
I Radicali faranno il solito uso mediatico della cosa, assolutamente benemerito ma a pelle fastidioso.
Mentre noi rimarremo a chiederci quando potremo eutanasizzare un centro-sinistra con la Binetti e con Rutelli. Pace all'anima loro.

L'utilità delle religioni

Ora che sta per terminare, pare, segnalo la lunga serie di post di Lia Haramlik sul divorzio islamico di cui sta recitando la parte di protagonista. Estremamente istruttivo, soprattutto sull'inutilità e la dannosità delle religioni, quando interpretate come "collante di clan" (cit. dall'ultimo post, come produzioni identitarie a buon mercato. Da far leggere ai teo-con di ogni religione e latitudine.

18 dicembre 2006

Tra i vicoli di Roma

Raccolta di racconti appena uscita per Giulio Perrone Editore, comprata alla fiera una settimana fa. Un po' deludente. I racconti per gran parte non sono scritti male, ma è la Roma dei turisti e dei fuori sede, non è neanche quella dei miei nonni. Una lapide su un muro di Trastevere. Oleografia, molti luoghi comuni, qualche spunto interessante, nonché un attacco neanche troppo velato ai partigiani autori dell'attentato di via Rasella. IMHO, da lasciare sullo scaffale.

16 dicembre 2006

Brookmyre Reloaded

All Fun and Games Until Somebody Loses an Eye, da tradurre più o meno come "il gioco è bello quando dura poco". Penultimo di Brookmyre. Richiama molto True Lies, il film. Divertente, leggero, meno scozzese e "politico" di altri suoi libri, è estremamente godibile. Porta più o meno verso la conclusione che uno si aspetta, ma lo fa lungo strade verbali complicate e interessanti. Ottimo sotto l'ombrellone.
Meridiano Zero, la casa editrice che lo traduce per noi italiani, ha in preparazione The Sacred Art of Stealing, che forse e' il miglior suo libro letto finora. Nei prossimi giorni, mi aspetta Be My Enemy.

Di ritorno da Trieste

Trieste, sembra che sia una bella città. Ho conosciuto un po' di gente interessante, tra cui Qwerty e un ex-spazzacamino. C'è il mare, che e' sempre un piacere, e giovedi mattina sul mare si vedevano le Dolomiti innevate, bellissime. Molte bici e molto vino.
Ho letto molto, e le ultime ore di viaggio, da Mestre, son state vissute in una sensazione di straniamento: musica dell'ipod, un bel romanzo che uscirà a febbraio in italiano che sposta continuamente registri, personaggi e luoghi, un treno che viaggia nel buio, 4 lingue diverse dei passeggeri intorno, il cellulare che ogni tanto ti dice benvenuto in Slovenia o in Croazia. Rumiz e Capossela erano probabilmente i numi tutelari.
Mi hanno anticipato un invito per giugno da quelle parti, e sembra che un'amica si trasferirà lì a breve. Ci si torna.

La misura del mondo

E' un breve romanzo scientifico-filosofico di Daniel Kehlmann. Parla di Gauss e di Alexander von Humboldt. Mediamente, è noioso. Alcuni dialoghi sono più divertenti. Di scienza c'e' poco, di filosofia pure, ma c'e' lo zeitgeist della fine del Settecento. Vite molto interessanti, raccontate con scenette romanzate e dialoghi brevi. Non vale i 15 euro, secondo me, e non capisco come sia possibile che sia stato acclamato come un capolavoro.

13 dicembre 2006

Trieste e non solo

In partenza verso l'estremo nord-est, destinazione SISSA. Lavoro ma non solo. Il solito problema di quanti libri portarsi, con buona proporzione lavoro/non lavoro. Per ora il Brookmyre che sto leggendo (All is fun and games...) e le bozze di un Instar Libri che uscirà a febbraio: l'ho recuperato alla fiera dei piccoli e medi editori, di cui molti blog hanno parlato in settimana. Tra un califano, un veltroni e un baricco (che ha dato buca), anche cose molto interessanti, dai soliti noti. Qualche faccia nuova, persone che da email diventano carne e ossa, e qualche libro a prezzo molto scontato. Per gli amatori, Eleuthera ha ancora qualche Vonnegut nella prima edizione, quella grigia. Ora lo sta per ristampare Feltrinelli, e quindi quelle son le ultime copie.

12 dicembre 2006

Piazza fontina

Al TG2, stasera, la giornalista che ha fatto il servizio ha detto "tredici dicembre".
Provare per credere: sul sito www.rai.it c'e' il tg2 (forse poi lo tolgono?). Al minuto 11.02, parlando poi degli "sfiduciati" parenti delle vittime.

Pensionato Rai

Biagi torna in Rai. Ok, e' finita la rai berlusconiana, il regime, ecc ecc. Ma ha 86 anni, per dio. Dategli tregua, o volete l'infarto in diretta? Davvero non c'e' nessuno piu' giovane da metterci al posto suo? Perché non Luttazzi? Perché non Ferrazza?
Poi tocca dare ragione a Scalfarotto, perfino a Sofri jr... e non è bello.

11 dicembre 2006

segnalazione

Con colpevole ritardo, e grazie a lui, segnalo questo post di Mucho Maas

Serata a fasi alterne

Prima la buona notizia della morte di Pinochet, ma poi un derby finito malissimo, e un film imbarazzante, In viaggio con Evie.

07 dicembre 2006

Sconsiglio per gli acquisti di natale

Non vi fate ingannare dal prezzo e dal numero di pagine: l'Elogio della Bicicletta di Ivan Illich non vale assolutamente la pena.

04 dicembre 2006

fuori dal mondo

Tre giorni in campagna. La tv c'e' ma l'ho usata solo per i risultati del calcio e un tg. Dunque apprendo solo al ritorno che Pinochet sta più di là che di qua. Con un po' di cattivo gusto, si alzerà un calice. In questi casi si spera che ci sia un aldilà, dove venga punito anche per averci esportato (con l'esilio) gli Inti Illimani.

L'esser fuori dalla città ha anche permesso di evitare le orride truppe berlusconiane. Purtroppo il Tevere è rimasto negli argini, e non son caduti fulmini. Qui una delle cose piu' intelligenti scritte sulla manifestazione.

p.s.
a proposito del cile, si consiglia l'ascolto di questo pezzo.

01 dicembre 2006

informazione di servizio

*Plin plon*
Agli occasionali conoscenti che passano di qua: sto andando in campagna, torno lunedì in giornata. La connessione internet sarà rara e traballante (forse via bluetooth, o internet point. Ergo, contatti tramite cellulare.
*Plin plon*

p.s.
ho portato con me tre western di Sergio Leone. Se sparo a qualcuno durante il weekend, e' perche' non mi torna il conto.

oh.my.god

Luca Volonté dell'UDC dichiara ai media che Oviesse è uno strumento per introdurre il relativismo culturale e sradicare l'identità cristiana e cattolica dall'Italia.
Quando avro' finito di ridere, mando una mail a Volonté, facendogli presente l'esistenza di un comploto pluto-giudeo-massonico contro l'identità cattolica italiana. A questo punto, mi sembra evidente: da Oviesse ormai vendono solo cappucci neri e candelabri a sette braccia. Mica palle colorate e stelle comete....

p.s.
oggi è la giornata mondiale contro l'AIDS. Ma i rapporti tra Stato e Chiesa, sono protetti?