31 luglio 2006

Consigli per le vacanze

Questo blog e' stato intorno al trasimeno, questo weekend. Piu' precisamente, ci ha pedalato intorno, prima da Terontola a Passignano, poi da Passignano a Castiglione del Lago. Posti bellissimi, ameni paeselli, strade dolci tra gli ulivi, dove pedalare con lentezza.
Poi, questo blog ha anche tentato di entrare nel lago (senza bici). Si e' ritrovato in un'acqua calda, melmosa, bassa, e con cespugli di alghe per ogni dove. Insomma: il lago e' bello da vedere, da circumnavigare, da giocarci a palla sulla riva, e tante altre cose; nuotarci partendo da riva, non e' bello. Si può fare, ma non è proprio bello.

l'estate dello spam

Mi sembra che con il caldo stia aumentando anche la quantità di spam che mi arriva, su tutti gli indirizzi che uso. Cos'e', il caldo dilata i buchi dei filtri?

28 luglio 2006

vizi e virtu'

Ho il vizio di leggere Baricco su Repubblica.it: non perché sia d'accordo con quello che scrive, ma perché mi piace il tono epico con cui declina qualsiasi frase, anche la più banale. E' uno che sa usare le parole. Ha il dono della comunicazione, ma molto spesso imho non ha nulla da dire.
Ma soprattutto, da questa disamina dei Barbari aka Google che sta proponendo dalla sua torre (la stessa di Smisurata Preghiera?), si capisce che non ha letto né Jpod, né Microservi. O se li ha letti, li ha dimenticati.

27 luglio 2006

una sera d'estate

E lavorando davanti al pc, va in rotazione 3-4 volte De Andre', vol.8. E' un disco meraviglioso, sentito tutto insieme.

1 - La cattiva strada
2 - Oceano
3 - Nancy
4 - Le storie di ieri
5 - Giugno '73
6 - Dolce Luna
7 - Canzone per l'estate
8 - Amico fragile

Bibo ha un nemico

Dalle parti dell'università, a Roma, c'è uno stalker per Bibo.

26 luglio 2006

planning and panniers

Questo blog sta iniziando a preparare, anche fisicamente, un viaggio nella Sicilia occidentale in bici + treno + traghetto, a fine agosto. Quindi, oggi, contento come un bambinone, ha ordinato le Back-Roller Classic della Ortlieb, colore blu.
Spesa decisa solo dopo aver fatto anche un giro su vari siti, tra cui l'ovvio ebay, per vedere quanto si sarebbe potuto risparmiare. Alla fine la decisione è caduta sul normale negozio in carne ossa e commesso, così che se per caso le borse mi si bucano dopo due giorni, ho qualcuno da strozzare, e non in Germania, ma a dieci minuti dall'università.
Se poi qualcuno volesse regalare un rack-pack taglia m o s, sempre della Ortlieb....

Di mamma ce n'e' una sola...

Per fortuna, sospira l'Alieno, ed è evidente che la genetica significa qualcosa.

penalizzazioni

Juve -17, Milan -8, Onu-4.
E l'Onu non può fare ricorso al Tar.

24 luglio 2006

Un libraio

E' morto Valerio Marchi. Ho chiacchierato qualche volta con lui, a san Lorenzo, dove aveva una libreria. Qui trovate un po' di cose su di lui.

21 luglio 2006

Piccolo test

Una misera statistica sui miei lettori. Se qualcuno vi canticchia/dice/scrive "Friday night is gonna be alright", cosa vi dice la memoria?

37 anni dopo

If you believed they put a man on the moon, man on the moon
If you believe there's nothing up my sleeve, then nothing is cool.

uniroma1.it

Stamattina, mentre ci sono un po' di studenti che fanno esami, e stancamente si tenta di lavorare prima del weekend, ciò che più colpisce nel mio dipartimento è l'abbaiare del cane che una prof ha deciso di portarsi dietro stamattina. Si chiama 'Aiuto', il bassotto.

A ovest di Paperino

In Libano, Israele bombarda tutta una nazione (compresa la sua capitale, con tanto di uffici pubblici e di sedi di organizzazioni internazionali) per disarmare una milizia (semigovernativa) che ha ucciso due soldati israeliani ed è situata in una zona abbastanza ben definita (che nulla ha a che vedere con i distributori di carburante di Beirut, per esempio). Come scriveva il giornale haaretz (l'ho già linkato tre giorni fa), e' il modello di comportamento da bullo del quartiere.
Nel leggere ciò che in diversi blog italiani scrivono sulla vicenda, io mi trovo decisamente più in accordo con Haramlik (una con un certificato medico che dice che Milano le fa male) che con quello che scrivono un professore di filosofia della Bassa o un condor che - pare per la prima volta in vita sua - qualche giorno fa ha scoperto che si può prendere un bus invece del taxi per andare da Linate a Milano (questo tanto per dire quanto può essere vicino al mondo reale).

Vecchia piccola borghesia...

Oggi, Pietro Ichino sul Corriere della Sera oggi (non metto link che domani cambia) riesce a mettere sullo stesso piano la resistenza corporativa dei tassisti, i tifosi che bloccano una stazione, e gli scioperi degli autoferrotranvieri o dei metalmeccanici, che nelle ultime stagioni hanno protestato per il rinnovo di contratti scaduti da diversi anni.
Un unico marasma, una notte dove tutte le vacche sono nere. Ma di una cosa si può essere certi: in questa notte buia, Ichino e altri come lui sanno distinguere benissimo la sagoma del padrone accanto al quale accucciarsi.

P.S. (Pubblico Servizio)
Il Corriere, lo leggete liberamente qui, con una facilissima registrazione gratuita.

Souvenir di Genova, 2001.

In questi giorni, pullulano i ricordi di Genova 2001. Soprattutto, si leggono cose di chi ha interesse che le cose accadute in quei giorni, non vengano dimenticate/insabbiate. Ognuno a suo modo, perché - di nuovo - la memoria è un ingranaggio collettivo. Per esempio, Leonardo, che ogni anno ne scrive, e anche quest'anno scrive qualcosa di interessante.
E poi ci sono gli alieni.

20 luglio 2006

Genova, un lustro fa.

Nel 2001, di questi giorni ero a Genova. Ero a Genova da qualche giorno (mi sembra il 15) e ci sarei rimasto fino al 22, dormendo tra lo stadio Carlini e il MediaCenter. Mi e' rimasto da allora un pezzo di materassino giallo e verde, di quello che avevo usato per fare una sorta di protezione, insieme a qualche bottiglia di plastica e un caschetto giallo, occhiali e una maschera antigas di gomma blu. Tutto ciò rimase da qualche parte intorno a via Tolemaide, lasciato in mano a qualcuno che andava avanti dopo che io tornavo indietro, con manganelli addosso e mezzo soffocato da un gas che non era il normale lacrimogeno, come avevamo già scoperto qualche mese prima a Roma, e ci sarebbe stato tristemente confermato dalle cronache di quei giorni.
Mi è rimasta addosso una strana sensazione che emerge con gli elicotteri vicini. Tutti l'abbiamo visto e sentito in Apocalypse Now e in tanti altri film. Ma una settimana di seguito dal vivo, in una città pressoché deserta, e' purtroppo un'altra cosa. Non so molto descriverla, questa sensazione: e' una contrazione dei muscoli sulle spalle e le braccia, come il primo sforzo per schiacciare qualcosa tra le mani.
Mi è rimasto il dubbio di aver sentito distintamente (eravamo a poche decine di metri) uno sparo diverso da tutti quelli dei lacrimogeni e delle cariche. Sarà che poi ho rivisto tutto centinaia di volte, ma se mi ricordo mentre ero esausto su un marciapiede, allora riesco a isolare uno sparo diverso da tutti gli altri. Di certo mi son rimaste le ambulanze che passavano rumorosamente mentre al telefono cercavo di parlare o con i miei a casa, o con un amico che invece era lì a fare il giornalista: di tutte le cose che si dissero di quei giorni, l'unica falsa era che i cellulari fossero schermati. Intercettati, sicuramente, ma non schermati.
Mi è rimasto il senso di sconfitta 'militare': un gioco che non dovevamo giocare in quel modo, o che pensavamo avesse altre regole. E la sensazione è stata: ci hanno fregato, bastardi. Ma è rimasto anche il senso di qualcosa che è finito male, malissimo, e che non ha dato i frutti che avrebbe potuto dare. Dall'altra parte sono stati più bravi a imporre il loro gioco, dalla nostra parte siamo stati pessimi. Nessuna delle due parti aveva le masse con sé, ma loro non ne avevano bisogno.
Sono stato fortunato, fisicamente sono tornato integro. Per me, con il senno di poi, è stato molto più pericoloso il viaggio di ritorno, il 21 notte, iniziato con un casello autostradale preso contromano, proseguito tra colpi di sonno e due ore di sonno in una piazzola, in 4 in una piccola citroen. Uno dei compagni di viaggio fu poi arrestato nell'inchiesta sulla Rete Sud Ribelle.
Mi è rimasta anche la voce dell'amico giornalista che entrò alla Diaz subito dopo la polizia e mi disse: "andatevene immediatamente che qui stanno facendo un casino". Con calma, dai microfoni del Carlini, ricordo la mia voce che dava un annuncio in inglese per i pochi rimasti, circa duecento stranieri: "velocemente, senza panico, prendete le vostre cose e uscite fuori dallo stadio. Andiamo verso un altro posto dove dormire". Una piccola carovana di persone un po' disastrate che sotto il faro di un elicottero cammina in una grande strada, corso Europa, verso fuori. Una scena buona per un libro di Stefano Benni.
Mi sono rimaste un po' di cose, da Genova, oltre il pezzetto di materassino. Ad esempio, google restituisce anche questo.
Poi mi e' rimasta un'estate bella in Salento, a riposarsi e mettere le basi per una storia che non doveva finire così.
Per molti motivi, mi sono allontanato da molti dei compagni di quel viaggio, per divergenze e per una vita che e' diventata molto dura per altri motivi. Altri compagni mi sono rimasti intorno, per e oltre la visione politica.
Guardando indietro, di Genova mi è rimasto molto, ha portato via molto. Ha anche portato via un ragazzo che aveva più o meno la mia età.

La memoria è un ingranaggio collettivo.

18 luglio 2006

pareggi

Se ce l'hanno fatta i tassisti, a imporsi (odiati praticamente da tutti i cittadini esclusi parenti e qualche parlamentare), tremo all'idea di cosa potrebbe succedere con avvocati e farmacisti. Che non solo non sono così odiati, ma hanno pattuglie parlamentari più nutrite (i primi) e svolgono davvero un servizio necessario alla comunità (i secondi, con montagne di puntini sulle i da mettere).

Imbarazzo

Mi trovo imbarazzato, quando le mie posizioni sono stranamente vicine a papa ratzi e baget bozzo: " «Certo, capisco la reazione dello Stato ebraico, gli attacchi degli Hezbollah sono ingiustificabili. Ma la reazione di Tel Aviv è una guerra. Non c’è proporzione tra quello che è successo e la rappresaglia, che è stata sicuramente troppo pesante." (Corriere, oggi)

Per fortuna queste cose le dicono anche in Israele: "the Israel Defense Forces once again looks like the neighborhood bully. A soldier was abducted in Gaza? All of Gaza will pay. Eight soldiers are killed and two abducted to Lebanon? All of Lebanon will pay. One and only one language is spoken by Israel, the language of force. The war that the IDF has now declared on Lebanon and before it on Gaza, will never be considered another "war of no choice." Let's save that debate from the historians. This is unequivocally a war of choice." (da haaretz, via haramlik.)

Lasciando da parte la questione mediorientale, troppo complicata, emerge una considerazione:
Baget Bozzo ogni tanto ragiona ancora come un essere umano; quindi, tutti quei discorsi assolutamente incoerenti che normalmente fa, sono dovuti o all'assunzione di sostanze psicotrope da tabella I, o a ipocrisia.

15 luglio 2006

l'America si avvicina

Lo si vede anche dal fatto che un maturando possa presentarsi a una scuola pubblica e sostenere una posizione religiosa creazionista come argomento scientifico e riuscire a fare bella figura.

visto da qui

Il fatto che dall'altra parte del nostro piccolo mare si stia scatenando una guerra, si infila sotto la juve in B per un paio d'anni, sotto i tifosi incarogniti e sopra i tassisti corporativi. tutto questo e molto altro, sul pianeta it.repubblica

Pubblico privato

Ieri sera concerto di Assalti Frontali a Roma, villa Gordiani. Gratuito, non ci sono folle oceaniche per fortuna, ma molte amiche e molti amici. Gran bel concerto, il disco nel suo genere vale i dieci euro. Sentire quella canzone eseguita in pubblico da un palco, spinge a un'emozione privata, a lacrime leggere, a un abbraccio con un amico. A spostarsi di lato, e poi a pensare a cosa dice a quel pubblico lì intorno.

14 luglio 2006

li', su quelle sponde

Si e' rimessa in moto una guerra, Israele vs Libano (come e' ovvio, i libanesi stanno avendo la peggio). E' sulle sponde del Mediterraneo. Ogni tanto fa bene ricordare la geografia.
Ma poi fa bene anche ricordare la storia e la cronaca. Israele ha una guerra di occupazione in corso, in Palestina. E sulle sponde del Mediterraneo, sulle spiagge, ogni tanto cade qualche missile.
Dalle nostre parti, gli unici che marciano compatti, invadono le città e dettano condizioni sono i tassisti.

12 luglio 2006

Zidane il a frappé, Zidane il a tapé...

Trezeguet n'a pas joué, et quand il a joue, il a raté....
Da Internazionale, la danse du coup de boule....

11 luglio 2006

buffon, ancora lui

Sara' anche campione del mondo, e il portiere piu' bravo del mondo. Ma esibire un tricolore con tanto di celtica in diretta tv, lo rende miserabile e degno di ogni insulto che gli stadi di serie C vorranno tributargli.

10 luglio 2006

Calderoli is back in town!

Ooooh, come ci mancava l'ex-ministro: «Una vittoria della nostra identità, una squadra che ha schierato lombardi, campani, veneti o calabresi, ha vinto contro una squadra che ha perso, immolando per il risultato la propria identità, schierando negri, islamici, comunisti».
Il governo riuscirà a produrre persone di tal livello?

Il culo di Prodi - update

Il cinque maggio u.s. scrivevo questo post. Alla lista può essere aggiunta la coppa del mondo.

Pero', nonostante l'evidente congiunzione astrale favorevole, anche i governanti ci mettono del loro: il decreto di liberalizzazione, da queste parti è stato accolto con favore.

E intanto, mentre tutti voi festeggiate...

Mentre l'Italia vince la coppa del mondo, il calcio italiano perde un simbolo: il bomber con la panza, il compagno C, il grande escluso di questi mondiali (per far giocare quella pippa di Iaquinta), il più fulgido talento espresso in attacco espresso dal calcio italiano dopo Totti e Cassano, l'idolo delle BAL, il soviet fatto calcio, verrà ceduto con ogni probabilità allo Zenith di San Pietroburgo. Speriamo che il governo Prodi faccia anche questo miracolo, e ci mandi Cristiano Lucarelli alla Roma.

la francia, zidane, montagnola e altro

Finita la finale, vinta una coppa del mondo. Appunti sparsi.

- A Montagnola, dopo l'11 luglio 1982, apparve una scritta "Garibaldi e Conti hanno fatto l'Italia". Si aggiunse poi un bel murales nel 1983, per lo scudetto della Roma, con Falcao. Sono rimasti li' fino al 1999 circa, quando venne ridipinto il palazzo. Nel 2001 apparve un gran dipinto (rimovibile), con Totti, Batistuta e Montella.

- "Come fai a rimettere il tappo a una bottiglia di champagne? Chiedilo a les Italiens". Questa battuta circolava in Francia nell'estate del 2000 dopo la finale. Voilà, mes amis, merci beaucoup et à la prochaine.

- Su Libération, alcuni lettori danno del fascista a Materazzi. Che in Italia, si dice che voti Rifondazione....

- E i francesi che s'incazzano, con le palle che ancora gli girano....

- Considerazioni sociologiche: le football est miroir du monde. La République si è beata per decenni nella sua società multietnica, che funziona bene, che accetta tutti e integra ogni diversità nella sua grandeur. Salvo poi accorgersi improvvisamente che non tutto va bene perché le banlieues esplodono. Così la Francia di ieri, bella e forse meritevole di vincere, ma poi la rabbia improvvisa di un ragazzo di origine algerina rompe il sogno.

06 luglio 2006

Annunciazione

Come molti altri blogger, finalmente anche Ricambi Originali dà ragione a chi dice che i blogger vogliono solo finire a scrivere per i giornali. Ieri per la prima volta mi hanno dato da recensire due raccolte di racconti per un quotidiano: Il lato oscuro/The Dark Side, e In un tempo freddo e oscuro. E mi pagano pure....

04 luglio 2006

storie sulle onde

Di questi tempi in mare c'e' soprattutto gente dell'Europa del nord.

A Vathi, porto sull'isola di Itaca, una coppia inglese. Brindano con noi all'inizio della partita dell'Italia. Parliamo, vengono da Exeter, abitano nella stessa strada del nostro capitano Carlo. Hanno forse 65 anni, in pensione. Da ormai una decina d'anni girano tra Grecia e Italia, la barca ce l'hanno portata lungo la costa atlantica. Per qualche anno l'hanno lasciata a Fiumicino, ora la tengono in Grecia. Lui, ex lecturer all'università, nonostante avesse affrontato l'oceano, aveva paura del canale d'Otranto: I didn't know nothing about it, just that it's dangerous.
Pero' questo e' l'ultimo anno: You've got to be fast on the boat, and you must know when to stop.

A Koroni, ancorata l'Ariele in rada, una coppia di Monfalcone ci apostrofa appena saliti dalla spiaggia: eh, son arrivati i pirati. Noi quattro, accaldati e assetati, ci fermiamo a chiacchierare, raccontiamo le nostre vite precarie tra Italia ed estero, e loro: ah, università, eeeeh, che craponi! Ridiamo insieme, loro raccontano di essere in camper, in giro da un paio di mesi perché in pensione, e ogni anno si fanno 4-5 mesi in giro: abbiamo rivoltato la nostra vita di 360 gradi (sic), come abbiamo fatto non lo sappiamo neanche noi, che prima pensavamo solo al lavoro, lavoro e basta, mica come voi che ecco a giugno siete in vacanza. Inutili le proteste di chi sa che questa e' l'unica vacanza dell'anno, che non avra' una vera pensione, e che se e' all'estero spesso non e' solo per scelta. Loro son comunque simpatici, e a sera tarda son davanti al camper a fare un barbecue sul porto. Lei ci spiega che se vogliamo, dopo ci offrono un caffe': lo fa lui, che per il resto non fa nulla, ma il caffe', quello, e' affar suo.

A Preveza la barca e' fuori dall'acqua, la rimettiamo a posto. E' un campeggio su palafitte: decine di persone che sono li' a dormire, mangiare, vivere in questa marina di centinaia di barche in secco. Il nostro vicino di casa osserva tutti i nostri lavori. E' olandese, la barca su cui sta e' la prima volta che la vede, l'ha comprata sul web. La controlla, tra un po' partira' per la Thailandia, tre mesi di viaggio via Suez. Ci mostra una foto di una donna: this is the reason for going to Thailand. Aveva un hotel laggiu', che ha venduto, e' tornato in Olanda, ha sistemato un po' di cose, e poi tra poco torna in Thailandia per rimanerci. La sua barca e' bella, ben equipaggiata, rispetto all'Ariele e' un altro mondo. Mentre lavoriamo, lui commenta: very good work, you work like navy academy, very good work, very good captain. Ci offre due bottiglie d'acqua, lanciandole dalla sua palafitta alla nostra.

il viaggio - breve report

Aereo per Atene, bus per Kalamata. A kalamata un giorno e mezzo di lavoro prima di mettere la barca in acqua. Vela fino a Koroni (due friulani ci danno dei 'craponi'), il giorno dopo vela e motore fino al golfo di Navarino, e il capitano va a prendere la vela nuova. Poi Katakolo, dove all'una di notte entriamo in porto con un concerto metal in corso per la gioia dei venti spettatori. Dormire a Itaca. E infine Preveza, entrando a vela perche' il motore faceva le bizze. Poi bus, traghetto e treno (x2) Di mezzo: delfini, conchiglie, fulmini, bonaccia, persone nuove, mal di terra, partite di calcio e di tresette, ouzo, dittonghi, sirtaki, tzatziki, cicogne.

il ritorno

Son tornato da un bel viaggio, accolto da belle persone a Bologna e pessime notizie che vengono da Roma. La vita gira: da un lato inizia, dall'altro finisce. Riemergono dolori e lacrime, sensazioni anche fisiche che erano state messe da parte.
mi trovo a dire le stesse cose cui a suo tempo non avevo creduto, e che ho scoperto vere.
E di nuovo, dio non esiste, ma se esiste se le merita tutte, le bestemmie.

02 luglio 2006

flash

dalla grecia, a mezza giornata dall'inizio del viaggio di rientro, due cose:
- il viaggio e' stato molto bello.
- vedere zidane giocare contro il brasile, anche.