30 novembre 2009

La Svizzera

Mentre arrivava la notizia del referendum anti-minareti nella sempre più nazi-confederazione, mi trovavo a leggere questo passo di Generation A di Douglas Coupland:

Switzerland was like the worst drug on earth. [...] Dark secrets? They must all surely be keeping near-dead sex slaves locked in their basements, with those rubber balls in their mouths, or something else shameful and diseased.

27 novembre 2009

Bici vs auto

Stamattina: un'auto e una bici sono partite da piazza Sempione, a Roma, per arrivare all'Università La Sapienza. Non ora di punta, ma le undici e mezza circa, quindi traffico diciamo medio, sicuramente non pesante.
In bici, sono arrivato con 20 minuti di vantaggio, senza forzare.
So' soddisfazioni.

25 novembre 2009

Se sessanta vi sembrano tanti

Repubblica.it dice che il pc di Brenda contiene sessantamila file. Ovviamente il numero è messo lì per dare l'impressione di un computer molto affollato, in cui la ricerca sarà lunga e complicata, mentre breve, ma molto complicata è stata la vita di Brenda.
Per curiosità, ho contato i file sul computer che uso all'università: Vista e i normali programmi di lavoro, più roba di passione nerd, più musica. Niente film, né telefilm, poche foto (non sono un grande appassionato). Doc e pdf, visto che scrivo e leggo per lavoro.
Insomma: 203052 file totali. Di questi, nella cartella windows ce ne sono 97017, nella cartella programmi 40865. 29445 sono file manifest, 18768 sono dll, 15735 circa sono eml, ecc ecc.
Se i sessantamila indicati da Repubblica coprono il totale dell'hard disk di Brenda, allora il numero è sospettosamente basso.

Farmville

Nel mio istituto universitario, persone di ogni sorta sono impazzite su Farmville. Amministrativi, studenti, docenti, portieri, parlano di melanzane e capre manco fossero vignaroli di Velletri.
Che faccio, gli parlo di Civilization et similia, o rischio di bloccare tutta l'attività?

Satira e realtà

Ci sono stati quattro mondiali di calcio di mezzo (due finali, una vittoria, una traversa di troppo e un'altra Corea), tre governi berlusconiani, varie robe tra Prodi, D'Alema e mostri inimmaginabili. Pero' finalmente la realtà si è adeguata alle precognizioni della satira.

23 novembre 2009

Sempre in difesa, ma non è un gioco - 2

Un po' meno grave dell'altro post che riguardava la morte di Eva, ma ugualmente lascia rabbia addosso. Il racconto di un'aggressione in un quartiere molto frequentato. Il casco a questo punto non te lo puoi mai togliere, neanche quando non stai pedalando e ti stai bevendo un bicchiere con gli amici.

Altai

Romanzo di Wu Ming. Comprato il giorno stesso dell'uscita, lungamente atteso, purtroppo non è del tutto all'altezza delle aspettative. Per chiarezza: ben al di sopra della media della letteratura italiana contemporanea, ma dopo l'epica di Manituana mi aspettavo qualcosa di meglio. Qui si torna al bianco e nero western di Q, di cui Altai è il seguito, ma la storia è lineare, semplice, senza troppo sugo. Scritto benissimo, non lascia comunque indifferenti. Per alcuni versi, non è né carne né pesce: non ha l'enorme respiro di Q, né la rapidità di un racconto. E' un (bell') episodio di un telefilm, rispetto al capolavoro del cinema che era Q. By the way, io amo i telefilm. Non sto qui ad analizzare il romanzo, i suoi significati molteplici, i riflessi del contemporaneo, che pure ne fanno un romanzo più "semplice" rispetto agli altri.
Tirando le somme: leggere, ma senza troppa enfasi.

16 novembre 2009

E siamo a due

Due partite di campionato, due punti, due sostituzioni. Nuova squadra, nuovi compagni, nuovi luoghi.

14 novembre 2009

Chiedi a Bush

In Iraq, dove hanno soldi da spendere, la polizia ha comprato 82 milioni di dollari di scatolette per la rilevazione di esplosivi, armi, munizioni, ecc. Assolutamente inutili.

03 novembre 2009

Sempre in difesa, ma non è un gioco

Giovedi' notte, a Roma, all'incrocio tra via Cavour e via dei Fori Imperiali una ragazza in bici di 28 anni è stata investita da dietro da un taxi. E' morta dopo due giorni. La conoscevo: veniva ogni tanto in ciclofficina centrale per mettere a posto una delle due bici che usava. Ieri mattina l'avevo pensata, prima di sapere la notizia, quando ho intravisto l'altra bici su cui avevo messo personalmente le mani, legata sotto casa sua. Ieri pomeriggio ho saputo che era morta.
Tornando a casa ieri notte, in autobus, meditavo sul fatto che il casco non lo metto mai, che troppo spesso le condizioni in cui pedalo non sono molto sicure. E cosi' quelle di tante altre persone che conosco e cui voglio bene che quotidianamente vanno in bici, per scelta o per necessità. E' diventato necessario difendersi, quando si scende in strada: per andare al lavoro, uscire la sera, andare a fare la spesa. Casco, mascherina antismog: difendi le ossa e gli organi interni. E non stai scendendo in piazza per chiedere l'abbattimento del capitalismo o le dimissioni di Berlusconi: stai solo conducendo la tua vita. Forse farlo in bici è un atto politico quanto un corteo.
Via dei Fori Imperiali è stata appena rifatta: i sampietrini che una volta erano un incubo ora sono lisci come un biliardo. I marciapiedi nuovi di zecca, con gli scivoli e le aiuole sistemate. due belle corsie preferenziali per autobus e taxi. Ovviamente, ora che non ci sono più le buche infami, il viale è diventato un'autostrada nel centro della città. Nessuno ha pensato (né Veltroni prima, né Alemanno dopo) a fare una corsia ciclabile, né a far sì che questo rettilineo non diventasse occasione di corse ad ogni ora del giorno.
La notizia della morte di Eva non ha raggiunto alcun mezzo di comunicazione: solo su Facebook, e un comunicato passato inosservato (biciroma.it). Forse perché era coinvolto un tassista, forse perché certe cose ormai sono come il meteo: piove, muore un ciclista tirato sotto da un taxi, toh, è uscito il sole.
Mi becco anche gli insulti dalle teste di cazzo che aprono le portiere in doppia fila senza guardare, di chi ti taglia la strada perché non poteva perdere 7 secondi nella gara quotidiana della sua vita in auto: in genere gli do' dei criminali o dei fascisti, a seconda dell'umore, anche tutti e due. Hanno la faccia di rispondere, mai una scusa, mai uno sguardo di comprensione, al massimo compassione per la. La strada è di chi se la prende, recita un'orrenda pubblicità di un'auto enorme e inutile.
E noi continuiamo a pedalare, in difesa, sempre di più.

Update: appuntamenti per i prossimi giorni.
Altro update: ADN Kronos e ciclistica.it

01 novembre 2009

Ritorno alle due ruote

Finalmente in sella con la bici "seria", per una sgambatina di 80 km da Roma centro (appuntamento alla fontana di Monti) fino ad Anzio in compagnia del Diavolo Rosso. Colombo un po' trafficata fino a Casal Palocco, molti ciclisti usciti con gli ultimi caldi. Proprio al meteo è legato l'unico dubbio: iniziamo gia' con roba pesante, o scommettiamo ancora sull'estivo a strati? Seconda opzione, ed è andata bene. Dopo Torvaianica ho addirittura tolto la mantellina. L'ostacolo maggiore, oltre al traffico di Torvaianica, è stato il vento contrario che soffiava mezzo traverso dal mare: nei tratti aperti (da Torvaianica in poi) ho faticato a tenere i 20 km/h in piano.
Il giro doveva terminare a Nettuno, ma siamo arrivati presto ad Anzio, prima di mezzodi'. Quindi sosta a una pizzeria sul porto dove fanno della roba buonissima stracolma di pesce a 5 euro: la pasta della pizza arrotolata intorno a un ripieno di calamari e gamberi. Ottima anche la versione con indivia. Fatte le 12.30, ho salutato il tavolo è ho preso il treno di ritorno direttamente da Anzio. Il computer al portone di casa dice 80 km a 24.3 km/h di media (compresa la parte in città e l'attraversamento a piedi della stazione termini).
Qui la prova dell'arrivo ad Anzio, per i miscredenti.