30 aprile 2006

Voglio una digitale

Voglio una macchina fotografica digitale, perché ieri mattina uscendo di casa, ho trovato un gruppo di gente che aveva con sé scale, pennelli, bombolette, mascherine, disegni, ecc ecc. Stavano iniziando a dipingere il muro di Leopold Street, roba tipo questa (che è dieci metri prima di casa) o questa, che racchiude le finestre dei vicini che mi hanno fregato la birra (probabilmente). Insomma, a questi un po' di foto le avrei fatte, durante la lavorazione.
Invece, gli ho solo offerto delle birre.

Update: nel disegno sono spuntati anche Calvin e Hobbes!

29 aprile 2006

Archeologia del presente

Libro di Sebastiano Vassalli, Einaudi. Impietosa ricostruzione di una coppia di giovani molto impegnati dal Sessantotto in poi. Gli anni Settanta, gli anni Ottanta, poi i Novanta. Qualsiasi causa era buona per impegnarsi, e lottare. Lottare contro i mulini a vento. Lottare contro se stessi? Fallimenti, rancori, recriminazioni, rimpianti e rimorsi, contraddizioni. Soprattutto queste. Guardare in alto per non vedere dove si cammina. Il libro si legge in poco tempo, e troppo forte e' la tentazione di metterci facce conosciute, nomi noti. Nomi non solo di sessantenni, ma anche di trentenni che nell'impegno sfumano le proprie frustrazioni: fare politica perché si sta male.
Essenziale, forse troppo.

p.s. colonna sonora.

28 aprile 2006

So' strani 'sti radicali...

Ascolto la diretta dal Senato per l'elezione del presidente, su radio radicale in streaming.
La colonna sonora è il Requiem di Mozart. Che vorrà dire?

Cosa resterà degli anni Ottanta?

Ma solo io trovo quantomeno peculiare che la Lega dichiari di appoggiare Andreotti?

27 aprile 2006

Fiori

Tornato a Oxford, e' primavera: fiori dappertutto, dentro e fuori.

Prescritto

Perche' mentre si polemizza altamente sui fischi alla Moratti - legittimi secondo me, anzi dovuti - non leggo nessuna polemica sul fatto che il prossimo presidente del Senato potrebbe essere un vecchio che e' stato riconosciuto da tutti i gradi della giustizia italiana come un collaboratore attivo della mafia?
Si', il problema sono i fischi alla Moratti...

p.s. colonna sonora.

26 aprile 2006

La Vampa d'Agosto

"La vampa d'agosto" e' la nuova avventura di Montalbano. Qualche sporadico riferimento politico al governo dei condoni, qualcosa alla mafia e ai pizzini di Binnu Provenzano, ma soprattutto Montalbano che incontra una giovane di 22 anni. Lui ormai ne ha 55, e l'età rende tutto più difficile.
Un po' prevedibile, pero' con le consuete facilità di lettura e ironia. IMHO, fatevelo prestare.

25 aprile (Waiting for SuperUolter)

E' ormai finito, il 25 aprile. Sembra che in tutta Italia sia andato bene, e che ci fosse in piazza più gente degli anni scorsi. Bene. Il 26 aprile, sara' migliore anch'esso? E anche il resto dei giorni?
Forse. Certo, a giudicare dalla polemica sulla presidenza della Camera, l'orizzonte non è proprio limpido. Soprattutto, mi domando: cari Prodiani, sono sei mesi che dite che queste elezioni si vincono; ora sono vinte, pure se per poco; in questi sei mesi, oltre a mettere giù 300 pagine di programma, non potevate dedicare mezz'ora al giorno per decidere la lista delle nomine piu' importanti?
Non sarebbe stato piu' bello, andare di fronte a una telecamera del telegiornale e dire: ok abbiamo vinto, questa e' la nostra squadra, lui presidente di qua, lei presidente di la', e Rutelli in pensione a giocare a briscola con Mastella?
Ma tanto Rutelli muore....

Verso un'altra casa

Tra poche ore riparto, verso un posto che devo conquistare, far diventare casa. I segnali al momento sono buoni, qui e' prevista pioggia, là e' previsto il sole, e sorrido nel pensarmi li'.

Tu vestiti come un angelo caduto sulla terra
da questo cielo che oggi il mio occhio non afferra
tu vestiti come un angelo che giri per la terra
fallo per questo cuore senza pace e senza guerra, per me.

25 aprile 2006

Lunar Park

Bret Easton Ellis è alle prese con tutti i fantasmi creati nei suoi romanzi: escono dalle pagine per diventare realtà, e distruggere la tranquillità dell'autore. Un romanzo modellato su una sorta di lunga psicanalisi, con in più il potere creativo dello scrittore, e ancora la distanza che può separare i genitori dai propri figli nonostante/per causa delle somiglianze.
American Psycho shakerato con Stephen King; ma anche le grandi paure dei bambini (i mostri sanguinari, l'odio per i genitori) mescolato alle grande paure degli adulti (la perdita dei figli, la solitudine).
Finale non del tutto convincente e forse un po' a tirare via, dopo la potenza del resto. Ma il romanzo tiene, cazzo se tiene.
Se avete letto il romanzo, poi leggete questa magnifica recensione di Severine.
IMHO, il romanzo vale: meno di Glamorama, meno di American Psycho, ma vale. E ne continua l'abilità di cogliere caratteri importanti del suo tempo. Vorrei un celebrity deathmatch tra lui e Douglas Coupland, in una puntata di South Park.

21 aprile 2006

Monarchie in crisi

Dopo due settimane di scioperi e proteste nel paese, il re del Nepal Gyanendra ha lasciato il trono.

Il primo ministro italiano Berlusconi, democraticamente sconfitto alle elezioni, non si è dimesso. Anzi, vuole ricorrere al TAR.

p.s. io ricorrerei al TSO.

p.p.s. colonna sonora.

20 aprile 2006

Democrazie in crisi

Il primo ministro iracheno Jaafari, democraticamente eletto in un contesto di guerra civile e occupazione straniera, si e' dimesso.
Il primo ministro italiano Berlusconi, democraticamente sconfitto alle elezioni, non si è dimesso.

19 aprile 2006

Golpe

Sembra che il golpe sia un po' piu' lontano, anche se non e' ancora del tutto scampato. Certo, colpisce il silenzio di due grandi cariche dello Stato. Il divorziato ma molto ruinico Casini, e il Pera, che se deve difendere la democrazia occidentale scrive manifesti, ma se perde le elezioni rosica un bel po'....

letture impegnative

Iniziato Lunar Park di Bret Easton Ellis. Dopo una cinquantina di pagine, la sensazione che il libro potesse tirarmi dentro la sua atmosfera d'angoscia, nel suo delirio, mi ha quasi spinto a lasciarlo. Lette altre 50 pagine, il libro rimane assolutamente coinvolgente.

17 aprile 2006

Questo sangue che impasta la terra

Questo sangue che impasta la terra
davanti alla porta di casa mia,
non fa che chiamare altro sangue.
Ma non sarà mio
nè dei miei figli.


Il titolo di questo libro viene da un testo teatrale del 1972 di Loriano Macchiavelli, che con Francesco Guccini firma questo terzo libro dedicato al maresciallo Santovito.
Non è l'unico riferimento alla realtà biografica dei due autori, per un'altra storia con gli elementi classici del romanzo giallo mescolati all'Appennino sopra Bologna (ma quasi Toscana). E' il 1970, gli spari vanno da destra a sinistra e viceversa, nei boschi del paese si sentono raffiche di mitra. Lettura consigliata, IMHO.

13 aprile 2006

Minimal thinking

Pranzare con pizza bianca, pachino, fave, pecorino, sul balcone. Il mio diritto al lusso.

p.s. colonna sonora.

12 aprile 2006

Chiacchiericcio

Dice Igor che vincere così è stato più bello.
Dice Simone che è il fallimento della strategia DS.
Dice Elena che è deprimente.
Dice Andrea che si', alla fine è andato a votare.
Dice Silvio che non essendo il dato cognito, allora si deve aspettare.
Dice Fede che non riusciremo a fare nulla.
Dice Ilenia che s'e' tolta un peso.
Dice Gilberto che il futuro è nero, nerissimo.
Dice Laura che i brogli la destra l'ha fatti.
Dice Simone che Manchester è stata decisiva.
Dice Pizzi che Parigi è stata decisiva.
Dice Bea che ora si torna ai movimenti.
Dice Zinc che hanno sbagliato tutto, per fortuna.
Dice Mauro che vederli festeggiare su quel palco, era una scena indegna.
Dice Monia che lunedì è stato un casino.

11 aprile 2006

Brookmyre

The Sacred Art of Stealing. Un giallo che fa ridere, tanto. complicato il giusto, con giochi di prestigio e illusioni dietro ogni pagina. Non è ancora stato tradotto, ma spero che lo facciano presto.

Occhi nel buio

Due paia di occhi chiarissimi, che escono dal buio, su due facce pallide sotto un arco romano. Vestiti puliti, facce pulite, lui barba fatta, lei i capelli a posto.
Di fronte ai fari della macchina che si ferma al semaforo, lei esita, scende dal marciapiede con un fazzoletto in mano, guardando spaventata e molto silenziosa l’abitacolo. Rapidamente passa lo straccio sui fari, ridà un’altra occhiata dentro, e scivola verso l’auto dietro. Le nostre facce dentro sono le solite, un po’ infastidite, un po’ stanche, che guardano da dietro il vetro la stessa scena di altre mille volte e mille volti. Ma questi sono volti diversi. Slavi, sì, ma diversi da tanti altri, volti spauriti, timidi, volti che si vergognano di quello che fanno, come fosse la prima volta. Hanno finito la coda, si rimettono sul marciapiede, sotto l’arco delle mura di porta Metronia, quella di Totti e dei miei anni da piccolo, tra nonni e scuole medie. Lì uno a fianco all’altro, i due guardano le auto che ripartono, tristi e impauriti. Trovo le monete che ho in tasca e che non avevo pensato di dargli, le tiro fuori, due-tre euro, velocemente che il semaforo è verde e da dietro i fari già scalpitano. Allungo una mano e metto le monete nella mano di lei. Il grazie che urlano è sincero ed eccessivo: pochi spiccioli accolti da due sorrisi che illuminano l’auto e ti lasciano senza fiato, con un brivido, mentre riparti in fretta e verso casa ti domandi chi sono, perché sono lì. Forse hanno perso il lavoro da poco, o forse il cantiere dove lavorano ha chiuso per le vacanze di pasqua e loro devono sbarcare il lunario fino alla riapertura. Di fronte a un gesto veloce e sbrigativo come quello di allungare degli spicci, hanno il sorriso di un bambino di fronte al regalo di natale, hanno la vergogna di qualcuno che e’ abituato ad avere qualcosa (poco) solo in cambio di lavoro. Nel buio il loro sorriso brucia.

Fossati

Fossati, come i solchi profondi che dividono le persone in questo paese. E che spesso non si rendono neanche conto di questa differenza. Non in molti la sentono.
Ma anche, Fossati come l'autore di due canzoni, che oggi vengono a galla: Terra dove andare e Italiani d'Argentina.

Così suo padre gli fa cenno d'aspettare
e il sindacato gli fa segno di firmare
lui si guarda il cielo, il cielo è un Comitato Centrale.

10 aprile 2006

un sospiro

un sospiro di sollievo, per ora.

09 aprile 2006

segreteria telefonica

Dopo 5 settimane di assenza, son tornato a casa. Nella mia segreteria telefonica c'erano un po' di messaggi, soprattutto pubblicità e gente che ha sbagliato numero. Tra questi ultimi, uno che mi dà dello stronzo, e mi intima che di non toccare né guardare più sua moglie. Giuro di fronte alla rete che lui ha sbagliato numero, e che non ho mai toccato donne sposate.

07 aprile 2006

domani

Domani questo blog, per 18 giorni circa, vola e torna a trasmettere dall'Italia dopo 5 settimane in UK. Per ovvii motivi elettorali, ma non solo. Considerando che secondo yahoo domani qui pioverà e ci saranno 9 gradi di massima, mentre a Roma ci sarà il sole con 17 gradi, mi sa che un po' ci guadagno.

v for vendetta

Mi è piaciuto. Non un capolavoro, certo. Ma bello.
In sé il film ha un po' di buchi, la recitazione di lei ogni tanto è irritante, alcune scelte di regia forse potevano essere migliori. Sostanzialmente da questo punto di vista sono d'accordo con quelli di Seconda Visione. Con in piu' il fatto che visto in originale, la recitazione shakespiriana e' fortissima.
Leggo in giro rimandi colti: a Zizek, soprattutto. Roba da filosofi. Io ho smesso di essere filosofo, e cerco di fare lo storico.
Il film nasce nell'epoca della Tatcher. Come già ho scritto qualche tempo fa, uno degli effetti a lungo termine della Tatcher è stato quello di far considerare negativa ogni forma di azione collettiva. L'unica rivoluzione istantanea, in un mondo singolarizzato, e' quella dei simboli: distruggere i simboli per vedere cosa e' rimasto sotto. La V è il baffo della nike rovesciato.
E da storico, il riferimento va a un altro film simbolo dell'era tatcher: Riff Raff, la cui scena finale va in parallelo. Lì era il lavoro, la struttura sociale basata sui rapporti di dominazione nel lavoro che era in primo piano. In V scompare questa struttura, per lasciare soggetti inebetiti al bar, di fronte alla televisione, il cui ruolo sociale è quello di consumare menzogne E al simbolo/menzogna che e' la maschera/supereroe devono affidare la propria rivoluzione.

p.s. colonna sonora.

06 aprile 2006

Il cavaliere

Ho visto il video della conferenza stampa di oggi. Da brivido.
Non ha la grandezza del male assoluto, né la farsa che viene dopo la tragedia. Ma la disperazione del Nano del Tamburo di Latta, che tutto vorrebbe rapportato a sé, che tutto vorrebbe per sé, che è convinto di fare la storia, di dirigerla: ma è solo, a battere sul suo tamburo, impotente e mai all'altezza.

p.s. colonna sonora.

05 aprile 2006

Radio 2

Appena sentita su RadioDue, da Fiorello:
"Domani, e domani e domani striscia a piccoli passi, di giorno in giorno, fino all'ultima sillaba del tempo prescritto; e tutti i nostri ieri hanno illuminato a dei pazzi il cammino verso la polverosa morte. Spegniti, spegniti breve candela! La vita non é che un'ombra in cammino; un povero attore, che s'agita e si pavoneggia per un'ora sul palcoscenico e del quale poi non si sa più nulla. E' un racconto narrato da un idiota, pieno di strepito e di furore, e senza alcun significato."
Sembra Berlusconi. Ma e' Macbeth.

she drives me crazy

In questo momento, su Radio Città del Capo, stanno passando She drives me crazy, hit degli anni Ottanta dei Fine Young Cannibals. Pero' e' cantata da Kermit e Miss Piggy.
Imperdibile.

insulti e credenze

Il problema di Berlusconi non è tanto che considera gli elettori di sinistra-centro-nonforzaitalia dei coglioni.
Il problema è che considera coglioni tutti gli elettori, quelli che sono bambini di 11 anni, che devono credere alle sue promesse, al fatto che davvero i suoi soldi sono guadagnati onestamente, che i comunisti bollivano i bambini per fertilizzare i campi, che lui non ha mai corrotto nessuno, che non esiste un conflitto di interessi, ecc ecc


p.s. colonna sonora.

04 aprile 2006

a cosa servono i media "ufficiali"

Servono per esempio a chi per diversi motivi, come me, non ha visto la tv ieri sera e non ha visto il gran duello (che poi, questo duello è molto piu' appassionante).
E quindi, stamattina, per sapere cosa hanno detto i duellanti ho cercato nei blog, e ho trovato soprattutto insopportabile chiacchiericcio, spesso radical chic (nel senso più retrivo della parola) e la sensazione per la corsa a sfoderare la battuta più arguta.
Repubblica.it, pur nel suo stile urlato (ormai marchio di fabbrica, purtroppo), mi ha invece detto più o meno ciò che e' successo. Idem con Corriere.it (un po' meno urlato).
Forse aveva ragione don Mariano, i blogghi non servono a nuddu. Ma ciò significherebbe dare ragione a ZetaVu: dio ce ne guardi...
Per cui, alla fine uno torna all'antico: giornale e chiacchiera con gli amici. Uno di questi è stato lapidario: "ormai è tutto estremamente ridicolo". Stop.
Allora, meglio il comico, e pensare la faccia di Berlusconi su quella di Calvin, in questa striscia, o in questa.

p.s. colonna sonora.

02 aprile 2006

La salita

La bici insegna anche questo, mica fa solo
male al culo e rinforza le gambe: mentre sali i tornanti non puoi fermarti a pensare.
Perche' se ti fermi a pensare, le gambe si fermano, torni giu'. La molla e' all'inizio, quando dai la prima pedalata. Poi devi andar su in automatico, fottertene della fatica. Arriva il
momento in cui ti chiedi: ma chi cazzo me l'ha fatto fare? e bestemmi.
Ecco, io ogni tanto mi ritrovo li'. A bestemmiare, a pochi km dalla cima.

p.s. colonna sonora.

Transamerica

Una favola, questo film. Assolutamente irreale, e bello per quello. Tutti bravissimi: uomini, donne, o quel che scelgono di essere. IMHO, andate a vederlo.