29 dicembre 2007

Paranoid park

Un film splendido di Gus van Sant. Un ragazzo e la sua colpa. Imho, da non perdere.
A latere del film, una domanda che mi sono sempre posto e a cui non ho mai trovato risposta neanche negli amici antropologi urbani: ma gli skater, esprimono una cultura (come i writer, tanto per dire), o (estremizzo volontariamente) c'è solo il vuoto sotto quelle rotelle?

28 dicembre 2007

Parole sante

Il disco di Ascanio Celestini è bellissimo dall'inizio alla fine, emozionante come i suoi spettacoli.
Su Youtube ci sono anche molti video in cui Celestini canta.
(E già che ci siete scaricatevi pure Alessio Lega)

Ma io dico che suonare un sonaglio davanti un serpente
Io dico che pure il serpente, pure quello, si pente
E capisce che sputare veleno per tutta una vita
non è servito a niente.

Ma il padrone è una cosa diversa, è uno strano serpente
Il padrone è una cosa diversa, è una bestia curiosa
Lui comincia succhiando il latte da quando è bambino
Ma poi succhia ogni cosa.

E difatti alla fine il padrone è una specie di ladro
Solo che quando ruba il padrone non è mica reato
E anche quando che viene arrestato il suo alibi regge
Perchè lui è la Legge.

Così entro di nascosto come un ladro nella casa del ladro
E quel ladro mi dice che lui non è un ladro soltanto
Ma neanch'io sono un ladro gli dico e così mi avvicino.
Io sono un assassino.

E così sotto il cielo turchino c'è un padrone di meno.
(Ascanio Celestini, La casa del ladro)

Ventidue anni

Se nel 1985 mi avessero detto che nel 2007 avrei potuto sentire della musica semplicemente collegandomi al computer di un'altra persona mai vista dall'altra parte del mondo, non so se ci avrei creduto.
Se poi mi avessero detto che nel 2007 a questa persona mai vista dall'altra parte del mondo avrei chiesto di ascoltare gli A-Ha, ci avrei creduto ancora di meno.
Eppure, Minor Earth Major Sky, del 2000, è un disco per nulla male, a chi piace il genere. Io comunque non lo ascolterò più di una volta.

C'è qualcosa che non va

Se un treno roma-milano a/r costa oltre 100 euro e un roma-londra comprato ora per fine gennaio ne costa 20.
Cioe', come speriamo in Italia di abbassare le emissioni di CO2, se un'ora e mezza di treno (roma-firenze) costerà quasi 40 euro? Non dovrebbero esserci degli incentivi ad usare mezzi non inquinanti? Quando mai una coppia deciderà di fare Roma-Firenze spendendo 160 euro invece di 80 in auto? Pecoraro Scalzo fa qualcosa nella vita?
Intanto, speriamo che almeno lui legga il bellissimo articolo di Paolo Rumiz oggi su Repubblica. Chissà che i due neuroni di cui è dotato il Pecoraro Scarno si accendano contemporaneamente...

26 dicembre 2007

Nulla è lasciato al caso

Post un po' criptico.
Uno dei maggiori esperti al mondo di genetica dell'invecchiamento è S.I.Rattan. La S sta per Suresh.

Il giardiniere tenace

John Le Carré lo leggo sin da piccolo, essendo uno degli autori che mia madre ha costantemente sul comodino. Dopo il crollo dell'URSS, le spy-story sulla guerra fredda non hanno più ragion d'essere, e quindi si è trovato altre nicchie. Qui sono i misfatti delle farmaceutiche a finire sotto l'obiettivo: una sperimentazione di un farmaco contro la tbc (l'inesistente Dypraxa) finisce male, e un diplomatico inglese cerca di capire che accade, dopo l'omicidio della moglie.
Ne avevo già visto il film a Parigi nel dicembre 2005, e il libro è meglio: si legge molto bene e scorre via come vino fresco nelle sere estive, e allo stesso modo, una buona parte è superflua. Cmq, aspettate il paperback in offertona in edicola (che forse è pure già uscito), o fatevelo prestare.

Rovina

Ultimo nato di Verdenero, è un romanzo "breve ma intenso" di Simona Vinci dedicato alla speculazione edilizia, ovvero alla "crosta di cemento" che sta piano piano ricoprendo questo paese. Da comprare più che da leggere, anche se non è affatto male.

23 dicembre 2007

Per il Natale

Vignetta da stampare su volantini e da lanciare sulla popolazione.

Sarà una bistecca che vi seppellirà

Un pezzo che oggi è sulle pagine di Queer - Liberazione, insieme a articoli di Alessandro Delfanti e di Sabina Morandi, tutti sul cibo.
Il titolo e' stato scelto dalla redattrice: io avevo proposto un sentore old school, con "gastronomia operaia, cannibalizzazione...". Ci sono anche piccole variazioni, nel testo. Il libro di cui si parla è comunque consigliato.


Al cappone, al brodo e al ripieno per i cappelletti, ancora in pochi oppongono un diniego: è festa, tutti siamo più buoni e sollevare nella nonna qualche preoccupazione ("la carne ti fa bene! guarda come sei pallido!") o discutere con lo zio fascista a proposito di ciò che si mangia ("ma che discorsi sono, non è che sei un po' una checca?"), spesso non è considerato un buon modo per trascorrere il natale in famiglia. Tuttavia, quell'essere più buoni è estremamente "locale": siamo più buoni con noi stessi e i nostri parenti più stretti. Forse facciamo un po' di beneficienza, e compriamo i biglietti di Emergency o Medici Senza Frontiere. Ma perché non riusciamo ad allargare l'etica al cibo? Ovvero: cerchiamo di non prendere sempre l'auto, o preferiamo il treno all'aereo, o compriamo anche il caffé del mercato equo, ma anche a sinistra mangiamo carne di animali intelligenti e inquiniamo il pianeta per soddisfare la voglia di salumi e bistecche. Eppure, mangiamo tre volte al giorno, e prendiamo l'aereo due volte l'anno: sarebbe più logico, e fruttuoso per molti aspetti, pensare più in dettaglio a ciò che mangiamo. Dunque, perché solo raramente si discute di etica delle scelte alimentari? E' a questo paradosso che invita a guardare il bel libro di Peter Singer e Jim Mason "Come mangiamo" (Il Saggiatore, pp.382, euro 20). Tre famiglie, tre stili di vita: onnivori, onnivori coscienziosi e vegani. I due autori hanno seguito passo passo le famiglie nelle loro scelte alimentari, analizzando la filiera produttiva che si conclude con il piatto in tavola. I risultati sono in gran parte ovvii, e tuttavia interessanti: un'alimentazione che escluda la carne e gli altri derivati animali è ovviamente più sostenibile dal punto di vista ecoambientale (si veda l'articolo qui accanto), e meno problematica dal punto di vista dell'etica. Ovvio, dal momento che uccidere un organismo con un complesso sistema nervoso come un vitello è naturalmente più problematico che cogliere un cespo di lattuga, e che il mais destinato al vitello potrebbe sfamare un umano, piuttosto che essere trasformata in una serie di cose inutili (ossa, calore corporeo). Ma è molto meno ovvio, e molto ben documentato, il modo con cui vengono sostenute le argomentazioni, con un ragionamento (quasi) sempre stringente fondato sul rispetto del benessere animale e quindi sul minimizzare la sofferenza che infliggiamo alle forme viventi che ci circondano. Gli autori fanno racconti raccapriccianti che provengono dagli allevamenti intensivi e industriali statunitensi: bestie ammassate, immobili, stressate, ingozzate con cibo innaturale, polli utilizzati come palloni da calcio. I vitelli vengono per esempio mantenuti appositamente anemici, così che la loro carne arrivi al consumatore chiara e tenera, mentre è necessario il costante uso di antibiotici per tenere a bada le numerose malattie che questo tipo di allevamento rende molto più comuni tra il bestiame. Al punto che secondo un articolo di Michael Pollan apparso il 16 dicembre sul New York Times, "senza questi farmaci, la produzione di carne su questa scala e con quest'intensità non può essere sostenuta per più di pochi mesi".
Dunque, non ci sono molte scuse per continuare a mangiare carne: fa male agli animali e all'ambiente (dove va a finire il mare di letame che producono?), e mette a rischio la salute umana (gli antibiotici generano resistenza negli agenti patogeni). Forse un po' meglio va con latticini e altri derivati, ma anche qui l'industrializzazione non pensa molto al benessere degli animali.
Per chi invece scelga una strada di "consumo sostenibile", abbandonando per quanto possibile carne e prodotti industriali, si pongono interrogativi etici che riguardano gli animali umani. L'esempio più lampante è il dilemma locale vs globale: scartando le produzioni industriali o in serra che provengono da migliaia di chilometri di distanza, è sempre meglio scegliere il contadino vicino casa? O forse il mercato equo e solidale è un'alternativa eticamente più accettabile? In questo caso quindi poniamo da un lato l'energia spesa per far arrivare la merce da un paese tropicale invece che dalla campagna, e dall'altro il benessere di una comunità in via di sviluppo rispetto a un contadino (quello americano o europeo) sicuramente più ricco e già protetto dalle sovvenzioni istituzionali. Scelta non facile, e anche intrinsecamente politica: il commercio equo, che ha comunque moltissimi aspetti positivi, spinge alla produzione da esportazione e ad entrare, seppur in modo "riformista" all'interno dei meccanismi di mercato. (E proprio a questo riguardo, si ricordi il dibattito su queste pagine sui fagiolini del Burkina Faso importati dalla Coop). Come la mettiamo? Con la lettura del libro di Singer e Mason, ma anche attraverso "semplici" domande che ognuno di noi si può porre, si arriva quindi a un nucleo duro che va affrontato: in che misura il mercato, "questo" mercato, è in grado di sostenere produzioni eticamente e ambientalmente accettabili? O nel momento in cui il mercato equo e solidale smette di essere di nicchia e arriva al supermercato è irrimediabilmente corrotto? Gli stessi ragionamenti possono essere fatti per le produzioni biologiche. Mentre tentiamo di trovare una soluzione definitiva, possiamo comunque fare molto, e con poco sforzo. Etica e ecologia possono andare a braccetto in una dieta fondamentalmente vegetariana e basata principalmente su alimenti biologici: minore sofferenza animale e minore impatto ambientale. Basta metterci un po' più di attenzione e tirar fuori qualche euro in più, giustificato dal fatto che la produzione di alimenti biologici ha un prezzo ambientale infinitamente minore. L'agricoltura e la zootecnia industriali scaricano sulla collettività problemi enormi, sotto forma di distruzione di ecosistemi, peggioramento della qualità della vita, consumo delle risorse, ecc. che non vengono calcolati nel prezzo finale del supermercato. Ma se vi aggiungiamo, per esempio, il costo legato all'inquinamento delle falde acquifere dovuto ai diserbanti, il prezzo al banco risulta ben più alto, e viene pagato attraverso le nostre tasse. C'è un modo molto semplice per ridurre la spesa pur comprando bio: comprare meno, comprando meglio ed riducendo gli sprechi. Un piccolo gesto di decrescita, consapevoli che ogni forchettata è anche una scelta politica.

20 dicembre 2007

Tecnologia - Natura 0-1

La caldaia funziona male. Chiamo l'assistenza. La cortesissima signorina mi chiede il modello, io rispondo, lei mi fissa l'appuntamento, e poi, l'epifania:
- Sa, fa' freddo.
- Eh, si figuri senza riscaldamento e acqua calda.
- No, e' che col freddo queste caldaie non funzionano molto bene.
- ...
- Si ghiacciano.
- Ma le caldaie servono d'inverno.
- Eh, capisco.
- Grazie.
- A lei.

19 dicembre 2007

Quesito della settimana XIX

Lo fai perché vuoi, lo fai perché devi, lo fai perché vuoi e devi?

Cattiva pubblicità

Da D di Repubblica, p.120, un'intervista a una famiglia vegana. Fanno la figura dei dementi: ciucciarsi litri e litri di acqua minerale e parlare di sviluppo sostenibile; evitare i pomodori per la solanina (!) e poi dire che la natura è perfetta.
Avrebbero dovuto intervistare lui, non questa specie di freak-bioconfusi.

La nostra quindi è una dieta compatibile con uno sviluppo sostenibile. Mangiamo legumi, tutte le verdure tranne le solanacee, come peperoni, pomodori, melanzane, perché la solanina non viene smaltita spontaneamente dal corpo, molto seitan (alimento derivato dal glutine del grano, ndr), alghe, olio di oliva, orzo, farro.
[...]
Se sei nato in un posto, significa che devi mangiare gli alimenti di quel posto perché la natura è perfetta.
[...]
Sì, è vero, per mangiare così spendiamo, perché la maggior parte dei prodotti sono più cari di quelli tradizionali e anche perché cuciniamo con l’acqua minerale.


Qui il pdf.

18 dicembre 2007

Ueltroni alla conquista del Vaticano

Perché non si dica che qui si pensa solo alle carote, un link che riporta gli eventi di ieri nel consiglio comunale di Roma, dove è stata bocciata con maggioranza veltroniana la proposta di un registro delle unioni civili.

Massimiliano Iervolino (segretario de Radicali di Roma e capogruppo del nostro comitato promotore) interviene e spara a zero su tutti : denuncia tutte le irregolarità del Comune verso i regolamenti e verso tutte le delibere di iniziativa popolare che
sono in attesa di discussione da anni, denuncia tutti i retroscena che si sono avuti a Roma dal 22 novembre e i rapporto tra Sindaco e Vaticano, denuncia anche i miliardi di euro che ogni anno vengono versati al vaticano, soldi con cui vengono finaziate anche le campagne elettorali di alcuni consiglieri dell'opposizione.
Dopo un attimo di confusione, la seduta riprende.
Si passa ad un ultimo giro di interventi (in cui dalla platea viene di nuovo gridato il nome di Cosimo Mele ogni volta che l'UDC tenta di parlare di difesa della famiglia).


Imho, son questi i veri problemi di WV e del PD (e dell'Italia): non il fatto che il centro di Roma sia pieno di turisti (qualcuno anche ubriaco), o il fatto che la Festa del cinema faccia concorrenza a Venezia, o che si vendano le bottiglie di vetro la sera. Ma il fatto che Veltroni ha un progetto politico pericoloso, poco democratico e nient'affatto di sinistra.

17 dicembre 2007

Domanda

Sto leggendo un libro molto interessante per scriverne su un giornale: Come Mangiamo di Singer e Mason. E' sull'etica delle scelte alimentari. Da queste parti, non si mangia carne per convinzioni ecologiche, si mangiano poche uova, pesce molto raramente, ma non si dà l'addio ai formaggi, né al latte.
Nel libro si trova il seguente brano da un'intervista:

Mia madre preparava degli spaghetti che chiamava "spaghetti rossi" [...]: salsa di pomodoro Campbell mescolata a latte e formaggio Velveeta e poi versata sugli spaghetti. E questo piatto si accoppiava con la carne in scatola."

Ecco: a me questa cosa fa rivoltare lo stomaco, molto più delle descrizioni delle cruente e crudeli operazioni di allevamento e macellazione degli animali di cui il testo è pieno. Perché? Perché mi fa più schifo una ricetta culinaria piuttosto che leggere di vitelli spinti alla depressione e torturati prima della morte, o di galline il cui becco viene cauterizzato con aghi roventi?
Cmq, sappiate che l'allevamento intensivo fa male a voi e al pianeta. E non c'è modo di negare questa cosa: o vi convincete a ridurre drasticamente la carne e i latticini, o l'apocalisse ambientale sarà anche colpa vostra.
(Penitentiagite, siate mondi per mondar lo mondo!)

p.s.
Io sono cresciuto con una madre che non voleva cucinare: la nostra versione degli spaghetti rossi era pomì versato direttamente dal brik sulla pasta, e parmigiano grattato sopra.

Made in Italy

Se si vuol portare questo paese al livello di altre nazioni, o si migliora l'Italia, o si peggiorano gli altri. Giustamente, Romagnoli suggerisce qualche sostituzione:

Che Alitalia vada sotto i francesi. E, già che ci siamo: affidate la direzione di Fiumicino al manager che governa l'aeroporto di Singapore e garantisce dall'apertura del portellone al taxi in 15 minuti. E date l'appalto dei taxi alle cooperative di New York, che riempiano Roma di pachistani che non si fermano i posteggi. E quando Veltroni deciderà di avere un solo lavoro, chiamate da Parigi Delanoe a fare il sindaco, visto che ha risolto il problema del traffico. E Bill Clinton for premier. Mani italiane, esportiamole. Gli abbiamo rifilato Capello, ora mandiamo Saccà alla Bbc, Formigoni a governare l'Arkansas, Sircana a fare il portavoce della Merkel, Lapo alla General Motors, Vespa a dirigere il Wall Street Journal e il generale Speciale al Pentagono. Poi prendiamo il volo AF 644 e atterriamo in tempo per goderci lo spettacolo.

16 dicembre 2007

Strani incontri

- Camminare verso casa e trovare piccole pozzanghere ghiacciate.
- Trovare un mio articolo su emule.

15 dicembre 2007

ML 2.0

A tratti commovente. Non tralasciate i video dello stesso utente.

credit: Salgalaluna.

Fine del processo

A Genova è giunto a conclusione il primo processo contro i manifestanti contro il G8 nel 2001. Conclusione agrodolce.

Fuoco

Romanzo di De Cataldo uscito nella collana VerdeNero, sulla camorra e sugli incendi dolosi. Lettura rapida e appassionante su carta riciclata, ottimo regalo di Natale. Come sempre, la realtà è più inquietante della fantasia, e i dati riportati nell'appendice a cura di Legambiente mettono decisamente di malumore.

14 dicembre 2007

Requiem

Alla già in via di estinzione specie Machina scribere è stato eliminato l'ultimo habitat che ne garantiva una malandata esistenza.
Ora l'esame non sarà più di dattilografia, ma voglio proprio vedere come si gestiranno gli innumerevoli inghippi che si possono fare con un portatile....

12 dicembre 2007

Famiglia di santi, pedalatori, recensori, precari...

...e ora pure imprenditori. Il fratello giovedi' inaugura una libreria caffé.
Flexi, via clementina 9, roma - rione Monti.

FlexiFlexi

11 dicembre 2007

Montalbano inquina

Anno in cucina e pigliò un sacchetto di plastica. Ci mise dintra l’aceddro e lo zavorrò con dù petre firrigne che tiniva ’n casa per billizza, si levò scarpe, pantaloni e cammisa, trasì a mare in mutanne, arrivò all’acqua al collo, fici roteare forti forti il sacchetto e lo lanciò più lontano che potè.

via Corriere.it

Cattedrale

Raccolta di racconti di Raymond Carver, uscita per Minimum Fax nel 2002. Veramente molto belli tutti i pezzi, e in particolare l'ultimo che dà il nome al tutto. Il minimalismo esplora vite normali, che diventano quasi trasparenti grazie allo sguardo dello scrittore. In queste piccole bolle di vetro quotidiane, un'umanità vera, ordinaria, senza manicheismi né etiche precostituite.
Imho, da leggere.

Epta

Ieri sera con V. siamo andati nell'aula magna della Sapienza per la prova generale di una nuova opera di Nicola Piovani, appunto "Epta". L'emozione principale e' vedere un concerto dalla seconda fila: un po' di vergogna nel sedersi in prima. L'opera è dedicata al Sette, come numero, utilizzando un po' di spunti mitici e letterari al proposito. Scelte un po' banali (Bibbia, Carducci, Shakespeare), voci fuoricampo (Proietti, Odifreddi, Celestini) tra un brano e l'altro, per un totale di sette pezzi eseguiti da sette strumentisti. Pezzi che non sono certo eccelsi: Piovani è più o meno sempre lui, con musica pop da film senza mai vette eccelse. Sicuramente, la violoncellista era il personaggio più affascinante in scena. In generale, comunque una serata divertente, ma niente di che.
Nota decisamente negativa: dietro il palco c'e' uno schermo con immagini che dovrebbero riguardare il pezzo letto, e poi durante l'esecuzione sullo schermo c'è semplicemente il numero corrispondere: 1/7, 2/7, ecc. con un font orrendo, e anche piuttosto sfocato e sfarfallante.
Toglierlo del tutto? O almeno cercare un font decente? Sembra proprio che non si sia voluto fare alcuno sforzo per rendere anche solo vagamente multimediale la serata. A questo punto, imho, meglio eliminare il tutto.

De Luttazzi

Non ho visto Decameron: Luttazzi mi sta molto simpatico ma non ho la TV.
Detto questo, la difesa di Ferrara è inutilmente verbosa, e dimostra definitivamente come quello si sia completamente rincoglionito a forza di pater e ave.
Mentre la migliore chiosa a tutta la vicenda e ai commenti suscitati, la trovate da KanemuKKha:
Il saggio indica la luna. Lo stolto guarda il dito. Luca Sofri guarda lo stolto.

10 dicembre 2007

Terzo giorno, terzo mondo?

E' da sabato mattina che i server della più grande università d'Europa è in down totale. Impossibile accedere alla posta elettronica, o al sito. Immagino che forse stamattina, qualcuno ci starà lavorando, dopo averlo ignorato nel weekend. O forse no, e aspetteremo ancora.

08 dicembre 2007

E quattro

Nella bellissima palestra dove ho iniziato l'agonismo pallavolistico (dopo tre anni di campionati scolastici) ormai 19 anni fa, centriamo la quarta vittoria consecutiva. Partitaccia, noi ci siamo abbassati al livello dell'avversario dopo un primo set vinto a spasso. Cosi' il secondo set gli abbiamo anche concesso un setpoint, per vincere poi 26-24. 12 punti, un solo set perso in quattro partite. Per ora tutto bene.

Passato e Futuro

Dal passato, visto che se ne parla molto causa Scala, ripesco il post sul Tristan und Isolde visto a Parigi a.d. 2005.

Riguardo il futuro, invece, si canticchia "Grau Grau Grau", poiché si sognano gli ippopotami.

07 dicembre 2007

Ostaggi

Fondamentalisti religiosi tengono in ostaggio un governo.

O forse la notizia è che il partito democratico nasce all'insegna della scissione?

O forse la notizia è che le sorti di questo paese sono legate ai trigliceridi di Cossiga?

La matematica degli studenti

Firme sul foglio di presenza: 29.
Presenti all'inizio delle tre ore di lezione: 14.
Presenti all'inizio dell'ultima ora: 6.

05 dicembre 2007

Canemucca

Via Miic, una sequenza di vignette assolutamente consigliate.

Sesso e violenza

A me sembra allucinante che un insieme di statistiche sulla violenza sulle donne sia messo sotto il titolo "sesso globale".

Polisemantica

Cercando un numero di telefono interno alla Sapienza, ho scoperto che esiste un Dipartimento dei Grossi Vasi. Ho pensato fosse a Lettere, vicino a quella comunemente nota come Sala Gessi (il museo di riproduzioni di statue antiche). Sappiate che non è cosi'.

04 dicembre 2007

Attacco al cuore dello Stato

Ma se gli ultras attaccano le caserme e vengono accusati di terrorismo, a delle guardie (armate?) che assaltano il parlamento, li accusano direttamente di tentato golpe?

Celo, manca

Da Zetavu (grazie al blogger ospite Berretti), scopro di avere due dei peggiori prodotti hi-tech della storia recente: questo e questo.
Per la cronaca: il lettore mp3 mi fu regalato da lui, al quale arrivò per lavoro. Ora è in un cassetto di una scrivania, a casa sua. Leggetene la recensione completa: è la più comica review che abbia mai letto.

Perhaps the most redeeming feature is that it'll skim across a lake like no pebble you'll ever find on a beach. Expect even the most woebegone and wretched five-year old to think you're cool as a result.

Sinergie

Il 18 dicembre la Sapienza organizza una tombola natalizia nell'Aula Magna. Il CNR pubblica una ricerca sul metodo per vincere a tombola.
Quando si dice fare sistema: in questo modo l'università potrà forse aiutare i giovani precari del CNR.

UPDATE
è appena arrivata una mail dalla segreteria particolare del rettore: per motivi burocratici la tombola è annullata. Rimettete via i fagioli, i ricercatori del CNR rimarranno poveri.

03 dicembre 2007

Castelli e pigiami

Un tipo in provincia di Brescia cerca di strozzare la moglie perche' vuole scendere in cortile in pigiama. futili motivi, direte voi: ma diventa un po' più comprensibile quando si guarda la casa dove i due vivevano. Ce la vedete voi, una in pigiama, dietro quelle torrette medievali? Sarebbe stato un inestetismo imperdonabile.

02 dicembre 2007

Lascia perdere, Johnny

Esordio in regia di Fabrizio Bentivoglio, con i due fratelli Servillo, Toni e Peppe, e Lina Sastri. Valeria Golino purtroppo è espressiva quanto un comodino nel buio, e l'accento di Caserta non solo non ce l'ha, ma neanche ci prova.
A parte questo, un bel film, assolutamente consigliato. Tutto fila più o meno bene, ci sono giusto un paio di cose superflue, compensate però da attori ottimi e da un'atmosfera strampalata e sognante che rimanda alle canzoni di Capossela. Imho, da vedere.

01 dicembre 2007

L'idiota

Finalmente termino il mio primo Dostoevskij. Se cercate una critica letteraria, andate da un'altra parte. Io la letteratura russa non la conosco, non l'ho mai letta e non penso che andrò molto avanti. Con L'idiota ho avuto molta difficoltà: una banda di matti che fanno cose strane, senza molto senso, in un mondo a me completamente alieno. Solo nell'ultima parte, quando il dramma finalmente si esplica in modo a me più comprensibile, le pagine scorrono con passione. Comunque, non riesco a vedere il capolavoro, il lavoro del grande romanziere annoverato tra i fondamentali dela cultura europea. Necessariamente è colpa mia, ma evidentemente ho avuto un'educazione letteraria diversa che non mi consente di apprezzarne le caratteristiche. Amen.