31 ottobre 2006

Ognuno di noi è un dio che si tocca e si vede

La settimana scorsa, per tre giorni, sono stato a Sora per una scuola di storia e filosofia delle scienze della vita. E' il lavoro che faccio, per quanto strano possa sembrare.
L'ultimo giorno si è discusso molto di religione, perche' uno dei relatori (biologo e cattolico fervente) sosteneva la necessità di un dialogo tra scienza e teologia, dialogo reciproco, di cui entrambe si potessero giovare. Giustamente, gli è stato fatto notare che di fronte a frasi che contengono Dio, o concetti ad essi legati, la scienza non ha nulla da fare. Cioe', ne prende atto, ma non gli cambia nulla. Così come al dogma un risultato scientifico gli fa un proverbiale baffo. Dunque, di che dialogo si tratta? Tra sordi? O tra una volontà di dominio (il dogma, universale ed immutabile) incompatibile con l'esercizio di una razionalità dubitativa che non può apprezzare il dogma? E come faccio a parlare con uno che mi dice - e non può cambiare opinione - che lo zigote è una persona/individuo, nonostante non sia capace di specificare di quale delle sei-otto persone che da quello zigote possono uscire stia parlando?

Questioni tra filosofi, ma vive anche nella società. Stamattina ho infatti letto Malvino che scrive una lettera al Foglio per aver pubblicato sabato uno scritto agghiacciante sulle ricerche neurobiologiche sulla coscienza: roba che se potessero questi teo-cons (ma cons leggetelo alla francese) manderebbero al rogo almeno un paio di premi nobel.

Ma d'altra parte c'e' anche chi invita a una visione tomista sulla questione. In realtà, da credente fa una domanda ai suoi correligionari, e cerca di salvare capra e cavoli. Ma la sua risposta, secondo me, non fa che portare argomenti a favore della non necessità di un dio, e la massimo pone la necessità della psicologia).

E per finire, sul Manifesto di oggi Franco Carlini sbeffeggia un po' l'arcivescovo genovese che non è voluto andare al Festival della Scienza, dichiarando (in spregio a millenni di sacri festeggiamenti) che "la fede non ha bisogno di festival.

Questa la conclusione dell'articolo di Carlini (da domani on line integralmente):

Oggi riemergono le offese mai digerite,Voltaire e Darwin, e si rialzano gli steccati con la modernità in nome di verità che autorità autoreferenziali dichiarano indiscutibili. Non ci si stupirà se di fronte a una tale pretesa così manifestamente irrazionale e irruente, scienziati di vaglia come il filosofo Daniel Dennet e il biologo Richard Dawkins abbiano pubblicato libri infuocati in nome dell'«ateismo» (che in America è termine più tecnico e meno connotato che da noi) per esempio scrivendo: «Io attacco Dio, tutti gli dei, qualsiasi cosa di soprannaturale, dovunque e ogni volta che sia inventata» (La delusione di Dio, di Richard Dawkins).

p.s. Il titolo del post viene da una canzone di Alessio Lega, il quale ha appena pubblicato un ottimo disco, con un titolo molto bello ripreso da uno slogan del maggio francese: Sotto il pave' la spiaggia

30 ottobre 2006

A big boy did it and ran away

Altro romanzo di Christopher Brookmyre. Conserva le caratteristiche di quelli che avevo già letto: fa ridere dall'inizio alla fine, c'è il thrilling di un thriller ben costruito, satira dell'Inghilterra e della middle class inglese. Co-protagonista è la detective Angelique de Xavia (aka Angel X), anche se non è al centro della storia.
E' stato anche tradotto, con il nome Real Life, ed è pieno di riferimenti ai videogames tridimensionali FPS (first-person shooter), tipo Doom. Consigliato, anche se ogni tanto sbrodola un po'.

p.s. Nello scrivere questo post, cerco su Google i miei post precedenti che parlano di Brookmyre: Google non li trova, eppure esistono.

p.p.s. Il sito di Brookmyre è molto semplice. Ma le pagine dedicate ai libri sono divertenti: ci sono anche le recensioni negative, e qualche commentino dell'autore.

25 ottobre 2006

No, grazie.

CdV, 11:32
PAPA: DIO E' DIO DI TUTTI

Sarà pure di tutti, caro Ratzi, però decidi solo te qual è il modo giusto di adorarlo, quali idoli usare e quale sia il modo più giusto di far soffrire le persone - soprattutto le donne (vedi quest'altra notizia, che mi ha rovinato la mattinata).

"Gesu' offre la salvezza a tutti senza distinzione".


Declino gentilmente l'offerta, almeno finché sarò capace di intendere e di volere. E questa volontà di integrazione, l'anelito universalista, che fa di queste religioni uno strumento necessariamente estraneo alle sedi politiche. Non puoi discutere di servizi sociali con qualcuno che pensa di avere non solo ragione, ma anche una verità rivelata ed immutabile (per giunta decisa da uno che non ha famiglia, non ha mai fatto sesso, e che magari quando ha scritto una bolla aveva digerito male i peperoni del giorno prima).

24 ottobre 2006

Parole sante

Dal Manifesto, Alessandro Robecchi scrive cose condivisibili sul match Santanché vs Imam-di-Segrate.

Prima che la faccenda degeneri nel solito delirio teocon dello scontro di civiltà avvolto nella solita paccottiglia tanto di moda, è bene riportare le cose alle loro reali dimensioni. Il dibattito sul velo non è una cosa nuova in Europa, se ne è discusso in Francia per decenni e, oserei dire, a livelli un pochino più alti. Dunque i casi sono due: o la cosa è irrilevante e allora la Santanché va benissimo, oppure si tratta di un ampio dibattito culturale. In questo caso meritiamo tutti qualcosa di meno superficiale o, se volete, di meno isterico. Anche i teorici di un ipotetico scontro di civiltà dovrebbero pensarci: nel caso allo scontro di civiltà ci mandi la Santanché? Vuoi proprio perderlo, allora!
Mi sembra che possa bastare: da un dibattito televisivo piuttosto innocuo e noiosetto, ecco che vien fuori il solito polverone allarmista, dato che alimentare la paura pare l'idea fissa del momento. La nostra solidarietà va dunque a tutti: alla Santanché a cui speriamo nessuno faccia mai del male, e all'imam di Segrate che per un «ignorante» si sente dare del mandante di omicidio. Ultima postilla: a esser realisti c'è pure il caso che dio non esista. E allora pensate a quanto tempo buttato.

23 ottobre 2006

Settimane corte

La scorsa settimana lavorativa si è chiusa il giovedì: alle 21 un aereo mi ha portato a Barcellona. Un matrimonio tradizionale di mantillas e kilt scozzesi in quel di Altafulla, pochi km a nord di Tarragona. La cerimonia in un castello splendido (il castello di Tamarit), dove si scopre che per gli spagnoli cattolici dio è todo poderoso, praticamente il nome di un supereroe (e in Italia, sarebbe diventato immediatamente toro poderoso).
E poi un sacco di roba da mangiare, scozzesi sbronzi e strafatti senza darlo minimamente a vedere, l'unico francese in sala che diventa molesto, spagnoli che ballano al ritmo di musicaccia. E però domenica mattina l'ultimo bagno della stagione, a La Mora.
Barcellona è città che attira. C'e' il mare lì dietro, una città che funziona, dove molti vanno in bici e ci sono pure un po' di piste ciclabili. E poi si mangia bene, e costa poco meno di Roma. Hanno due lingue, che non è male. Esistono quartieri vecchi che stanno diventando nuovi, ma anche quelli non vecchi né nuovi sembrano vivibili.

Insomma, la settimana è stata corta. Anche questa che viene sarà corta: da giovedi ci si muove (bici + treno, si spera) verso Sora, che pare essere diventata l'ombelico filosofico italiano. Dopo circa tre giorni di chiacchiere darwiniane, la domenica si spera di poter fare questa, tempo permettendo.

19 ottobre 2006

Sorprese

Dalla prima metà degli anni Novanta, sbuca dalle fogne di internet John Zorn alla fermata del 23.

17 ottobre 2006

London Calling

Vedendo un po' delle immagini mandate al TG (ho visto solo raidue, per motivi di tempo) e su repubblica.it, sembra quasi che i giornalisti avessero come modello Londra e gli attentati del 7 luglio scorso. E che in fondo sia loro dispiaciuto che fosse morta solo una ragazza (piu' o meno la mia età e il mio lavoro), che non ci fossero immagini molto truculente e a loro modo efficaci come quelle londinesi (ma questa forse è solo una mia deformazione).
Che poi, ogni giorno ci sono più di tre morti sul lavoro, e qualche decina per incidenti stradali (o anche tutti e due: immagini truculente ed efficaci, le troverebbero, eccome. E sono queste vittime, così come la ragazza della metro di oggi, che spesso meriterebbero i funerali di stato e le medaglie d'oro, non i mercenari italiani in giro per il mondo.

16 ottobre 2006

Zio Bill

Era da tempo che non capitava: passare giornate intere a cercare di far funzionare decentemente un computer partendo da zero installandoci sopra XP.
Tutto quel che è capitato dimostra la mancanza di determinismo nelle macchine. Al momento sto ancora cercando di installare il service pack due. mentre finestre di browser si aprono a tradimento per un virus che appare ineliminabile a meno di usare un filtro di cuore di drago ed estratto di belladonna raccolta sotto l'ultima luna nuova d'inverno.

13 ottobre 2006

rovesciare il mondo, o almeno repubblica.it

al momento sul sito di repubblica.it vi sono le seguenti notizie in colonna centrale, nell'ordine:
-Nobel a Yunus
-Festival del cinema (e la Kidman che parla dello spogliarsi sul set)
-Prodi che si genuflette dal inquisitore BenXVI
-Ordine d'arresto per Chinaglia e altri neofascisti laziali
-L'UDC che improvvisamente si ricorda che Mediaset non e' l'opposizione al governo Prodi.
-L'innalzamento dell'obbligo scolastico aumenterà gli studenti (ma dai!? ndr)
-In Iraq hanno decapitato un prete ortodosso
-I blogger sono creativi e intimisti
-Il voto Onu sulla Corea del Nord slitta a domani
-A Firenze hanno seccato un giovane senegalese per strada
-Saviano è sotto scorta per il suo libro sulla Camorra
-Trovate le foto su cui lavorava la Politkovskaya
-E' morto Gillo Pontecorvo

Nel mio giornale personale, l'ordine sarebbe stato un bel po' diverso, quasi l'opposto.
E magari avrebbe trovato spazio questa notizia.

12 ottobre 2006

La realtà e la letteratura

La cosa più sensata cha abbia letto sulle violenze sessuali a Roma (in attesa di un'analisi che dica che il problema non è di luci e vetrine, ma di cultura di gran parte di noi maschietti).

p.s.
se avete letto cose piu' interessanti, segnalate pure

10 ottobre 2006

Woody Allen strikes back

Scoop è un film di Woody Allen. Non serve dire molto altro, se non che Scarlett Johansonn è quasi perfetta nella parte (ma il doppiaggio forse aiuta).

p.s. Leonardo argomenta meglio, e da queste parti si è d'accordo con quanto dice.

09 ottobre 2006

Il Passato e' una terra straniera

Ancora Gianrico Carofiglio. Rispetto alla lettura precedente, il respiro è più ampio. Noir ma anche una sorta di "romanzo di formazione", discesa verso il buio. Non vi sono le parti tecnico-giuridiche dell'altro, e la lettura va più spedita. Forse qualche sfumatura in più avrebbe reso il tutto meno prevedibile.
Leggere, leggere.

06 ottobre 2006

Risposte ai miei lettori (aka Google)

E' arrivato il momento anche per me: discutere le chiavi di ricerca che alcuni sfortunati navigatori usano su google, venendo dirottati da queste parti.

- "la storia siamo" noi guccini: Guccini non ha mai cantato quella canzone, almeno a mia conoscenza. E' di De Gregori, capito? De gregori, non è difficile.

- amato: un po' generico, non trovi? su, applicati un po' di piu'...

- flavio animatori calabresi dei campeggi: non sono mai stato in campeggio in Calabria, conosco almeno tre Flavio, nessuno e' calabrese, nessuno è animatore di campeggio. Che vuoi da me? (e su una chiave di ricerca come questa, ci sarebbe da scrivere. Secondo me era una tipa che cercava foto e info sull'animatore che per quella settimana aveva scelto lei come passatempo serale. Banale, lo so, ma altamente probabile. Flavio, mi raccomando, niente foto sul web).

- milano mancata capitale: per fortuna.

- ricambi ciao: grazie! grazie, davvero: grazie a te ho scoperto che il Ciao viene ancora prodotto.

- sestola gnocco fritto: ne trovi quanto vuoi, di gnocco fritto a Sestola. Ma non ho consigli da darti. Pero' al Castello di Serravalle (in ValSamoggia, 47 km da Sestola)ancora questo weekend ci sarà la sagra del gnocco fritto, con tentativo di record: il gnocco fritto più lungo del mondo.

Fusi orari

Oggi sciopero dei mezzi pubblici in tutta Italia. Garantite solo le fasce protette per lavoratori e pendolari.
A Milano, nel pomeriggio la fascia protetta è dalle 15 alle 18.
A Roma e A Napoli, è dalle 17 alle 20.
Vuol dire qualcosa?

Secondo me è pensato in funzione di qualcuno che da Milano deve tornare a Roma: alle 15 esce da casa/ufficio, alle 15.30 prende un eurostar per roma, arriva alle 20, prende l'ultima metro e arriva a casa. ritardi trenitalia permettendo.

05 ottobre 2006

parole parole parole

Ci son giorni che il lavoro mi lascia tempi brevi e intermittenti per scrivere di altro. E capita che questo non succeda solo a me. Capita poi che uno scambio di mail su un testo di francesco guccini diventi un po' piu' lungo, e che la mia corrispondente ritenga utile - per tutti voi internauti - pubblicarlo. Se questo poi dovesse davvero servire, a voi che ascoltate solo astropop o ironica-elettronica, a farvi ascoltare e/o leggere un paio di pezzi di guccini, allora una minima utilità vi sarà stata.

03 ottobre 2006

NuovoMondo, il film

Scrivo questo post mentre ascolto un'intervista al regista del film, Crialese, su Radio Città del Capo.
Non ho visto il suo precedente, e acclamatissimo, "Respiro". La storia è quella di una famiglia siciliana che decide di emigrare in America, e di una donna ricca americana (Charlotte Gainsbourg) che torna in America, senza storia, insieme agli straccioni siciliani.
Il film ha alcune cose bellissime e funzionano benissimo. Gli attori, e alcune scene di bellezza travolgente (la partenza della nave, le scene di viaggio nell'oceano). Pero' poi il film sembra non finito, la terza parte diventa una serie di scenette simboliche, e quella che il regista ha appena definito apertura del finale, a me è sembrata un'assenza di risoluzione. Un film irrisolto, alla fine.
Poi Crialese in radio ha detto un paio di cose un po' superficiali sul rapporto degli USA con le modalità di gestione dell'immigrazione dell'epoca: ormai gli storici che hanno lavorato sull'argomento sono tanti, e hanno tranquillamente mostrato (e anche molto più duramente del film di Crialese) la brutalità classista e razzista insita nelle procedure selettive di Ellis Island.
Poi, due dettagli tecnici decisamente migliorabili che mi hanno colpito: un fiume di latte fatto male (acqua bianca, densità completamente diversa, colori diversi) e l'assenza di movimento in gran parte delle scene all'aperto sul transatlantico.
Come ho già detto pero', altre cose sono veramente da applauso, per esempio l'uso dell'immaginario simbolico e la grande recitazione degli attori (il muto, per esempio). E quindi, imho, vale la pena vederlo.

02 ottobre 2006

Me lo compri papa'?

Nella finanziaria 2007, pare venga introdotto un divieto alla vendita di alcolici per i minorenni. Che essendo minorenni, non guidano. E non si vanno a schiantare in auto, o non tirano sotto pedoni. A che pro questo divieto? Solito paternalismo all'italiana? Ennesima imitazione dell'america puritana?
Ma tanto questi pensano anche che le canne i gggiovani non se le fanno e che chi si fa una canna finisce all'eroina, senza passare dal via.

Colonna sonora: il catechista che votava Pannella, gli amici del campetto passati dalle Marlboro direttamente all’eroina alla faccia delle droghe leggere (Offlaga Disco Pax, Robespierre)

Springsteen a Bologna

"Mixed feelings" al termine del concerto. Non sono un grande sostenitore di Springsteen: mi piace abbastanza, soprattutto le cose vecchie, e conosco un po' le cose piu' recenti. Questo show riprende piu' o meno solo cose dell'ultimo album con qualche canzone piu' antica rivista in chiave country-folk.
Insomma, diverso da come mi sarei aspettato, ma innegabilmente un concerto divertente dove si salta e si balla. Pero' forse e' proprio questo il limite: divertente, e poco più. Un concerto piacione, teso a far divertire: ci riesce benissimo, ma non emoziona chi non e' gia' disposto per passione antica.
E neanche un bis, dopo due ore e un quarto di ottima musica e una band di 19 persone con grande presenza scenica, vestiti da orchestrina country anni Trenta, con 4 fiati (anche il bassotuba!), banjo, fisarmonica e un sacco di altra roba.
IMHO, sufficienza piena, vale probabilmente il costo del biglietto, ma non entra sotto pelle.