05 luglio 2005

11/9





Ieri era 4 luglio. Per festeggiare, alla NASA hanno fatto le cose in grande, mandando a sbattere una cosa grossa come una lavatrice contro una cometa (grande invece come mezza Manhattan, ci informano).
Io invece, negli ultimi giorni ho letto/visto una grande opera: "In the shadow of no towers" di Art Spiegelman. Un ebreo newyorkese alle prese con gli attentati dell'11 settembre. Paranoie, soprattutto, caos paranoico espresso in tavole di grande formato senza griglie predefinite, a colori. Il topo perseguitato di Maus torna di quando in quando. L'incubo non è Osama, ma coloro che lo usano, e che spingono New York, e l'America, verso una follia di petrolio. E l'ebreo cosmopolita si ritrova legato a una città.
Il tutto reso con una forza abbacinante, che ogni tanto ti costringe a distogliere lo sguardo.
Probabilmente la cosa a maggior impatto emotivo che abbia finora visto/letto sull'11 settembre.

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