Una mostra a Parigi
Martedi' mattina: tutti sanno che a Parigi il martedi' i musei sono chiusi. Tutti, piu' o meno. E uno che a Parigi ci sta da quasi tre mesi dovrebbe saperlo. Invece me ne scordo.
Arriviamo davanti al Grand Palais, alla fine degli Champs Elysees, e "Da paura, non c'e' nessuno in fila!". Superiamo agilmente le transenne che normalmente regolano la fila (in genere, 200 metri, un paio d'ore), e entriamo nel botteghino prefabbricato che fa da biglietteria. Una signora e il custode parlano. "L'exhibition est fermée aujourd'hui, c'est mardì!" La signora è di Marsiglia, e' venuta a trovare la figlia, e non si è ricordata della chiusura settimanale. Anche noi, rimaniamo un po' tristi e delusi.
Il custode però ha l'asso nella manica: arrotonda la giornata, come nei migliori film. Mette la mano in tasca e ci dice: "se volete, vi posso dare degli inviti validi solo per oggi. Costano quanto il biglietto, dieci euro a testa". Sguardi stupiti. Spiegati meglio. "Ecco qui: validi per oggi, due persone, entrate e uscite quanto vi pare, entro le 17.15". Entra un'altra signora: "Sono dell'ambasciata argentina: siamo qui per la visita". Il custode controlla una lista, e fa passare pellicce ingioiellate e completi seri.
Torna la quiete, completiamo il nostro acquisto, e entriamo nel museo, semivuoto. Effettivamente, un gran colpo di fortuna poter vedere con tranquillità questa mostra che da mesi fa il tutto esaurito: "Melancholie: genio e follia in Occidente".
Pero' essere con poca gente e avere tempo fa vedere cose che forse normalmente non vedresti: polvere dappertutto, anche sulle opere esposte; scritte attaccate storte; moquette sollevata su cui inciampare. Passi, la mostra è aperta da diversi mesi e qualcosa si e' rovinato.
I contenuti, invece, sono quelli: e non piacciono. Non si capiscono i criteri di inclusione dei diversi pezzi, manca praticamente del tutto il coté biomedico della questione, i richiami letterari pochi e non contestualizzati. Pittura e scultura sono ovviamente largamente predominanti, ma appunto non si capisce perché ci sono alcune cose.
L'impressione è che qualcuno abbia messo l'idea, e poi nessuno si sia occupato di realizzarla. E quindi una mostra realizzata con la mano sinistra, raffazzonata, con pochi soldi e poco tempo.
il 16 gennaio finisce, e poi la spostano in Germania. IMHO, una sòla.
3 commenti:
E io che pensavo che le mostre sòla fossero solo al Complesso del Vittoriano! biglietti a prezzi assurdi per vedere un numero irrisorio di opere, scelte tra le meno rappresentative del solito pittore impressionista...
Beh, al Vittoriano non mi avranno piu': file chilometriche e disordinate per mostre ancor piu' disordinate e senza senso....
Pensa che mi hanno regalato pure due biglietti scontati del 50% per la mostra che c'è ora... ma non mi avranno!
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