07 febbraio 2006

Dio sulle strisce pedonali e sulle pagine dei giornali

V. ed io in bici, lungo la Cristoforo Colombo: strada veloce, quindi sui marciapiedi larghi e deserti. Semaforo verde, scendiamo dallo scivolo per handicappati, io davanti e V. qualche metro dietro. Un'auto arriva dalla strada che attraversiamo e invece di fermarsi dove dovrebbe si piazza a occupare tutte le strisce, e blocca l'accesso allo scivolo sull'altro marciapiede. Io, con la consueta flemma che mi contraddistingue urlo di fronte a questo: "ci sono le strisce, porcoddio!". La signora che stava sul lato del passeggero, tira giu' il finestrino, mentre io mi allontano, e ferma V. "Voi che siete atei non potete capire, ma che vi ha fatto dio?" V. risponde rammentandole come sia lei a dare fastidio, non noi che ci dobbiamo giustificare. E dopo un paio di rapide battute riprendiamo la strada di casa.
Ora, io uso la bestemmia in queste occasioni come promemoria: spero che la prossima volta il tipo in macchina si ricorderà che al semaforo e' inutile e fastidioso fermarsi sulle strisce. Magari ne ha parlato poi a pranzo con la famiglia: "oh, oggi uno m'ha bestemmiato in faccia ar semaforo perche' me so' fermato sulle strisce. Pero' stava in bici quindi doveva proprio da esse' un po' scemo." E magari un giovane nipote gli potrebbe aver risposto: "nonno, sara' stato pure scemo, pero' c'aveva ragione!". Finisco qui con il mio film, per tornare alla realtà, e rispondere ora alla signora: sono agnostico e anticlericale, e proprio per questo so che la bestemmia offende e ne faccio un uso consapevole. Convinto, soprattutto, che se dio esiste si sa difendere da solo, e non ha bisogno di uomini e donne sessualmente repressi vestiti con palandrane nere che ne difendano il buon nome (e comunque se esiste, le mie offese se le merita, tutte). Pero', ripeto, ne faccio uso consapevole.

Mi vengono in mente queste considerazioni mentre chi ha fatto uso consapevolmente provocatorio di una bestemmia (in forma di vignetta) si meraviglia delle conseguenze. Conseguenze estreme, certo, e non condivisibili nelle loro forme violente. Ma insomma, se fai provocazione consapevole, qualcosa ti devi aspettare. Borghezio che sale su un treno pieno di persone che tornano da una manifestazione di movimento, provoca. Le vignette di un giornale provocano. Scatenano reazioni, consone all'ambiente. Se butti un cerino in un prato, non succede nulla; se lo butti in una polveriera, esplode.
Io con i santi e con i fanti ho sempre scherzato. Pero', ogni tanto, soprattutto quando si ha un ruolo pubblico, ci si deve rendere conto dell'opportunità di alcune cose.

Questo ovviamente a margine di tutte le considerazioni relative all'Islam moderato, fondamentalista, ai calci sui denti che si meriterebbero molti di quelli che da una parte e dall'altra rimestano fomentando odio strumentale: giuliano ferrara, oriana fallaci, ad esempio, e i vari estremisti islamici. E' vero che nei nostri paesi ricchi e laici (in quasi tutti, USA esclusi) torture e violenze se ne fanno poco o nulla, però nel nostro civile e laico paese un giudice e' sospeso perche' non vuole l'esclusiva del crocifisso negli edifici pubblici.
Poi dici che uno bestemmia....

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