22 maggio 2006

Amsterdam

Ian McEwan si conferma uno dei miei scrittori preferiti. La sua capacità di scrivere di fatti orrendi come se scrivesse le istruzioni della lavatrice, questa e' una delle cose che piu' mi piace. Storie che sembrano noiose, ma senza mai andare sopra le righe come scrittura, senza gigioneggiare con le parole, e come risultato mi tengono legato alle pagine. Questa e' una storia noir, terribilmente nera, anzi, grigio piombo come il cielo inglese, cielo basso e grigio di nuvole, che l'unica sorpresa che sa regalare e' uno scroscio di pioggia.
IMHO, e' un gran libro. Come l'Amore Fatale, come Lettera a Berlino, Cortesie per gli ospiti, ecc ecc.

p.s. dovrei dire qualcosa sul fatto che mai come in questo libro McEwan pascola negli stessi prati di Simenon. Il Simenon-non-Maigret. Ma sarebbe troppo lungo, e dovrei riprendere in mano libro che non ho sotto mano.

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