19 giugno 2006

Fraintendimenti

Ascolto Guccini più o meno da quando ho l'età della ragione. Ho visto il primo concerto da qualche parte al passaggio tra gli anni Ottanta e Novanta, dopo la caduta del muro ma prima della prima guerra del Golfo.
Oggi, grazie a Sofri jr (che vergogna...) per la prima volta ho scoperto che quella canzone dice "picchiettavo un indù in latta di una scatola di tè". Per me era sempre stato "picchiettavo in lungo e in largo una scatola di tè".
E' difficile capire se non hai capito già.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ho capito. Ma tranquillo: sono un po' tardo in questo genere di cose.
Nicolò

ottokin ha detto...

Ascolto Guiccini da quando ne ho memoria, il giorno che lui non ci sarà più se ne andrà per me un nume tutelare della mia vita. Grazie a lui ho scoperto, molte delle cose che mi accompagneranno per tutta la vita e tra queste c'è tutta la poesia che può esprimere una ragazza alll'autogrill mentre mescola birra chiara e seven up... poco importa su cosa si picchietta, importa l'atmosfera che ti sa dare. Grazie per avermi ricordato l'autogrill!

Anonimo ha detto...

è uno dei versi più strani che ha scritto, lo ha confessato pure lui...