11 agosto 2006

Cialtroni e wikipedia

Carlo Bonini è firma di punta di Repubblica. Probabilmente e' talmente di punta che non ha tempo di leggere ciò che scrive e magari di fare piccoli controlli. O forse a Repubblica i computer hanno un proxy che impedisce di accedere a Google.
Già tre anni fa era stato colto in fallo per dei reportage un po' "allegri" insieme al compare D'Avanzo. Oggi scrive un pezzo sugli attentati sventati ieri a Londra nel quale cita una fonte qualificata dell'intelligence USA. La fonte afferma che doveva essere usata una soluzione "a base di perossido". Io ho sentito una rassegna stampa stamattina, e questo e' stato quello che ha attirato la mia attenzione: "a base di perossido" a quel che ne so non vuol dire nulla. Perossido di che? Essendo il perossido il "nome generico di ogni composto che contiene, uniti ad altri atomi della molecola, due atomi di ossigeno collegati tra loro da un legame covalente semplice", e' un po' come dire "stasera a cena faccio il fritto". Fritto di che? milza, trippa, verdure, pesce, tasso, capriolo?
Ma d'altra parte la fonte del Bonini ci dice che "La miscela esplosiva che pensavano di utilizzare non è una formula che si scarica da internet nei siti dinamitardi fai da te". Può darsi che la fonte di Bonini abbia informazioni riservate, e per questioni di sicurezza non dica che perossido usa. Però due click su google portano diretti a questa pagina. Certo, in inglese: e' comunque il primo risultato di google alla prima ricerca per 'peroxide bombs'. Se Bonini parlava con una fonte americana, forse l'inglese lo mastica abbastanza.

Altra chicca. La fonte di Bonini afferma: "E' esattamente la stessa formula e la stessa miscela testata dodici anni fa, nel dicembre '94, in Estremo Oriente, da Ramzi Youssef, l'uomo del primo attentato al World Trade Center, su un volo della Philippines Airlines da Manila a Tokio. Da allora, nessuno aveva più messo mano a quell'intruglio. E questo ci deve far pensare". Sì, deve far pensare che la fonte e' un cialtrone e che a Bonini si può raccontare di tutto.
Si potrebbe addirittura raccontare a Bonini che le bombe del 7 luglio 2005 a Londra, quelle sulla metro e su un autobus (io atterravo a Luton, nel frattempo...), erano fatte con il perossido di acetone, secondo le conclusioni del rapporto inglese sulla strage londinese. Infatti, altri due click su Google e si arriva a questa pagina di rassegna stampa, dove è riportato un articolo dell'Unità del 16 luglio 2005. Nell'articolo si legge:

Per quanto riguarda le indagini in Gran Bretagna, la Bbc ha anticipato le ultime conclusioni a cui sono giunti gli investigatori inglesi: l'esplosivo trovato durante la perquisizione di una delle abitazioni di Leeds, la città dei quattro attentatori della metropolitana, sarebbe di fabbricazione artigianale. E sarebbe simile a quello utilizzato dai terroristi di al Qaeda, anche nel fallito attentato contro un volo dell'American Airlines. Secondo l’emittente britannica si tratta di perossido di acetone e non di esplosivo militare, come era stato ipotizzato in un primo momento. Lo stesso tipo di esplosivo era nascosto in una delle scarpe di Richard Reid che nel 2001 tentò di far saltare in aria il volo Parigi-Miami dell'American Airlines.

Io ci ho messo mezz'ora a fare il controllo e a scrivere queste righe.
E che c'entra wikipedia? C'entra, perché mentre Bonini riportava le sbrodolate della fonte d'intelligence americana, qualcuno su Wikipedia già modificava la voce corrispondente al perossido di acetone, aggiungendo un paio di frasi che riguardano gli attentati sventati ieri.

Ultima cosa. Cercando su Google "Bonini perossido", esce un articolo dello stesso Bonini, del 22 luglio 2005, su un altro attentato sventato in UK, in cui le bombe erano a base di perossido (e di nuovo, perossido de che?!) e propanolo.

p.s.
questo post si poteva anche intitolare cui prodest?, ma altri hanno già fatto il titolo. Io sono comunque convinto che il vantaggio sarà per i bibitari di bordo e degli aeroporti. Oggi controllerò l'andamento delle azioni delle aziende di bevande.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

"Io sono comunque convinto che il vantaggio sarà per i bibitari di bordo e degli aeroporti. Oggi controllerò l'andamento delle azioni delle aziende di bevande"

gia'. chissa' se la gatorade e' quotata in borsa...chissa' pure a chi appartiene.

ci fai sapere come va sto' andamento????? grazie mille...

Anonimo ha detto...

Gatorade non e' in borsa. Coca cola ieri e' salita (+2%) ma il volume di scambi (scarso) non fa pensare a grossi movimenti. Pepsi e' rimasta stabile.

Ricambi Originali ha detto...

Pepsi (di cui fa parte Gatorade), Coca-cola e Cadbury Schweppes sono tutte e tre leggermente salite a Wall Street. Troppo poco per una vera speculazione, anche se l'indice Dow Jones negli stessi giorni e' sceso. Quindi le tre aziende vanno in controtendenza. La stessa cosa è accaduta per la Nestlé, a Zurigo.
Danone (a NY) invece è scesa.

Ricambi Originali ha detto...

Su un giornale oggi ho trovato la notizia che in realtà ci sono dei problemi per le aziende: sono infatti crollate le vendite ai duty-free. Bevande ma anche libri e una serie di altre cose che non si possono più portare a bordo. Evidentemente, le uniche che ci guadagneranno qualcosa dal blocco degli alcolici saranno le compagnie aeree, che venderanno molte più cose a bordo.