01 agosto 2006

Fuori tempo massimo

Venerdi sera a vedere il Caimano. Due euro, aria condizionata, a 5 minuti da casa.
Silvio Orlando fa il suo stereotipo (urletti e occhi da cane bastonato), Margherita Buy pure (meno legnosa del solito). Moretti anche, facendo citazionismo (e auto-citazionismo), criticando critici e altri registi, sempre perche' dalla sua torre d'avorio di monteverde il mondo esterno acquista un sapore sgradevole.
Insomma, coacervo di stereotipi, questo film: noioso a tratti, film sul cinema fatto da uno con l'ossessione di B. e che manco gli e' venuto troppo bene. Perche' moretti, imho, e' troppo elitario per andare verso i luoghi comuni. E purtroppo B. è un luogo troppo comune per lui. Moretti ha sentito la necessità di esternare la sua ossessione, come fosse dallo psicanalista, e ci ha raccontato i suoi sogni/incubi. Ma con la necessità di prendere le distanze, di raccontare quasi in terza persona. Con in più lo specchio: il regista che negli anni Settanta faceva grandi film (Moretti), virato in quello che faceva b-movies (Orlando), ma la mattina hanno la stessa domanda: cosa faro' oggi?

1 commento:

Anonimo ha detto...

io ho visto pure "quando c'era silvio". imho non ben riuscito manco quello, l'argomento è troppo vasto e nebuloso...