25 marzo 2007

Manituana

Il libro mi è piaciuto. Una lettura che diventa immersiva a poco a poco, finchè realmente si sentono suoni e odori dei boschi nordamericani, il fumo degli incendi, i rumori della guerra.
Rispetto agli altri libri wuming/blisett, e' meno evidente la trama eretico vs potere, che informava esplicitamente Q, 54, Asce di Guerra, nonché New Thing.
Questo romanzo rimanda direttamente a Asce di Guerra, pero'. Perché parla di indiani, e perché disseppellisce una storia con una narrazione che riguarda la Storia.
La rivoluzione americana, i miti fondativi della nazione, vengono ribaltati, eviscerati, e con il sangue che scorre nelle vene di quell'America viene scritta una narrazione nuova. Un effetto collaterale della storia dei manuali viene messo al centro, ribaltando prospettive e mitologie.
Si gioca con luoghi comuni, in un immaginario già definito (indiani e americani ci accompagnano sin dall'infanzia) che viene scombinato e ricategorizzato.
Un bel romanzo, rosso e nero come le pitture di guerra, come il sangue e l'odio. E poi squarci di cielo blu. La struttura è molto filmica, una serie di scene che formano una catena ininterrotta nel lettore.
Imho, da leggere.

p.s.
vedo che Nero scrive più o meno le stesse cose.

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