Io sono il tenebroso
Complice l'influenza, con poco sonno tra mezzanotte e le due e mezza, ho finito il mio primo romanzo di Fred Vargas. Ha causato un sogno molto particolare nel primo sonno tra le dieci e mezzanotte, che veva a che fare con l'ominazione, l'acquisizione filogenetica delle capacità linguistiche e con una foresta strana, inquietante ma con alcuni significati piuttosto evidenti.
Il romanzo, invece, mi ha deluso. Su 250 pagine circa, si capisce chi è l'assassino a p.120. Ricorda molto Pennac (e questo è un bene), ma la macchina narrativa sembra un po' forzata. E' comunque bello leggere di una Parigi nota, con citazione finale dell'ultimo mio indirizzo parigino. Nel frattempo la Vargas è rimandata al prossimo romanzo.
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