L'impero della carta
L'impero della carta è l'Archivio di Stato, dove sto passando un po' di giorni, con alterne fortune umane e lavorative. Si entra lasciando un documento e ritirando un badge che ti identifica come "studioso", per poi riempire un modulo che non prevede alcun tipo di informativa relativa al trattamento dei dati personali. A richiesta precisa, la direttrice non ha saputo rispondere. Passiamo oltre.
Anche all'archivio di stato, per quanto non sia una biblioteca in senso stretto, esiste la bibliotecaria stronza. Pero' poi esistono anche molte impiegate (solo donne, non si sa perché) che interagiscono con il pubblico, che sono solamente pigre. Quelle che ti rispondono, con aria di rimprovero e un po' scocciata: "no, guardi, la sua richiesta deve aspettare perché c'e' molto da fare", mentre sfogliano Astra o un quotidiano qualsiasi. C'e' anche un custode di sala che legge il Manifesto e libri sui brigatisti: arriva tutte le mattine con un'Harley Davidson blu che ha l'impronta ecologica del Burkina Faso.
Ci sono poi gli obiettori, ora volontari di servizio civile. Normalmente sono tutti dietro all'unico computer connesso a internet: dai rumori che produce il pc, scommetterei su estimatori di youtube. Pero' stamattina gli obiettori lavoravano un po' per portare via i faldoni: ma si urlavano anche i risultati e i commenti alle partite di ieri. Dentro la sala studio. Dove d'altra parte, se ti metti a parlare al cellulare, dopo che ha squillato a massimo volume, sei sommerso dalle occhiatacce degli altri utenti, ma a nessun funzionario verrà in mente di muovere il culo e fare alcunché per chiedere un minimo di silenzio.
E poi, di conseguenza, il capolavoro dell'amministrazione del personale: uno dei custodi di sala ha un problema psichico di qualche tipo. Questo tipo, che sembra tra l'altro sveglio e simpatico, parla da solo, ad alta voce, alta davvero. Ovviamente, ha molti turni nella sala studio, dove un folto pubblico può prestare orecchio alle sue chiacchiere.
Pero' all'Archivio di stato ci sono anche molte persone brave che si impegnano, tra cui la direttrice. Pensate, da loro riesci anche ad ottenere gli inventari dei fondi archivistici, come quello che sto consultando io. Per avere questo inventario, devi chiederlo a lei, la quale apre uno sportello, tira fuori un faldone, estrate un blocco a quadretti formato A4, e ti mostra l'inventario. Scritto a mano, con biro blu. Roma, A.D. 2007.
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