05 settembre 2007

Middlesex

Sing now, O Muse, of the recessive mutation on my fifth chromosome! Sing how it bloomed two and half centuries ago on the slopes of Mount Olympus, while the goats bleated and the olives dropped. Sing how it passed down through nine generations, gathering invisibly within the polluted pool of the Stephanides family. And sing how Providence, in the guise of a massacre, sent the gene flying again; how it blew like a seed across the sea to America, where it drifted through our industrial rains until it fell to earth in the fertile soil of my mother's on midwestern womb.
Sorry if a get little Homeric at times. That's genetics, too.


E ancora una volta mi ritrovo a parlare di una saga americana, e anche stavolta, come con Cunningham, di una famiglia di radici greche. Un libro bellissimo, Middlesex di Jeffrey Eugenides, in cui l'ermafroditismo è poco più che uno stratagemma narrativo per raccontare una lunga storia di segreti, di sogni, di legami familiari, di adolescenti normali e anormali. Una storia privata che riflette la dimensione pubblica di una generazione culturalmente ermafrodita, che vuole scegliere da che parte stare, dove vivere, come vivere. Calliope ha a disposizione tutte le scelte e tutte le sfumature, si ribella per mantenerne il potere. Foucault osserva compiacente. Imho, prendete e leggetene tutti.

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