Cartoline dall'Inghilterra
- In aggiunta a ciò che ho scritto pochi post fa, a giudicare dai viaggiatori (ma soprattutto, dalle viaggiatrici) che erano sull'aereo con me oggi, anche gli italiani si vestono male. E soprattuto, agli italiani piace stare in fila al gate di imbarco, per ore, senza scopo alcuno se non quello di lamentarsi che c'e' gia' tanta gente in fila anche se manca più di un'ora all'imbarco.
- Sul bus da Londra a Oxford, sabato pomeriggio: una ragazza seduta di fronte a me - 22-23 anni, scura, capelli ricci neri, occhi scuri, azzardo mediterraneo orientale - aveva con sé una maglietta bianca con una scritta nera. La tirava fuori dalla borsa, l'annusava, la stringeva a sé, la rimetteva in borsa. Prima ancora che uscissimo dalla città, il trucco era sbavato dalle lacrime. A Oxford, dormiva.
- Science Museum a Londra, con J. e B. Io e B. andiamo a vedere una mostra sulla plastica (per lavoro), lui no: "I've got to go to the math section. It's the one I like the most." Torna dopo mezz'ora, mentre noi ancora sniffiamo bakelite: "So, what about the math?" "Same as the last ten years. Very boring. I like it so much".
- In UK, è possibile che un giornalista prenda per il culo pesantemente il giornale per cui scrive una rubrica più o meno fissa.
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