20 ottobre 2007

E' stato un attimo

Sandrone Dazieri ha una scoperta predilezione per personaggi schizofrenici, in cui esiste un altro io ignoto che emerge in modo più o meno imprevisto. Anche in questo romanzo il protagonista è diviso, come un jack di quadri. Ma le due metà non si vedono, non si conoscono. Come sempre, la storia scorre molto bene, avvincente. E' appesantita ogni tanto da qualche tirata tromboneggiante sul mondo attuale, per fortuna molto breve, nonché piccole apparenti incongruenze storiche. Richiede inoltre una buona dose di sospensione del giudizio, come quando al cinema vediamo la tranquilla cameriera della tavola calda sconfiggere robot cattivissimi venuti dal futuro, senza neanche slogarsi la spalla la prima volta che usa un fucile a pompa. Insommma, questo libro non è Dazieri al suo meglio, ma a leggerlo non si perde tempo e ci si diverte pure.

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