Nostalgia di Fiorello
Ieri c'era Evo Morales all'università. Ha parlato un'oretta e mezzo, di fronte a una folla inaspettata. L'introduzione è stata anche di Gianni Minà: "Cuba era un isola felice, piena di eroi, eravamo un gruppo felice. Ci si divertiva con poco, quasi con nulla. Eravamo io, Fidel, Pago Peña, Compay Segundo, Teofilo Stevenson, Juantoreña, Javier Sotomayor, i Rokes, Danny Amatullo e Doris Schwartz, Francesco Moser, Gianfranco Funari, Marcella Bella, Piedone Manfredini, Eleonora Brigliadori, Mario e Pippo Santonastaso..."
Il discorso di Morales è stato a tratti molto interessante, per alcuni versi quasi emozionante, per altri un po' folkloristico. Certo alla fine, è stato strano sentire tutte le gradinate intonare "el puebo unido jamas serà vencido". L'ultima volta che avevo sentito quel coro era a Genova, sulle gradinate del Carlini, e Carlo Giuliani era appena stato ucciso da un carabiniere: qualcuno aveva appena annunciato che il G8 era stato sospeso. Non era vero. Quel coro l'avevo sentito tremendamente fuori luogo, di fronte alla morte.
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