16 aprile 2008

Tre linee

Sono tre le analisi b-logiche che ho letto tra ieri e oggi. Anche le uniche, visto che i giornali non ho avuto tempo e cuore di comprarli. Ok, ho letto Liberazione on line, ma solamente l'obituary di Sansonetti e un'intervistina a Dal Lago, poco illuminanti, e che comunque parlavano solo della morte parlamentare della sinistra.
Le tre analisi sono: lo status quo di Leonardo, il che fare? di SuzukiMaruti, il "quello che ho sempre fatto, quello che sempre farò di fronte all'esistente" di Nero.
Condivido Leonardo nell'analisi, sostanzialmente simile a quella di Nero. Su tutto il resto, sono completamente d'accordo con Nero, con la clausola di vergogna personale: lui sono anni che si sbatte 24h al giorno a far politica in modo sano ed estremamente onesto (e quindi, si può permettere di non votare a cuor tranquillo), io no. E da lì prendo la definizione di "ricchi dal volto buono", che imho inquadra bene i buoni propositi di SuzukiMaruti (e del PD). Il quale, di base, sembra riproporre - fatte le debite proporzioni - la prima tappa del lungo tunnel degli anni 80: la libertà e i diritti, ce li compriamo (con soldi onesti, però). Un loop, visto che da lì viene Silvio B.
La differenza, rispetto ad allora: lì si usciva da un decennio in cui si pensava di poter cambiare il mondo, e qui da due anni di pessimo governo Prodi, uno che negli anni Settanta faceva sedute spiritiche per trovare le Brigate Rosse.
Io non ho consigli, e ho le idee confuse, davvero. L'entrismo nel PD (una delle strade che Nero indica) non mi attrae, e non sono neanche convinto che il panorama sia veramente cambiato rispetto a due giorni fa. Mi addolora la scomparsa della sinistra in parlamento, soprattutto per il crack finanziario che aspetta il PRC e quindi gli amici che lavorano nel giornale. Ma è anche vero che quella classe dirigente era abominevole, da Pecoraro Scanio in giù.
La domanda "Che fare?" rimane ancora per me senza risposte, se non quella di sempre, elementare, di cercare almeno la sostenibilità ambientale della mia vita, quando possibile. Per il resto, si vedrà.

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