04 agosto 2008

Tre giorni in Padania

Vicenza, Brescia, il lago d'Iseo, Monza. Tutto in treno, scontando l'incapacità dei software trenitalia di suggerire collegamenti decenti e scontrandosi con l'afa di questi giorni, parzialmente allontanata solo a Brescia e per la serata al lago.
A Vicenza, il Teatro Olimpico palladiano è bellissimo, così come molti altri edicifi del Palladio, nume architettonico di quella zona. Vista dal Monte Berico, la zona dove dovrebbe essere costruita la nuova base americana è chiaramente un posto poco adatto: è praticamente in mezzo alle case. Il baccalà mantecato è buono, anche a 34 gradi.
Brescia è invece santificata dalle montagne che le fanno da spalliera, fa più fresco, e contrariamente a molte delle città padane, le colline consentono di avere un orizzonte. Anche la stazione FS è peculiare: sembra presa di peso da Gardaland.
A Sarnico, sponda bergamasca del lago d'Iseo, c'era un festival di artisti di strada: pagliacci, giocolieri, acrobati, una cantante, mangiafuoco, ballerini, una banda. Molto divertente, in un posto che probabilmente senza il festival ha l'aria di un ricovero di ex-nazisti, ma con le palme appena piantate e ancora sorrette da tiranti, in attesa delle radici. La birra costa poco, il lago non è male, e gli indigeni parlano una lingua strana.
A Monza, quasi un ritorno all'infanzia: cresciuto in quel di Sesto, il parco di Monza era un giro che ogni tanto si faceva. Son passati più di vent'anni, comunque. Il parco è ancora molto bello, nonostante l'assurdità del rombo dei motori, e il fatto che intorno ci sia Monza, cioè un paesone con molti soldi e apparentemente poca vita.

Ultima cosa: Chef Express, la ristorazione che viaggia (e ho un consiglio per dove viaggiare...), per i vegetariani ieri offriva praticamente nulla. I panini tutti con carne, e l'insalata industriale costava soli 7.5 euro (!!!, senza pane). In alternativa, una caprese al tavolo (8.5 euro più 3 di servizio, e per l'anima de li mortacci vostra). E non solo a bordo, ma anche a terra: domenica a Firenze non c'era un panino senza qualche animale morto al suo interno.

Poi qualcuno mi deve spiegare come mai un'insalata costa il doppio di un panino con formaggio e prosciutto, ammettendo che questi ultimi due siano di provenienza naturale e non sintetica.

3 commenti:

simone ha detto...

L'insalata costa di più perchè ci si impiega 35 secondi in più a farla.

Chef Express, tra l'altro, i venditori di panini e bibite col carrello, li fa lavorare tramite appalto e con contratti a progetto, se ricordo bene, non vorrei sbagliarmi.

Ricambi Originali ha detto...

Bene, allora che aspetti a organizzar qualcosa?

Anonimo ha detto...

vabe ma cazzo un giro sotto al Po potevi ben farlo. Tanto io sono a 9000 km di distanza...