Film di Erik Gandini. L'impressione è che sia una buona tesi in Scienze della comunicazione (sì, possono esistere buone tesi anche a Disneyland...), o comunque un buon documentario da mandare all'estero per dire: dimenticate Cary Grant in vespa o Anita Ekberg nella fontana, l'Italia di oggi è Lele Mora e Fabrizio Corona, grazie alla mutazione culturale causata dalle televisioni commerciali del presidente.
Il film scivola un po' alterno, non annoia. Ho visto cose che non ho mai visto, non avendo tv in casa da qualche anno, e in effetti non avevo mai conosciuto nel dettaglio la storia di questi due tipi, Mora e Corona. Insomma, un film che dice chiaramente che la pessima tv berlusconiana ha modificato un'Italia pronta a farsi modificare, che in poco tempo è passata dalle tette di Drive In alle serata pagatissime di Corona in discoteca. Nel frattempo, eleggendo governi impresentabili sotto ogni punto di vista. La tv è quindi la potente, unica ed ubiquitaria macchina che produce personaggi, influenza scelte, crea immaginario collettivo e quindi cultura diffusa. Che poi di fronte allo schermo ci fossero milioni di persone pronte ad abboccare, senza anticorpi, questa è stata la grande intuizione di Berlusoni.
Il film comunque alla fine si merita una visione.