Quando è la rivoluzione
Romanzo di Fulvio Abbate. Nella Roma dei primissimi anni Settanta: un'elite di ricchi borghesi cerca nobiltà culturale con artisti di ogni tipo (Schifano, Moravia, Pasolini) e ideali rivoluzionari, il "popolo" vive nel proprio immaginario fatto di Drupi e monolocali abusivi all'Infernetto. I maoisti tentano la rivoluzione, e prendono il controllo della città, senza colpo ferire, con l'appoggio del Vaticano. Le bandiere rosse entrano quindi anche nel ristorante "L'Antico Girarrosto", dove si incrociano le storie della borghesia e del popolo, sotto lo sguardo benevolo del Grande Timoniere e il ringhio del personaggio più riuscito del romanzo, il dobermann neofascista Athanor. Comico in alcuni punti, ripetitivo in altri, è lettura piacevole ma poco più, soprattutto per chi è ancora legato al "secolo breve" e vuole leggere decise prese in giro del salottismo di molta sinistra romana. Se poi si guardano anche un po' di video degli oltre 1000 del canale Teledurruti, si ha un'idea precisa del personaggio, e del tono un po' sbroccato con cui va letto il romanzo.
P.S. Il libro l'ho comprato usato nella migliore libreria di Roma, che insieme a tante altre ora rischia di chiudere per una decisione della giunta Alemanno, probabilmente per le pressioni dei gestori di locali più costosi e insulsi: le librerie-caffé dovranno fermare la somministrazione di cibo e bevande alle 22.
Nessun commento:
Posta un commento