La piena dello Yangtze
Siamo a Zhongdian, detta anche Shangri-la. Abbiamo tre giorni per aspettare che i compagni cinesi domino socialisticamente la natura e riaprano la strada verso Lijiang, permettendoci di tornare a Pechino e quindi in Europa. Per fortuna Zhongdian non e' brutta come altre citta' che abbiamo visto, e quanto meno non e' una pozza di fango.
Il Tamburo di Latta e' finito, ed e' molto bello. Il nano Oskar come specchio di un'umanita' egocentrica e immatura incapace di guardare al di la' del proprio naso. Il suono del tamburo e' il respiro della storia, l'eredita' ancestrale che ci portiamo dietro e con la quale dobbiamo fare i conti: storie di guerre e fallimenti personali/individuali/sociali. Iniziato ora Hemingway: e niente e' piu' appropriato. La campana che Oskar non sentiva mai, concentrato su se stesso, suona sempre per tutti. E il tamburo, pur se personale, fa da eco.