Del possibile e del reale
"Credo che la mia candidatura si è dimostrata forte", riporta Repubblica.it.
Saro' pignolo, ma la scomparsa di congiuntivi e condizionali ha del filosofico: la realtà diventa proiezione dei propri desideri e della propria immaginazione. Il linguaggio costruisce un mondo, lo disegna, e cerca di comunicarlo.
La politica, da che mondo è mondo, usa un linguaggio affermativo: lo slogan vuole descrivere la realtà, esprime un futuro certo, una convinzione assoluta. Non vi è incertezza.
La politica più recente fa sempre più leva su questo, Berlusconi è un maestro: esprime certezze, fatti, realizzazioni. Finti, perlopiù. Ma assoluti: Io ho fatto, Io faccio, Io faro'.
Ogni tanto, e' interessante vedere come a qualcuno scappi ancora il germe del dubbio: Io credo che....per poi virare all'indicativo presente, è.
E' solo ignoranza grammaticale, o è il dubbio che saltuariamente fa capolino?
2 commenti:
... spero sia il dubbio...
magari, dimostrerebbe che non puoi tenere la coscienza in freezer a lungo :)
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