13 novembre 2005

A night at the Operà

All'Opera' Bastille, Tristan und Isolde di Richard Wagner. Biglietti a 5 euro per posti attrespolati al fondo della platea. Sorta di rastrelliere per le bici, che pero' sono piu' comodi di quanto sembri. Non si vede lo schermo che passa i sottotitoli, avvertono sul biglietto.
Nel volantino che ti danno all'entrata, capisci bene a cosa stai andando incontro. L'inizio e' alle 18.30, perche' l'opera, da sola dura 5 ore e spicci. 1h e 20 per ogni atto, 45 minuti il primo intervallo, 30 il secondo. In tedesco. Gia' l'opera e' quasi incomprensibile in italiano, figurati in tedesco, senza sottotitoli.
Scenografia assolutamente nulla: nero, parallelepipedo nero, attori in nero, mai piu' di 4 in scena, al massimo una cravatta rosa. Sullo sfondo, un grande schermo che proiettava immagini. Lente. Lente. Lente. Ancora più lente. A un certo punto, per rendere la scena che occupa la prima metà del secondo atto (sesso e passione in grotta tra Tristano e Isotta, che in italiano sembrano cartoni animati), lo schermo mostra una signora che accende, una per una, circa duecento candele, circa una 20 secondi.
Lentezza che d'altra parte serve a conciliare due forme di espressione diverse: e quindi adeguarsi all'opera è complicato. T., uno del nostro gruppetto di italieni, genuino appassionato, ha stampato la sinossi dal web. 5 ore di opera in una paginetta e mezza. Non succede nulla, praticamente.
La musica: boh, ne capisco nulla o poco. Ma non mi ricordo assolutamente nulla. Se non la sensazione che Wagner abbia influenzato molta musica da film del Novecento.
L'Opera' Bastille è veramente bella. Fuori magari non molto, ma dentro si, veramente. Ieri era piena in ogni ordine di posti (e si partiva dai 150 euro).
La cronaca: Fila dalle 16.30 per prendere i biglietti. Attesa, compri acqua, rapido spuntino. Primo atto, capire quali sono le posizioni più comode, cercare di ricordare cio' che hai letto nella sinossi e riadattarlo a ciò che si svolge sulla scena, e riguardarlo interpretato nello schermo, tanto il tempo c'e'. Intervallo, pausa birra in uno dei tanti locali della zona, rientro con qualche minuto di ritardo (tanto sei talmente nascosto che nessuno se ne accorge). Secondo atto in cui succede nulla: 45 minuti di sesso simulato, e un breve duello finale, con Tristan che viene ferito a morte. Terzo atto: abbandonato per manifesta inferiorità, io e P. siamo andati via, cena con altri due italiani in libera uscita. Erano le 22.15, iniziava il terzo atto, che è la lunga agonia di Tristan in attesa poi della morte anche di Isolde, dovuta al crepacuore per la morte dell'amato. In realtà, si erano innamorati nel primo atto, solo perche' si erano calati qualcosa di molto potente. IMHO, bah.

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