Ritorno a casa - 2
Il ritorno a casa non vuol dire solo buon cibo, sole, il mare a due passi, amici, fratelli e sorelle. Vuol dire anche che la mattina non esci (sempre) con la bici, ma ogni tanto devi prendere il motorino, farti mezz'ora di traffico e usare l'ipod non per sentire la musica ma per coprire il rumore del traffico e del tuo mezzo. E poi tornare a casa, e bestemmiare contro le suore lungo la strada perché la strada che tu - e qualche altro migliaio di persone (e relativi mezzi) - fai per tornare a casa, e' bloccata - completamente, ottusamente e testardamente bloccata - per qualche cazzo di processione e quindi deve passare papa Ratzinger. Ma poi il 15 giugno, che cosa cazzo fanno processioni? All'ora di punta? La prossima volta che sento fascisti e ds destrorsi parlare di 'portare le manifestazioni fuori dal centro', scrivo a Veltroni e a Napolitano per chiedere di portare fuori il Vaticano da Roma. Facciamo un cambio: gli regaliamo l'isola di Capraia, che e' anche piu' grande dell'attuale Citta' del Vaticano, e da li' battono moneta, fanno francobolli, lanciano anatemi, ricevono pellegrini e spendono i loro soldi per potenziare la linea di traghetti da Piombino, da Livorno, da Genova e da Civitavecchia. Si portassero dietro (a spese dello stato italiano) San Pietro e i musei Vaticani. Ma almeno, il traffico dentro Roma ne gioverebbe, altroché.
1 commento:
Ben detto, perdindirindina!!!!
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