storie sulle onde
Di questi tempi in mare c'e' soprattutto gente dell'Europa del nord.
A Vathi, porto sull'isola di Itaca, una coppia inglese. Brindano con noi all'inizio della partita dell'Italia. Parliamo, vengono da Exeter, abitano nella stessa strada del nostro capitano Carlo. Hanno forse 65 anni, in pensione. Da ormai una decina d'anni girano tra Grecia e Italia, la barca ce l'hanno portata lungo la costa atlantica. Per qualche anno l'hanno lasciata a Fiumicino, ora la tengono in Grecia. Lui, ex lecturer all'università, nonostante avesse affrontato l'oceano, aveva paura del canale d'Otranto: I didn't know nothing about it, just that it's dangerous.
Pero' questo e' l'ultimo anno: You've got to be fast on the boat, and you must know when to stop.
A Koroni, ancorata l'Ariele in rada, una coppia di Monfalcone ci apostrofa appena saliti dalla spiaggia: eh, son arrivati i pirati. Noi quattro, accaldati e assetati, ci fermiamo a chiacchierare, raccontiamo le nostre vite precarie tra Italia ed estero, e loro: ah, università, eeeeh, che craponi! Ridiamo insieme, loro raccontano di essere in camper, in giro da un paio di mesi perché in pensione, e ogni anno si fanno 4-5 mesi in giro: abbiamo rivoltato la nostra vita di 360 gradi (sic), come abbiamo fatto non lo sappiamo neanche noi, che prima pensavamo solo al lavoro, lavoro e basta, mica come voi che ecco a giugno siete in vacanza. Inutili le proteste di chi sa che questa e' l'unica vacanza dell'anno, che non avra' una vera pensione, e che se e' all'estero spesso non e' solo per scelta. Loro son comunque simpatici, e a sera tarda son davanti al camper a fare un barbecue sul porto. Lei ci spiega che se vogliamo, dopo ci offrono un caffe': lo fa lui, che per il resto non fa nulla, ma il caffe', quello, e' affar suo.
A Preveza la barca e' fuori dall'acqua, la rimettiamo a posto. E' un campeggio su palafitte: decine di persone che sono li' a dormire, mangiare, vivere in questa marina di centinaia di barche in secco. Il nostro vicino di casa osserva tutti i nostri lavori. E' olandese, la barca su cui sta e' la prima volta che la vede, l'ha comprata sul web. La controlla, tra un po' partira' per la Thailandia, tre mesi di viaggio via Suez. Ci mostra una foto di una donna: this is the reason for going to Thailand. Aveva un hotel laggiu', che ha venduto, e' tornato in Olanda, ha sistemato un po' di cose, e poi tra poco torna in Thailandia per rimanerci. La sua barca e' bella, ben equipaggiata, rispetto all'Ariele e' un altro mondo. Mentre lavoriamo, lui commenta: very good work, you work like navy academy, very good work, very good captain. Ci offre due bottiglie d'acqua, lanciandole dalla sua palafitta alla nostra.
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