17 maggio 2007

L'Olanda

L'Olanda ha rinnovato l'ambasciata a Roma, zona Parioli. Ieri inaugurazione, con tanto arancione dappertutto, e una bici (arancione) appesa all'entrata. Il regalino di benvenuto fa bella mostra di sé sulla mia libreria (ne avessi presi due ce l'avrei anche sulla scrivania all'università): una palla di vetro con il colosseo, la neve arancione, e una bici arancione. Quasi uno spot per la ciemmona.
L'Olanda è anche un paese dove si mangia presto. Arrivare alle otto e mezza, dopo che il concerto dei trombettieri della Regina e la lotteria (premio, due diamanti) son già finiti, vuol dire non trovare praticamente nulla se non cartoccetti con insalata e vari condimenti (formaggi, gamberetti, pollo, mirtilli). C'era anche del cefalo affumicato (ottimo) con alghe di qualche tipo.
Ma soprattutto, arrivare a quell'ora vuol dire: trovare bottiglie d'olio extralusso da intascare rapidamente e tanto vino a disposizione (c'era pure birra, ma dopo un rosso molto buono, era inutile). Risultato: io e T. piuttosto sbronzi che alle dieci e mezza salutiamo l'ambasciatore e andiamo a san lorenzo a mangiare una pizza e i fiori di zucca.
Inoltre, all'ambasciata d'Olanda si può incontrare uno dei capi delle squallide associazioni ciclistiche che organizzano le uscite domenicale e chiedono tante piste ciclabili e fan finta di rappresentare qualcuno e invece non rappresentano manco se stessi ma solo il proprio conto in banca. Appena ho voltato le spalle e mi sono allontanato 10 metri da T. ha provato a rimorchiarla.
Pero', la cosa che si nota di più quando si va all'ambasciata olandese, è che sono alti, altissimi, tutti.

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