Geni - III
Il primo che dalla Calabria salì a Roma fu Salvatore S., fratello di mia nonna Rina. Era un muratore, nato il 25 gennaio del 1903. Iscritto alla sezione del Partito Comunista di Reggio Calabria, poi a quella di Tremolini. Infatti la sezione di Reggio, forte di 80 iscritti, si suddivise in gruppi e cellule territoriali per "per sfuggire alla continua ininterrotta vigilanza della locale Questura", secondo le informative che giungevano al Casellario Politico Centrale. A Tremolini, gli iscritti erano undici.
Arrivò a Roma nella seconda metà degli anni Venti, Salvatore S. Abitava in viale Tirreno all'epoca, zona Montesacro, appena al di là dell'Aniene: negli anni Venti un borgo di campagna. Ad esempio, nel 1929 a poche centinaia di metri da lì, più verso il centro, c'era una cava di ghiaia, dove furono ritrovati i crani neandertaliani di Saccopastore.
Salvatore S., come mio nonno che aveva conosciuto giù in Calabria, aveva dei problemi con il lavoro: la sorveglianza, fatta di perquisizioni e continue richieste di presenza in questura, gli faceva perdere gli impieghi. Così nell'agosto del 1929 scrive al Duce e al Ministro dell'Interno un esposto, al fine di essere radiato dall'elenco dei sovversivi. La sintassi è un po' zoppicante:
Da ragazzo, per pura disgrazia fu iscritto per pochi mesi al partito comunista, perché ignoro ciò che significa politica, ma fin dal 1925 non ha appartenuto più a partiti, ma bensì al sindacato Edili Fascisti, ora benché celibe ma maggiore di altri otto fratelli e sorelle, per i quali deve lavorare notte e giorno per poterli aiutare, ma data la segnalazione rimane impossibile trovare lavoro necessario per aderire alle richieste di aiuto della sua famiglia, perché ora si reca a lavorare.
Ahilui, non ottiene alcun risultato, e d'altra parte lui non si iscriverà mai al Partito Nazionale Fascista. Così nel 1941, quando il Casellario Politico Centrale viene ripassato tutto date le circostanze belliche, così chiosano (e anche qui la sintassi lascia a desiderare...) i funzionari:
Non è iscritto al PNF e verso il Regime tiene contegno riservato. Poiché non si sono raccolti elementi comprovanti di essersi ravveduto, quest'Ufficio non riene opportuno radiarlo dal novero dei sovversivi.
Salvatore S. era di Statura 1.70, corporatura media, viso ovale, colorito naturale, bocca larga, barba e baffi radi, capelli castani alla Mascagna, occhi castani. Suo figlio Paolo, cugino di mia madre, gli assomiglia tantissimo.
Salvatore S. fu colui che fece conoscere i miei nonni, combinando il matrimonio da cui nacque mia madre.
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