08 gennaio 2008

Tristano

Ogni C è Tristano, ogni Tristano è C, ogni nome è mito, ogni mito è funzione

Tristano è un romanzo che Nanni Balestrini concepì all'inizio degli anni Sessanta, su un'idea splendida. Si scrivono con un gruppo sufficientemente ampio di frasi dei paragrafi più o meno tutti uguali come dimensione, con semplici regole legate alle ripetizioni delle frasi: alcune vengono ripetute in modo ordinato in diversi capitoli. Poi si sostituiscono alcuni nomi propri con C: che siano città, luoghi, persone. Si mescolano i paragrafi ad ogni copia del volume. Ogni lettore avrà dunque un romanzo diverso. Grazie alle tecnologie ora disponibili Balestrini ha potuto mettere in pratica quello che all'epoca era solo un'idea, e di cui venne pubblicata solo un'unica versione nel 1966. Tra tutte le (quasi) infinite versioni possibili, io ho la copia JJ4004.
Tutto ciò, come scrive la Risset nella prefazione dell'edizione francese del 1972 (da cui proviene la frase in corsivo all'inizio di questo post), per mostrare l'importanza del contesto nel decifrare qualsiasi segno. Anche il titolo Tristano, archetipo europeo, rimanda alla contestualizzazione. Senza dimenticare il ruolo del lettore, creativo quasi quanto l'autore.
La lettura non è ovviamente entusiasmante quanto l'idea, che invece mi affascina. Ne risente anche la stampa: i macchinari non raggiungono la qualità delle tipografie normali. Applausi per Balestrini, e comprateve 'sto libro.

Che cosa ci andiamo a fare. Si ricomincia ogni volta da capo. Bisogna scegliere. Decidi tu. Basta mettersi d'accordo. Prese dalla cassa un altro libro lo aprì a caso e lesse la prima frase che gli capitava sotto gli occhi. I processi cambiano e mentre i vecchi processi e le vecchie contraddizioni spariscono sorgono nuovi processi e nuove contraddizioni e in corrispondenza mutano anche i metodi per risolvere le contraddizioni. C non voleva più saperne di aspettare. Perché sei tanto maledettamente difficile. Mi conosco abbastanza bene. Per una volta credevo di esserci arrivato. Credo che a essere così si vive meglio si è e si resta più vivi. Ho fame anch'io. Lo guardò come se lo vedesse per la prima volta. Sentì una strana emozione attraversarlo. Il dirigibile si sposta molto lentamente. C diventava sempre più impaziente. Muoviamoci adesso. Lo stesso movimento è una contraddizione.

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