Fahrenheit 451
Regia di Luca Ronconi, al Teatro Argentina. Scenografia secondo me fatta benissimo, attori capaci di fare la loro parte, ma il testo è irrimediabilmente didascalico, e la regia non fa nulla per renderlo minimamente metaforico. Chissà se anche il libro, riletto ora, mi farebbe lo stesso effetto.
La lunghezza (3h) fa sì che il secondo tempo venga percepito un po' troppo lungo, anche se forse in realtà è in quella parte che ci sono cose più interessanti. E' vero inoltre che la meraviglia per la scenografia ovviamente diminuisce.
Alessandro Benvenuti è bravissimo, così come il protagonista Fausto Russo Alesi: riescono a far evolvere efficacemente i personaggi nel corso dello spettacolo.
Insomma, mixed feelings direbbero gli anglici, per cui vale la pena se costa poco.
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