06 marzo 2009

Cinacittà

Romanzo di Tommaso Pincio. Noioso, inutilmente razzista, trama esile e sbrindellata. Immagina una Roma futura dove fa sempre un caldo oltre i 40°C, e il centro della città è diventato una città cinese. Il protagonista si fa prendere per il culo dal proprietario di un bar di mignotte e un po' da tutti. Se per caso avesse voluto dire qualcosa sul cambiamento climatico, o sul tema dell'immigrazione, beh, ha clamorosamente fallito. Se invece la storia e' solo quella terra terra di un cretino stile Forrest Gump, è noiosa e decisamente al di sotto di una qualsiasi attesa. L'unica cosa vagamente interessante, è il gioco con il mito romano e della Dolce Vita, ma tutto visto con l'ottica di uno studente fuorisede che gioca con i luoghi comuni: poco più che mettere i baffi alla Gioconda. Acquisto inutile se non ci tenete a parlarne male nei salotti chic per i quali già alla marranella sunt leones.

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