Libro di Gad Lerner. Le scintille del titolo sono quelle che, secondo le mitologie ebraiche, sono emesse dalle anime inquiete, incapaci di riposare, incarnate o non. Lerner ha una famiglia molto varia: il ramo paterno viene dalla Galizia, ma non quella spagnola, quella tra Ucraina e Polonia; il ramo materno è invece libanese. Lerner, egocentrato, in una lunga seduta di autoanalisi, racconta dei suoi viaggi alla scoperta di questi luoghi e delle radici della sua famiglia. Le fosse comuni degli ebrei ucraini-polacchi, i palazzi lussuosi e i luoghi di Hezbollah a Beirut, le baracche di Sabra e Shatila, i massacri dell'esercito israeliano, l'ammirazione per Israele, dove parte dei suoi parenti si è trasferita, e il disaccordo con molta politica israeliana. Lerner vuole fare i conti con il padre (odiato) e l'amata madre, ristabilendo qualche verità storica dei loro racconti ma anche illuminando quello che per necessità era stato oscurato.
A tratti molto interessante (beh, io mica la conoscevo la storia degli ebrei di Galizia, men che meno sapevo dell'esistenza della Galizia laggiu'), a tratti insopportabile per una certa spocchia, a tratti assolutamente di parte nei racconti relativi a Israele e all'occupazione, a tratti lucido nell'individuare le radici dei problemi della zona pur senza mai riconoscere la follia storica alla base del progetto dello Stato di Israele in quella terra e in quelle modalità.
Non tutti hanno comunque la fortuna di poter fare quel che ha fatto lui: visitare tutti quei luoghi, fare i conti in modo aperto con i propri sensi di colpa. La maggior parte se li tiene li', al massimo riesce a pagarsi un'analisi: Lerner riesce anche a guadagnarci sopra.
Comunque, se vi capita leggetelo.
update: ne parla anche, meglio e di più, tommaso de lorenzis su l'Unità, e sul sito del Flexi.