E non era neanche un ultras
Di seguito, le tre ricostruzioni fornite dai media su ciò che è successo a Giarre oggi. Nell'ordine, Corriere, Ansa e Repubblica.
L'auto dei carabinieri, che li inseguiva, ha frenato bruscamente per evitare l'impatto e dall'arma del capopattuglia, che è stato sbalzato in avanti, è partito accidentalmente un colpo che ha ferito il 31enne mortalmente.
Secondo le ricostruzioni, i militari avrebbero inseguito l'uomo, che per fuggire ha perso il controllo del mezzo ed e' caduto a terra. L'auto dei militari ha frenato bruscamente per evitare l'impatto e dall'arma di uno di loro e' partito accidentalmente il colpo.
Sono finiti a terra e quando il militare è sceso dall'auto per arrestarli "nella concitazione è partito un colpo", come ha detto il comandante provinciale dei carabinieri. Il proiettile ha colpito Giovanni Grasso alla testa: è morto poco dopo al pronto soccorso.
p.s.
il titolo riguarda una mia personale fissa: quando è stato ucciso Gabriele Sandri, tutti (polizia, ultras, media) hanno sottolineato il fatto che il morto fosse un tifoso laziale. Gli ultras, e in particolare queli organizzati come tali (molto spesso legati a doppio filo alla peggiore destra fascista), hanno fatto di tutto per far diventare la questione uno scontro tra guardie e ultras. Cosi' i media, cosi' la polizia, ognuno per il proprio tornaconto. Io ho invece sempre pensato che il problema è che ci sono guardie (polizia, carabinieri) che si sentono autorizzate a sparare in ogni situazione: da un lato all'altro dell'autostrada, nel caso di Sandri, o in un modo ancora da accertare a Giarre. Un problema democratico, non degli ultras.
La ricostruzione più interessante, è quella che mi ha fatto S. in chat: il carabinere è di una cosca avversa, e quindi è stata un'esecuzione, un regolamento di conti.