28 settembre 2006

Onorevole Amato, ma che cazzo dici?

Ora, io vi ho votato, anche se senza riporre troppe speranze. Ma quante volte toccherà rimpiangere questo voto?

Oggi per esempio, uno legge i giornali, e trova Giuliano Amato ministro dell'Interno che apre la bocca e parla come Calderoli, e dichiara che i CPT, amene prigioni per stranieri:

Sono essenziali per individuare i criminali e chi porta malattie.

Shortlist

Dalla managing editor delle guide Schmap, mi giunge la notizia che una mia foto oxoniense - miracolo dei tag flickeriani - potrebbe finire sulla corrispondente pubblicazione (solo elettronica: l'Amazzonia ringrazia).
Quindi quando i 25 lettori di questo blog andranno a Oxford, potrebbero essere accompagnati da una mia foto. Tra l'altro, fossi in loro ne sceglierei un'altra, tra le mie...

27 settembre 2006

Selezione naturale

In questo momento, la nuvola di zampirone proveniente dalla stanza della mia collega mi avvolge. E una zanzara tigre mi gira intorno.

26 settembre 2006

Consigli per l'ascolto

Ancora state ascoltando i Nouvelle Vague??? Forse perche' non avete mai sentito le Puppini Sisters...

25 settembre 2006

Gianni Mura

I pochi lettori di questo blog lo sanno: da queste parti il quotidiano che si compra più spesso è Repubblica. Questo, nonostante il vistoso calo qualitativo. Fra i motivi che mi spingono ancora a comprarlo, è la presenza di alcune firme. Gianni Mura è tra questi, soprattutto per la rubrica domenicale "Sette giorni di cattivi pensieri". E ieri, a proposito di partite di riso GM entrate illegalmente in Italia, ha chiuso meravigliosa, IMHO:
Libera, NAS, a malo.

Migrazioni

Alfa e Tony si trasferiscono a Londra (da Roma). Branwen e Johnny si trasferiscono a Londra (da Oxford). Marco e Pasquale si sono trasferiti ad Amsterdam (da Roma). Chiara si trasferisce a Siena (da Roma).
E' finita l'estate e ognuno migra dove può, e dove sa.
Alfa e Tony li abbiamo salutati in un posto arredato Ikea dalle parti di piazza Bologna: posto anche accettabile, con cibo pretenzioso ma economico, ma una fauna consona - ahimé - alla zona.
Su un muro, c'era una poesia di Montale scritta a pennarello:


Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora, né più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.


E poi ieri era il 24 settembre.

Testimone inconsapevole

Primo romanzo del magistrato barese Gianrico Carofiglio. Sufficienza piena dovuta più che altro al fatto che la buona scrittura ha tenuta sveglia la tensione fino alla fine. Tuttavia, il "colpo di scena" del processo è altamente prevedibile, e ogni tanto la necessità di far vedere di essere al corrente dei dettagli tecnico-giuridici fa uscire dalla finzione. IMHO, fatevelo prestare.

Dall'Indonesia agli USA

Vorrei sentire Pieferdinando Casini dire qualcosa anche contro la pena di morte negli Stati Uniti. Oggi è prevista un'altra esecuzione negli USA, in Texas. Magari una telefonata a Bush lui la può fare, in nome dei valori dell'occidente cristiano che si affanna ad esportare.

23 settembre 2006

Internet è il Diavolo

Estratto da un articolo su Repubblica cartacea, di oggi 23.9.2006, a firma di Attilio Bolzoni.

Se non vi fidate di scrambler o di schede telefoniche straniere, consegnate la vostra sicurezza ad alcuni programmi che sono veramente a prova di intercettazione. "Uno si chiama MSN e l'altro Skype, am ce ne sono tanti altri. Si scaricano gratuitamente dalla Rete, permettono di sviluppare conversazioni e perfino videoconferenze con più persone senza che nessuno possa ascoltare" racconta ancora Genchi (vicequestore della polizia di stato, NdRO). E aggiunge: "Nella loro ultima versione come la 2,5 Beta di Skype, è perfino possibile attribuirsi un numero di telefono straniero e comunicare con cordless bivalenti a computer spento o con comuni GSM". E' un sistema usato in prevalenza da pedopornografi e trafficanti d'armi.

(Per i più pignoli, la versione 2.5 di Skype non è beta, ma l'ultima release stabile.)

21 settembre 2006

Oh my god...

Difficile essere religiosi di questi tempi. Non si ha mai un attimo, si corre da una parte all'altra, e tra lavoro, un insulto nel traffico a quello che ti ha tagliato la strada, la cena sul fuoco e il televoto per Miss Chiappadoro o il MCI festival di Sanremo, non si ha tempo per una bella preghierina prima di andare a dormire. E allora? Una bella telefonata, e passa la paura.

Che poi una notizia del genere, non puo' non far venire in mente "La Dea dell'Amore" di Woody Allen, con il coro greco che invoca gli dei dell'Olimpo: risponde sempre la segreteria telefonica.

"Um, this is Zeus. I'm not home right now. But you can leave a message and I'll get back to you. Please start speaking at the tone."

20 settembre 2006

Papa vs Islam

Da queste parti, l'idea è che il Papa abbia fatto una cazzata. Non in termini ideologici (usare una citazione per poi smontarla è normale retorica), ma molto più terra terra: perché rischiare il fraintendimento quando c'e' tutto questo casino in giro?
Dopodiché, la considerazione di base rimane sempre quella: nel 2006 siamo ancora a discutere di religioni e fondamentalismi. La laicità e la ragione hanno perso spazio pubblico, ovunque nel mondo. Checché ne dica Ratzi (e, a rimorchio, Farfintadiesseresani).
Quindi, si esprime sostegno alla posizione di mr. Livefast:

[...] la questione Javeh vs. Allah è facilmente risolvibile alla radice. Basta accettare che tutti e due sono un’invenzione dei pochi per fottere i molti, and justice for all.

(seguono applausi)

19 settembre 2006

Unità d'Italia

Ieri mi sono arrivate delle bottiglie di vino che avevo ordinato a una cantina di Marsala, le Cantine Mothia. Dovevano arrivare ieri mattina entro le 12: ho aspettato a casa, poi dopo mezzogiorno sono uscito, un po' incazzato.
Ho chiamato il corriere (Artoni Trasporti) che mi aveva dato appuntamento, e ho scoperto che l'autista, visto che aveva letto nell'ordine che nel mio palazzo c'e' il portiere, aveva deciso di passare quando più gli faceva comodo, cioè nel tardo pomeriggio. Con comodo, tanto c'e' il portiere, e il fatto che mi avessero detto che sarebbero passati la mattina non gli è sembrato un dettaglio degno di nota, né degno di una telefonata al sottoscritto.
Mentre al telefono con una simpatica signorina ricostruivamo la storia della spedizione, son venuto a sapere che i pacchi (erano 5 colli) il 6 settembre sono stati registrati a Palermo. E che a Napoli sono arrivati il 13.
Una settimana per arrivare da Palermo a Napoli.
In bici ci si mette di meno: immagino abbiano utilizzato i muli.

Sign o' the times (ma anche: Hanno la faccia come il culo)

Appena sentita su Radio Città del Capo.
Forza Italia di Bologna ha presentato una proposta per cambiare la toponomastica cittadina: via Marx sarebbe sostituita da via Giovanni Paolo II, via Stalingrado da Via Russia Democratica. Palmiro Togliatti, ahilui, lascerebbe il posto a Oriana Fallaci.
Reazione nr 1: Perdona loro, perché non sanno quello che fanno.
Reazione nr 2: Insultali, perché sanno benissimo quello che fanno.
Reazione nr 3: LOL, ROTFL.

18 settembre 2006

La storia siamo noi - update

A proposito del post lungo di qualche giorno fa, mi è capitato oggi di riascoltare dopo anni Radici di Guccini. La canzone contiene questa strofa:
La casa sul confine dei ricordi,
la stessa sempre, come tu la sai
e tu ricerchi là le tue radici
se vuoi capire l'anima che hai.

Calabria nascosta

Per coincidenze dovute al mio calabro-DNA, sono entrato in possesso di una confezione da 6 di bottigliette di Caffé Siesta. Praticamente, caffé allungato con acqua gassata. Capisco la vostra smorfia di disgusto. Ma - probabilmente a causa del calabro-DNA - a me piace. E' anche vero che ho una passione per le bevande di nicchia (spuma e chinotto soprattutto).
Tuttavia, la cosa più bella del Caffé Siesta, è il sito. Non riesco a trovare le parole, dovete vederlo: www.siestaonline.info.
sploratelo bene: consiglio in particolare la "Siesta animazione", che si trova in Home.
Purtroppo per ora non la esportano a nord della Sila.

16 settembre 2006

Ogni tanto gli difetta la logica

Le leggende e i miti non sono - in genere - il massimo della coerenza. Però, un po' di attenzione ci andrebbe messa, quando si tratta di fondare una religione (nonchè quando si decide di credere a queste leggende). Dunque, sono rimasto un po' stupito quando oggi ho letto i primi versi della Genesi, libro fondante del mito cristiano-giudaico.
Qui si trova il famoso passo di Adamo ed Eva che mangiano il frutto dell'albero al centro dell'Eden. Mangiato il frutto proibito, e vestitisi alla buona intrecciando foglie di fico, sentono Dio che fa due passi in giardino. Spaventati (coscienza sporca), i due si nascondono. Dio, che le palle ancora gli girano, infastidito chiama Adamo:

il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: "Dove sei?". Rispose: "Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto"

Ora, o Adamo si nascondeva veramente bene (immagino mimetizzandosi dentro un albero di fichi), o forse quel vecchio con la barba bianca è solo un millantatore.

Strade di Sangue

Tornando da Bologna mercoledi, un'ora e mezza di sosta a Campo di Marte. Stavo per finire Manganelli, e l'edicola mi ha offerto un Pelecanos a pochi euro. Si legge, e si dimentica, in tempi brevi.

15 settembre 2006

E canta pure...

Dopo qualche giorno di ascolto (anche se piuttosto distratto), mi accodo agli applausi. Il disco di Dylan, Modern Times, è molto bello. Così a orecchio, siamo dalle parti di Blood on the Tracks. Ma qui, addirittura, nel cantare è volontariamente intonato (stupore e meraviglia).

L'Adalgisa

E' un raccolta di disegni milanesi di Carlo Emilio Gadda. Racconti assolutamente coerenti, che si sovrappongo e si dipartono in tante direzioni.
Tema centrale è l'osservazione della borghesia della prima metà del Novecento, e in particolare quella milanese (e il dialetto è onnipresente), "i salotti dei Cavigioli, dei Caviggioni, dei Biandronni, dei Perego, dei Lattuada, dei Maldifassi, dei Vigoni, dei Gnocchi, dei Gnecchi; e, d’altra parte, dei Borella, dei Ghiringhelli, dei Pessina, dei Trabattoni, dei Recalcati, ecc. ecc. ecc. ecc. [...] i Consonni, i Carugati, i Gadda, i Roncoroni e i Brambilla". La Milano degli ingegneri del Politecnico.
Esilarante in molte parti, e in particolare il title tale, nella metaforizzazione entomologica della Milano bene.
Di Gadda avevo letto solo il grandissimo Pasticciaccio, ormai dieci anni fa (ero a Kobenhavn). Mi ricordo di averlo letto perché era nella biblioteca di quartiere (uno dei pochi libri in lingua italica) e perché leggevo molto e spesso le Lezioni Americane di Calvino. E Calvino a Gadda attribuiva molteplicità, uno dei valori per il prossimo (questo millennio).
L'Adalgisa è molteplice, a partire dalle note esplicative scritte da Gadda stesso, che spesso escono dal testo per diventare autonome, e non sempre sono semplici: si ha bisogno di note sulle note.
Il tutto con una lingua che lascia esterrefatti noi poveri che usiamo il T9. Alcuni brani mi erano più difficili che Tom Robbins in inglese. Trovatelo, un testo abile al locupletar in tal modo la vostra espressione.
Intanto, per chi voglia andare oltre, ho appena scoperto che esiste un Edinburgh Journal of Gadda Studies.

post di cattivo gusto

C'ho messo una mezzora a decidere se postare questo

E' morta Oriana Fallaci. Da queste parti, non dispiace per nulla.

14 settembre 2006

La storia siamo noi (post lungo)

La notizia che più mi ha colpito in questa settimana è stata la progettata ristrutturazione che Renzo Piano - con la collaborazione di Carlo Rubbia - ha messo in cantiere per l'area delle ex-fonderie Falck, a Sesto San Giovanni.
Mi ha colpito perché lì ho passato i primi dieci anni della mia vita. Un posto brutto visto da fuori. Un vialone, viale Italia che da Milano porta a Monza, e su uno dei suoi due la Falck, un paio di chilometri di acciaierie.
Dall'altro lato, una manciata di villette, una delle quali abbiamo abitato, al 111. La villetta esiste ancora, o almeno esisteva 5 anni fa, quando la vidi l'ultima volta. Dopo le villette il Piazzale. Con la maiuscola perché così era. Un grande spazio di cemento, dove giocavamo a pallone, praticamente tutti i pomeriggi, inverno innevato compreso. Leandro, Giuliano, Stefano, Massimiliano, io e mio fratello, e altri di cui non ricordo i nomi. Ogni tanto qualche tuta blu, soprattutto quando si andava a giocare presto, e gli operai erano in pausa pranzo. Il Piazzale confinava con il giardino dove era la nostra scuola elementare, la Tonale, un complesso di prefabbricati rossi e blu. Esiste ancora, non è più una scuola.
Lì ricordo le prime siringhe gettate nell'erba alta, fumetti porno trovati (guardati senza capire molto, ma si doveva guardarli), bici da cross fatte sgommare nel fango delle pozzanghere.
La nostra casa esiste ancora, ma non ha più la vite di uva americana che faceva da siepe. Ma quando ci sono andato l'ultima volta, nel 2000, dall'altro lato della strada - un viale grande con ancora le auto parcheggiate nel mezzo (non più le 500 e le Alfasud, ma Mazda e Punto) - la Falck era lì, chiusa e silenziosa, immobile, grigiastra.
Girando l'angolo, verso l'entrata della scuola, una via che diventa un po' più scura, mi ricordo il gommista all'angolo, il portone dove abitavano famiglie di amici e il ciclista Giacchino. si arrivava in un'altra strada, e girando a sinistra, l'edicola, un negozio di scarpe e il forno (prestinaio, in milanese, che se lo dicessi oggi mi guarderebbero strano). E girando di nuovo a sinistra, si torna a casa.
Mi ricorderei anche i nomi delle strade, e google earth potrebbe anche aiutarmi se dovessi non ricordarmi qualcosa. Ma non è l'esattezza che cerco. Non c'e' esattezza possibile, in questi casi. Quando ci sono stato, 16 anni dopo essermene andato, la prima reazione fu: "cazzo quant'e' piccolo tutto". Ci passai in auto, una vecchia punto, dopo essere stato a Malpensa a prendere un amico con cui andavamo a un convegno, e feci il giro dei posti che conoscevo in pochi minuti. Un mondo, esplorato in pochi minuti.
La Falck comunque era lì, e ora non ci sarà più.
A Sesto San Giovanni, c'è ora un monumento all'inizio del paese venendo da Milano che se non ricordo male ricorda alcuni passi della Costituzione sui poteri che gestiscono la nazione. Un monumento chiaramente antiberlusconiano, dall'ex Stalingrado italiana, medaglia d'oro per la Resistenza.
Non riescono a fare della Falck un monumento. E poi un monumento a che? Alla mia infanzia?

Comunque, queste note autobigrafiche vanno a legarsi alla seconda notizia più discussa dell'ultima settimana. Una ricerca - poco rigorosa, a occhio - sulla credenza nell'anima negli Italiani. Se non ricordo male, più della metà dei miei concittadini è disposta a riconoscere l'anima ai cani. E a Bologna ne abbiamo parlato (Bologna per me e' una città di parole per me: ci vado e passo giorni/notti a parlare: questa volta in due giorni non son praticamente uscito da casa), discusso di cosa sia quest'anima. Con la consapevolezza che il discorso è complesso e quindi praticamente inutile da affrontare. Ma è bello sentire il suono delle proprie voci, a notte, con troppo alcol o troppe sigarette e molta voglia di stare insieme, ancora due chiacchiere e poi si va a dormire.
Comunque, Sesto San Giovanni e l'anima. Che c'entrano? C'entrano, perché secondo me è lì l'anima. La nostra storia, ciò che ci ha portato dove siamo. Per questo la storia siamo noi. Anzi, la storia è noi, e noi siamo la nostra storia.
E per questo mi piace leggere (e ogni tanto anche scrivere) storie, e mi piace il lavoro che faccio. Non so se lo faccio bene, ma mi piace. E penso sia importante. Perché la memoria è un ingranaggio collettivo, e la nostra memoria la costruiamo raccontandoci le storie. E condividendole, costruiamo una società di individui, individui con anima per una società con l'anima.
Ché la Falck c'era e non ci sarà più per mano di Renzo Piano e Carlo Rubbia (e sti cazzi, alla milanese), ma per me comunque è lì, l'orizzonte della finestra della sala da pranzo. Non saranno due chilometri (guardate google earth e poi mi dite), ma per me era quasi l'infinito. Che a guardarlo d'inverno, dal giardino, era chiuso dal Resegone innevato. O che magari non si riusciva a vederlo, quel confine infinito, per la nebbia.
Poi sono venuto a Roma, la quinta elementare. Nella scuola di Totti (anche alle medie). Ma quello è tutt'altro infinito...

Videodiario is back!

Aza ha riaperto il videodiario.
Seguitelo, perché il ragazzo ha stoffa.

13 settembre 2006

L'Isola Pianeta

E' il mio primo incontro con Giorgio Manganelli. Che invece, a leggerne in giro per la rete, sembra essere stato uno dei grandi letterati italiani del secondo dopoguerra.
E' un bel libro, racconti di viaggio nel Nord Europa: Islanda, Scozia, Far Oer, Danimarca, Norvegia, Germania, Finlandia.
Usa una bella lingua, ricercata e colta, complessa e non inutilmente complicata, sfumata e in cerca di approssimazioni. Mi ha riportato a Calvino, al Calvino delle Lezioni Americane e dei giochi teorico-letterari (Se una notte d'inverno, Le Città Invisibili) che contemplano il lettore come varabile possibile nel romanzo.

Di nuovo a casa.

Il ritorno dalla Sicilia e' durato poco. Un giorno a Roma, e poi via verso Forte dei Marmi da dove domenica mattina, con una cena strepitosa la sera prima, io e Flavio siamo partiti per Bologna (colonna sonora in mp3, che non c'entra nulla però...). Due bici da strada riadattate, con guarniture 53-39 e pochi rocchetti, borse da viaggio. La strada ci ha portato prima alla galleria del Cipollaio a 799m. Poi lunga discesa fino a Castelnuovo Garfagnana, dove si è iniziato a fare sul serio, andando al passo delle Radici, 1529m. Altra lunga discesa, per luoghi gucciniani (Sant'anna Pelago...) con il dubbio che forse la traversata sarebbe riuscita in giornata. Ma la salita che ci ha portato ai 1000m di Sestola ci ha definitivamente convinto che non era cosa. Così i tornanti in discesa ci hanno portato a Fanano. Fanano è un posto sotto il Cimone. Scendendo a circa 35-40 km/h, con i freni tirati per la stanchezza, il freddo e l'ombra della montagna, una coppia di sessantenni americani ci ha salutati, urlando "be careful, the road is dangerous". Abbiamo inchiodato, per far due chiacchiere con gli ammmericani. Lui aveva la maglietta del Felix Pedro Day. Allora la lampadina si è accesa. Di Fanano ne ha parlato Rumiz quest'estate. Comunque i due americani ci danno una dritta buona per dormire, e dopo la sistemazione e la doccia, funghi porcini e gnocco fritto: 123 km, media moooolto bassa.
Il giorno dopo, più o meno tutta discesa. Ma nella foga, seguendo le indicazioni stradali siamo finiti su una strada a scorrimento veloce, con spartitraffico, tre corsie, praticamente un'autostrada. L'unica indicazione che non ho visto è stata quella del divieto per motorini e biciclette. Mi sono anche incazzato con uno che mi ha tagliato la strada per uscire allo svincolo. Ma forse mi voleva solo aiutare. Insomma, io davanti che pedalavo, e Flavio dietro che cercava di chiamarmi e fermarmi. Dopo tre km circa, un distributore, dove chiediamo a una signora se c'e' modo di scavalcare la rete e uscire dalla quella strada. La signora ci delude, aggiungendo: Mo ve, che siete proprio matti...
Siamo riusciti a prendere un passaggio da un tipo con camioncino che ci ha portato a Casalecchio: il tipo era di Fanano, andava a Padova e ha allungato di qualche km per portarci fuori di li'. Un compagno.
Arriviamo a Bologna dallo stadio, direttamente in porta Sant'Isaia, dopo aver rischiato di andare verso San Luca e essere entrati in una strada senza uscita. Ora di pranzo, 73 km.

08 settembre 2006

Il ritorno 2

Le riserve naturali della Sicila Occidentali sono molte, piccole e sparse in giro. La riserva dello Zingaro, come detto nel post precedente, è meravigliosa. Con i forestali che ci lavorano bene, informazioni chiare,sentieri ben segnati. Brucia molto spesso, soprattutto nella parte sud verso Scopello. Per arrivarci da Nord, in bici, c'è una salita di 4 km niente male. Il ritorno pure.
E nell'andare si fa caso all'asfalto: nuovo e perfetto fino alla deviazione per un costoso e lussuoso residence (con piscina, chissà perché). Da lì fino al parcheggio della riserva, macadam rovinoso e rovinato. Dal parcheggio all'entrata, sterrato e sassi. Il forestale all'entrata, di fronte a questa notazione, alza gli occhi al cielo e sospira: "ringraziate che almeno qui ci si arriva". La mafia lavora anche così: le cose si fanno (la riserva la istituisce il governo nazionale), ma poi sul territorio i poteri che contano sono altri.

La riserva delle saline di Trapani è bella per scoprire il lavoro del sale, ma dei caratteri ambientali delle saline si sa poco o nulla. Pero' vedere i fenicotteri rosa a spasso in mezzo ai mucchi di sale vale la pena.

La riserva dello Stagnone, di Mozia e delle Saline di Marsala è molto bella. Che si sia in una riserva, non sembra, visto che in mezzo c'e' di tutto: scuole surf, porticcioli turistici, residuati agricoli arrugginiti. E poi l'isola di Mozia è privata: se l'è comprata un inglese nell'Ottocento, ed è gestita dalla fondazione Whitaker. Insomma, c'e' un po' di confusione su chi gestisca il tutto.

La riserva della foce del Belice, un bellissimo ambiente di dune costiere e macchia mediterranea, è in completo abbandono. Sporca, senza informazioni di alcun tipo. L'unico che dice qualcosa è il tipo del chiosco di granite all'entrata più interna. Poi dentro c'è un ristorante caro, La Pineta: buono per alcune cose, disonesti sul conto (differenze tra menu' e conto reale), e assolutamente indecenti per tutto ciò che non è pesce fresco (pasta con le melanzane fatta con pomì praticamente crudo, servizio fastidioso tipo carabiniere, sedie e tavoli scomodi): però mangiare la notte, nel buio totale con le fiaccole, sulla spiaggia, con la luna, può far dimenticare i difetti.

...continua...

Il ritorno

Piccole note.
In Sicilia faceva meno caldo che a Roma. E a Roma ci sono molte piu' zanzare tigre. href="brodoprimordiale.net/archives/2006/09/panem_et_circen_1.php" target=_blank>Qualcuno direbbe che è colpa di Veltroni.

In Sicilia, mediamente, si mangia bene. A Palermo con pochi euro si mangia da dio, soprattutto il cibo di strada: panelle e fritti vari, meusa, ma anche pesce grigliato al volo.
Da altre parti, un po' meno. All'antica focacceria san francesco, consigliatissima da tutte le guide, il cibo è buono (e caro), ma ci hanno dato il vino sfuso palesemente annacquato. Il cameriere incaricato dei dolci, piemontese, ci ha di conseguenza offerto un bicchiere di passito a compensazione.

Palermo è bellissima, ma tutto ciò che è in piedi è del Sette-Ottocento. Lo sfacelo è successivo: magnificenza antica, degrado moderno.

I mercati di Palermo sono uno spettacolo. anche perché appena entrati dentro Ballarò, con centinaia di persone attorno, abbiamo dovuto evitare un'auto che usciva contromano che però ci ha fatto scivolare verso il banchetto di fritti: panelle, crocché e melanzane, messi nel pane o da soli, a prezzi che a roma ci compri forse le gomme da masticare (sfuse, che il pacchetto costa di più).

Ciò che colpisce, ovunque, è l'estrema gentilezza in tutti i luoghi, turistici e non: B&B, ristoranti, campeggi, musei.

La riserva dello Zingaro è un posto che vale la pena di visitare, assolutamente. Nel mare si vedono fondali splendidi, e cerniette a pochi metri da riva.

Marettimo è Itaca spostata alla fine del Tirreno. O forse Itaca è Marettimo sotto greche spoglie. A Marettimo si fa il bagno e si cammina in sentieri che se guardi in alto, potresti essere sulle Dolomiti. Se guardi in basso c'è un mare da urlo.

A Marsala la domenica mattina intorno alle dieci e mezza, in centro, in piazza, sul corso, solo uomini. Le donne sono - forse, tiro a indovinare - a casa o alla messa.

A Mazara il cuscus di pesce è meglio di San Vito lo Capo: una zuppa di pesce in un piatto, il cuscus già cotto nella zuppa nell'altro. Unire, e degustare.

A Mazara il Satiro danzante ha un museo tutto per lui, ben fatto, e ne vale veramente la pena.

Da Mazara in giù, fino a Selinunte almeno, l'acqua del mare è fredda. Fredda, veramente, anche se per venti metri non supera il metro di profondità.

...continua...

07 settembre 2006

Ben trovati

431.52 km, piu' un'altra decina abbondante non registrata a Napoli.
Clima splendido, neanche una foratura, nessun incidente tecnico, né stradale. Bestemmie abbondanti sull'ultima salita per Segesta, a bici carica.
/continua...